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Novembre 2009 - Affari di Gola

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IL CONCORSO<br />

“Merlot e Cabernet insieme”,<br />

medaglia d’oro<br />

a cinque vini bergamaschi<br />

Igt Bergamasca Cabernet Sauvignon Satiro 2006<br />

della Tallarini <strong>di</strong> Gandosso; Valcalepio Doc Montecroce<br />

2007 della Bertoli Angelo <strong>di</strong> Castelli Calepio;<br />

Valcalepio Doc Riserva Rossa Passione dell’azienda<br />

La Collina <strong>di</strong> Grumello del Monte; Valcalepio Doc<br />

2001 Riserva della Costa della Cantina Sociale Bergamasca<br />

<strong>di</strong> San Paolo d’Argon; Valcalepio Doc Barbariccia<br />

2006 dell’azienda Castello degli Angeli <strong>di</strong> Carobbio<br />

degli Angeli.<br />

Questi i cinque vini bergamaschi che - grazie a un punteggio<br />

compreso tra 85 e 90/100 - hanno conquistato<br />

la Medaglia d’oro all’ultima e<strong>di</strong>zione del Concorso internazionale<br />

«Emozioni dal mondo: Merlot e Cabernet<br />

insieme» tenutasi nelle scorse settimane al Palamonti<br />

<strong>di</strong> Bergamo. Lo stesso premio è andato ad altri 53 tagli<br />

LA TESTIMONIANZA - <strong>di</strong> Pierluigi Saurgnani<br />

Pensavo <strong>di</strong> concedermi in tutto relax un’allegra<br />

degustazione chiacchierando amabilmente con<br />

gli altri commissari d’esame e mangiucchiando salatini<br />

e tartine. Niente affatto. Il Concorso internazionale<br />

“Emozioni dal mondo: Merlot e Cabernet insieme”,<br />

tenutosi in ottobre a Bergamo, cui ho preso parte per<br />

la prima volta (e, con tutta probabilità, anche l’ultima)<br />

in veste <strong>di</strong> giu<strong>di</strong>ce, è tutto fuorché una spensierata<br />

rimpatriata tra compagni <strong>di</strong> bevute. È una cosa<br />

molto seria. Il regolamento dei concorsi internazionali<br />

patrocinati dall’Oiv, l’Organisation Internationale<br />

de la Vigne et du Vin, è infatti rigi<strong>di</strong>ssimo, le regole sono<br />

ferree e guai a <strong>di</strong>sattenderle. Si è trattato <strong>di</strong> un vero<br />

e proprio “tour de force”, iniziato alle 9 del mattino<br />

e terminato alle 14 con due<br />

sole brevi pause. Ognuna<br />

delle commissioni, guidata<br />

ciascuna da un severo e<br />

compunto presidente, ha assaggiato<br />

qualcosa come 34<br />

campioni <strong>di</strong> Merlot e Cabernet<br />

più un’aggiunta <strong>di</strong> altri<br />

7. E nella sala del Palamonti<br />

22 <strong>Affari</strong> <strong>di</strong> <strong>Gola</strong> novembre <strong>2009</strong><br />

bordolesi (33 italiani, 8 croati, 4 austriaci, 3 argentini,<br />

2 serbi e uno ciascuno per Sudafrica, Turchia, Israele,<br />

Francia, Malta, Slovacchia, Germania e Australia)<br />

mentre la Gran Medaglia d’oro è stata assegnata al<br />

«Colli Aprutini Igt Merlot Marina Cvetic 2006», vino<br />

prodotto dall’azienda Masciarelli <strong>di</strong> San Martino sulla<br />

Marrucina (Chieti).<br />

Se i numeri servono per valutare il successo <strong>di</strong> una<br />

manifestazione, quelli della quinta e<strong>di</strong>zione confermano<br />

il trend <strong>di</strong> crescita del concorso bergamasco.<br />

Sono stati infatti ben 204 i campioni iscritti al concorso,<br />

198 i campioni ammessi (provenienti da 16 Paesi:<br />

Italia, Sudafrica, Serbia, Croazia, Argentina, Turchia,<br />

Slovacchia, Malta, Francia, Israele, Australia, Germania ,<br />

Austria, Spagna, Cile, Repubblica Ceca), 65 i commis-<br />

Io, per la prima volta giu<strong>di</strong>ce,<br />

sorpreso dalla severità del concorso<br />

scelto come sede del concorso regnava un’atmosfera<br />

austera, con i commissari scrupolosamente e silenziosamente<br />

concentrati sui loro assaggi. Si doveva provare<br />

i campioni <strong>di</strong> vino e compilare velocemente articolate<br />

schede <strong>di</strong> analisi sensoriale che prevedevano<br />

valutazioni sulle sensazioni visive (aspetto, limpidezza),<br />

olfattive (franchezza, intensità e qualità), gustative<br />

(franchezza, intensità, persistenza, qualità) e retrolfattive,<br />

per concludere con un giu<strong>di</strong>zio complessivo<br />

fi nale. Non era concessa la minima <strong>di</strong>strazione, per<br />

non perdere il ritmo delle degustazioni. Io purtroppo,<br />

l’ho perso e, nel marasma, ho consegnato due schede<br />

(per fortuna non troppo <strong>di</strong>verse tra loro) su uno stesso<br />

vino. Sbagli che possono fare i debuttanti. La mia presidente<br />

– un’argentina – mi<br />

ha fatto notare l’errore, ho<br />

balbettato qualche giustifi -<br />

cazione e sono stato perdonato,<br />

più che altro perché, in<br />

fondo, non ero un assaggiatore<br />

professionista ma solo<br />

un intruso semianalfabeta<br />

in fatto <strong>di</strong> degustazioni. De-

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