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Novembre 2009 - Affari di Gola

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I PROTAGONISTI<br />

<strong>di</strong> Emanuele Falchetti<br />

La marcia inarrestabile<br />

dei fratelli Elzi<br />

Dopo l’affermazione della pasticceria e l’apertura <strong>di</strong> una caffetteria a Grassobbio<br />

e <strong>di</strong> un business-restaurant vicino all’aeroporto, Marco e Alfredo<br />

hanno preso in gestione anche Porta Osio, a Bergamo. Un percorso che ha fatto tesoro<br />

della tra<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> famiglia, già titolare <strong>di</strong> un forno nel centro del paese<br />

Buon sangue non mente. Una volta si <strong>di</strong>ceva così. E<br />

il richiamo alla tra<strong>di</strong>zione in questo caso, nel caso<br />

degli Elzi, non è assolutamente fuori luogo. Perché<br />

loro, Marco e Alfredo, 44 anni il primo, 40 il secondo,<br />

in fondo nel progettare questo piccolo grande sogno fatto<br />

<strong>di</strong> alta pasticceria, ottimo caffè e adesso anche ristorazione,<br />

non hanno fatto altro che voltarsi e guardarsi alle<br />

spalle. Hanno cioè guardato a quel forno che papà Carlo<br />

negli anni Cinquanta aveva aperto con i genitori in centro<br />

a Grassobbio. Allora <strong>di</strong> tutte le industrie che oggi fanno<br />

la fortuna <strong>di</strong> questo paesone dell’hinterland non c’era<br />

neanche l’ombra. Solo campi e conta<strong>di</strong>ni. Al forno la farina<br />

arrivava ancora nei sacchi <strong>di</strong> juta e quello del fornaio<br />

era un mestiere da non augurare a nessuno: si lavorava<br />

quando gli altri dormivano, come del resto oggi, in con<strong>di</strong>zioni<br />

però ancora più pesanti rispetto a quelle attuali. E<br />

<strong>di</strong> questa etica del lavoro, dove l’impegno corrispondeva<br />

però anche a gran<strong>di</strong> sod<strong>di</strong>sfazioni, i due fratelli, ma anche<br />

la sorella Francesca che si occupa <strong>di</strong> un centro estetico,<br />

hanno fatto tesoro. Testa bassa e pedalare. Con la capacità<br />

<strong>di</strong> tanto in tanto <strong>di</strong> alzarla e guardare avanti. Il primo passo<br />

è stato proprio la pasticceria, là dove un tempo si trovava<br />

il forno del padre che, attorno alla metà degli anni<br />

Settanta aveva deciso <strong>di</strong> cambiare attività, buttandosi nel<br />

commercio degli alimentari. «Era il 1988 - ricorda Marco<br />

Elzi - e dopo il mio appren<strong>di</strong>stato in uno dei migliori laboratori<br />

citta<strong>di</strong>ni (la pasticceria Locatelli <strong>di</strong> Longuelo, ndr)<br />

decidemmo <strong>di</strong> metterci in proprio». Da allora gli Elzi non<br />

si sono più fermati seguendo un po’ la vocazione paterna,<br />

un po’ la voglia <strong>di</strong> affrontare sempre nuove sfi de. Con una<br />

sud<strong>di</strong>visione dei compiti che sin dall’inizio è stata sempre<br />

molto chiara: Marco a <strong>di</strong>rigere il laboratorio e Alfredo<br />

con un ruolo per così <strong>di</strong>re più organizzativo e commerciale.<br />

Una formula che sembra funzionare bene. Così dopo<br />

il successo della pasticceria, che in quattro e quattr’otto<br />

è riuscita a farsi conoscere ben oltre i confi ni del comune,<br />

ecco la Caffetteria, allestita <strong>di</strong> fi anco al laboratorio.<br />

«La somministrazione dei nostri prodotti artigianali - aggiunge<br />

Alfredo - è stato un passaggio quasi naturale, che<br />

si è rivelato particolarmente apprezzato». Quali prodotti?<br />

Prima <strong>di</strong> tutto le brioche, che con la classica tazzulella <strong>di</strong><br />

caffè si sposano che è una meraviglia. A proposito: proprio<br />

le brioche hanno rappresentano a lungo il fi lo che<br />

ha legato l’attività dei fi gli a quella del padre. Perché pane<br />

28<br />

<strong>Affari</strong> <strong>di</strong> <strong>Gola</strong> novembre <strong>2009</strong><br />

Alfredo Elzi,<br />

il papà Carlo<br />

e il fratello Marco<br />

L’ultima idea?<br />

Un regalo-cena<br />

sotto l’albero <strong>di</strong> Natale<br />

Una cena sotto l’albero?<br />

Perché no. La proposta<br />

è fi rmata Porta<br />

Osio, il ristorante <strong>di</strong> Alfredo<br />

e Marco Elzi, che<br />

per le prossime festività<br />

ha ideato questa<br />

iniziativa davvero singolare. Grazie a un voucher ad<br />

hoc recapitato dallo stesso ristorante sarà così possibile<br />

regalare a parenti e amici un menù degustazione<br />

a base <strong>di</strong> patanegra e <strong>di</strong> tutte le altre prelibatezza in<br />

cui lo chef Nicholas Angeloni e il sommelier Pierre<br />

Aresi sono specializzati. Ma questa è solo una delle<br />

idee che lo staff <strong>di</strong> Porta Osio ha messo a punto per<br />

la nuova stagione. Oltre alle consuete serate organizzate<br />

in collaborazione con le migliori case vinicole<br />

italiane - in genere con piatti appositamente pensati<br />

per i vini proposti -, nei prossimi mesi si punterà anche<br />

su ciò che offre il territorio con menù <strong>di</strong> volta in<br />

volta impostati su un singolo prodotto: dai funghi a<br />

un determinato formaggio a qualche ortaggio <strong>di</strong> stagione.<br />

Per informazioni: 035.219297

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