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I PROTAGONISTI<br />
<strong>di</strong> Emanuele Falchetti<br />
La marcia inarrestabile<br />
dei fratelli Elzi<br />
Dopo l’affermazione della pasticceria e l’apertura <strong>di</strong> una caffetteria a Grassobbio<br />
e <strong>di</strong> un business-restaurant vicino all’aeroporto, Marco e Alfredo<br />
hanno preso in gestione anche Porta Osio, a Bergamo. Un percorso che ha fatto tesoro<br />
della tra<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> famiglia, già titolare <strong>di</strong> un forno nel centro del paese<br />
Buon sangue non mente. Una volta si <strong>di</strong>ceva così. E<br />
il richiamo alla tra<strong>di</strong>zione in questo caso, nel caso<br />
degli Elzi, non è assolutamente fuori luogo. Perché<br />
loro, Marco e Alfredo, 44 anni il primo, 40 il secondo,<br />
in fondo nel progettare questo piccolo grande sogno fatto<br />
<strong>di</strong> alta pasticceria, ottimo caffè e adesso anche ristorazione,<br />
non hanno fatto altro che voltarsi e guardarsi alle<br />
spalle. Hanno cioè guardato a quel forno che papà Carlo<br />
negli anni Cinquanta aveva aperto con i genitori in centro<br />
a Grassobbio. Allora <strong>di</strong> tutte le industrie che oggi fanno<br />
la fortuna <strong>di</strong> questo paesone dell’hinterland non c’era<br />
neanche l’ombra. Solo campi e conta<strong>di</strong>ni. Al forno la farina<br />
arrivava ancora nei sacchi <strong>di</strong> juta e quello del fornaio<br />
era un mestiere da non augurare a nessuno: si lavorava<br />
quando gli altri dormivano, come del resto oggi, in con<strong>di</strong>zioni<br />
però ancora più pesanti rispetto a quelle attuali. E<br />
<strong>di</strong> questa etica del lavoro, dove l’impegno corrispondeva<br />
però anche a gran<strong>di</strong> sod<strong>di</strong>sfazioni, i due fratelli, ma anche<br />
la sorella Francesca che si occupa <strong>di</strong> un centro estetico,<br />
hanno fatto tesoro. Testa bassa e pedalare. Con la capacità<br />
<strong>di</strong> tanto in tanto <strong>di</strong> alzarla e guardare avanti. Il primo passo<br />
è stato proprio la pasticceria, là dove un tempo si trovava<br />
il forno del padre che, attorno alla metà degli anni<br />
Settanta aveva deciso <strong>di</strong> cambiare attività, buttandosi nel<br />
commercio degli alimentari. «Era il 1988 - ricorda Marco<br />
Elzi - e dopo il mio appren<strong>di</strong>stato in uno dei migliori laboratori<br />
citta<strong>di</strong>ni (la pasticceria Locatelli <strong>di</strong> Longuelo, ndr)<br />
decidemmo <strong>di</strong> metterci in proprio». Da allora gli Elzi non<br />
si sono più fermati seguendo un po’ la vocazione paterna,<br />
un po’ la voglia <strong>di</strong> affrontare sempre nuove sfi de. Con una<br />
sud<strong>di</strong>visione dei compiti che sin dall’inizio è stata sempre<br />
molto chiara: Marco a <strong>di</strong>rigere il laboratorio e Alfredo<br />
con un ruolo per così <strong>di</strong>re più organizzativo e commerciale.<br />
Una formula che sembra funzionare bene. Così dopo<br />
il successo della pasticceria, che in quattro e quattr’otto<br />
è riuscita a farsi conoscere ben oltre i confi ni del comune,<br />
ecco la Caffetteria, allestita <strong>di</strong> fi anco al laboratorio.<br />
«La somministrazione dei nostri prodotti artigianali - aggiunge<br />
Alfredo - è stato un passaggio quasi naturale, che<br />
si è rivelato particolarmente apprezzato». Quali prodotti?<br />
Prima <strong>di</strong> tutto le brioche, che con la classica tazzulella <strong>di</strong><br />
caffè si sposano che è una meraviglia. A proposito: proprio<br />
le brioche hanno rappresentano a lungo il fi lo che<br />
ha legato l’attività dei fi gli a quella del padre. Perché pane<br />
28<br />
<strong>Affari</strong> <strong>di</strong> <strong>Gola</strong> novembre <strong>2009</strong><br />
Alfredo Elzi,<br />
il papà Carlo<br />
e il fratello Marco<br />
L’ultima idea?<br />
Un regalo-cena<br />
sotto l’albero <strong>di</strong> Natale<br />
Una cena sotto l’albero?<br />
Perché no. La proposta<br />
è fi rmata Porta<br />
Osio, il ristorante <strong>di</strong> Alfredo<br />
e Marco Elzi, che<br />
per le prossime festività<br />
ha ideato questa<br />
iniziativa davvero singolare. Grazie a un voucher ad<br />
hoc recapitato dallo stesso ristorante sarà così possibile<br />
regalare a parenti e amici un menù degustazione<br />
a base <strong>di</strong> patanegra e <strong>di</strong> tutte le altre prelibatezza in<br />
cui lo chef Nicholas Angeloni e il sommelier Pierre<br />
Aresi sono specializzati. Ma questa è solo una delle<br />
idee che lo staff <strong>di</strong> Porta Osio ha messo a punto per<br />
la nuova stagione. Oltre alle consuete serate organizzate<br />
in collaborazione con le migliori case vinicole<br />
italiane - in genere con piatti appositamente pensati<br />
per i vini proposti -, nei prossimi mesi si punterà anche<br />
su ciò che offre il territorio con menù <strong>di</strong> volta in<br />
volta impostati su un singolo prodotto: dai funghi a<br />
un determinato formaggio a qualche ortaggio <strong>di</strong> stagione.<br />
Per informazioni: 035.219297