09.01.2013 Views

Bollettin - Diocesi di Rimini

Bollettin - Diocesi di Rimini

Bollettin - Diocesi di Rimini

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

24<br />

<strong>Bollettin</strong>o Diocesano 2012 - n.2<br />

quella smarrita, fascerò quella ferita e curerò quella malata" (Ez 34,15s).<br />

Gesù si rivela come il pastore talmente innamorato del suo gregge da sballare<br />

i calcoli: se lascia le novantanove pecore nell'ovile per andare in cerca <strong>di</strong><br />

quella perduta, è segno che nella sua strana aritmetica uno è uguale a novantanove.<br />

Anzi c'è <strong>di</strong> più: questo Pastore considera la pecorella smarrita più importante<br />

<strong>di</strong> se stesso, al punto da offrire anche solo per quella il dono della propria<br />

vita. Così la metafora supera se stessa: quando mai si è visto in giro un pastore<br />

così? Ecco perché Gesù è il bel pastore: bello del fascino dell'amore, ci avvince<br />

con la sua sorprendente generosità e il suo incre<strong>di</strong>bile coraggio.<br />

2. Non possiamo però passare sotto silenzio quella sorta <strong>di</strong> allergia urticante<br />

che l'immagine del gregge provoca in noi, cristiani <strong>di</strong> oggi, e che si può riassumere<br />

in due obiezioni. La prima è espressa in questo dubbio: a noi che viviamo in<br />

una società ad alto tasso <strong>di</strong> in<strong>di</strong>vidualismo narcisista e autoreferenziale, l'immagine<br />

<strong>di</strong> una Chiesa 'gregge' non ci fa venire forse il sospetto <strong>di</strong> un collettivismo<br />

spersonalizzante?<br />

Possiamo stare sereni. Il nostro Pastore "chiama le sue pecore, ciascuna per<br />

nome" (Gv 10,3). E' vero che Gesù "ci ha amati e ha dato la sua vita per noi", ma<br />

il plurale 'noi' non è tanto un plurale collettivo, quanto piuttosto <strong>di</strong>stributivo: ci ha<br />

amati tutti e ciascuno, per nome, uno ad uno. Per questo san Paolo può <strong>di</strong>re: "Mi<br />

ha amato e ha dato se stesso per me" (Gal 2,20). Nella Chiesa lo Spirito ci fonde<br />

nell'unità, ma non ci confonde nell'uniformità. Entrando a far parte del suo gregge,<br />

non regre<strong>di</strong>amo nell'impersonale. Non rischiamo <strong>di</strong> perdere la nostra singolare,<br />

irripetibile, originalissima personalità, perché lo Spirito Santo mentre unisce<br />

tutti i credenti in Cristo, non li <strong>di</strong>fferenzia per numero, ma li <strong>di</strong>stingue per nome,<br />

e fa fiorire la varietà dei doni, delle vocazioni, dei servizi. L'unità da lui creata è<br />

comunione <strong>di</strong> <strong>di</strong>stinti, non confusione <strong>di</strong> identici. Lo Spirito della Pentecoste non<br />

azzera le personalità, ma le promuove. Come si vede nel variegato campionario<br />

dei santi: tutti rassomigliano a Cristo, ma nessuno è intercambiabile con un altro.<br />

Teresa <strong>di</strong> Calcutta riproduce un Gesù al femminile, come Caterina da Siena, ma<br />

Teresa non è la copia conforme <strong>di</strong> Caterina. Il "Pastore grande delle pecore" (Ebr<br />

13,20), guarda i gigli dei campi e gli uccelli del cielo, ma per lui tu sei tu e vali<br />

molto <strong>di</strong> più dei fiori e dei passeri. Fin dal grembo <strong>di</strong> tua madre Dio Padre ha<br />

sillabato il tuo nome, e ti ha <strong>di</strong>segnato sulle palme delle sue mani (cfr Is 49,1.16).<br />

Tu sei prezioso ai suoi occhi, come nessun altro. E' solo "quando entriamo in<br />

rapporto personale con Cristo - afferma Benedetto XVI - che lui ci rivela la nostra<br />

identità e, nella sua amicizia, la Vita cresce e si realizza in pienezza".<br />

Chiamati uno ad uno e salvati insieme: così la Chiesa '<strong>di</strong>mostra' la santa<br />

Trinità, nel senso che si mostra come la sua insostituibile 'prolunga' sulla terra.<br />

Come in Dio le tre Persone sono perfettamente uguali, ma anche perfettamente<br />

<strong>di</strong>stinte e perciò perfettamente unite, così la Chiesa si presenta non come una<br />

somma <strong>di</strong> in<strong>di</strong>vidui, ma come veramente è: una comunione <strong>di</strong> persone. La comunità<br />

cristiana non è una massa <strong>di</strong> anonimi o una folla <strong>di</strong> ignoti, ma una comunità<br />

<strong>di</strong> chiamati. Dal fatto che l'Uno è Trino, san Tommaso d'Aquino affermava che la<br />

comunione nell'unità si oppone alla <strong>di</strong>visione tra gli in<strong>di</strong>vidui, non alla pluralità<br />

delle persone (cfr S.Th. I, q.30, a.3, ad 3).<br />

Atti del Vescovo

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!