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ad esser riuscito, indipendentemente dal grande<br />

modello, a scoprire e a sviluppare, all’interno della<br />

forma-sonata, nuovi mezzi espressivi che abbiano<br />

portato in modo diverso alla creazione di una<br />

sonata-sinfonia piuttosto epica ma perfettamente<br />

compiuta nella forma. La costruzione in grandi<br />

blocchi e l’autonomia armonica secondo un principio<br />

compositivo proprio, rappresentano conquiste<br />

che conducono in linea diretta al<strong>le</strong> sinfonie di<br />

Bruckner e di Mah<strong>le</strong>r.<br />

Per quanto riguarda il contenuto emoziona<strong>le</strong><br />

della Sonata in Do minore, si potrebbe vedere in<br />

essa un pendant strumenta<strong>le</strong> al Winterreise [il viaggio<br />

d’inverno]. Questo ciclo di Lieder era, si sa,<br />

un’opera chiave nella creazione schubertiana. in<br />

questo viaggio simbolico, attraverso paesaggi invernali<br />

desolati e presi nel ghiaccio, viene dipinto,<br />

in diversi quadri scenici, lo stato psicologico di un<br />

uomo che si sente abbandonato dalla sua di<strong>le</strong>tta,<br />

dai suoi simili e – implicitamente – da Dio. Come<br />

un forestiero, va per il mondo, sospirando il riposo<br />

nell’«albergo tranquillo» della tomba. Schubert<br />

che aveva, di certo, amici molto cari ma nessuna<br />

donna veramente amante, s’immedesimava a tal<br />

punto con il contenuto di quel ciclo di Lieder che<br />

– secondo i suoi amici – la sua salute stessa ne fu<br />

scossa. Quel trauma della solitudine assoluta domina<br />

anche in larga misura la Sonata in Do minore<br />

i cui abbozzi, secondo Robert Winter, sarebbero<br />

nati poco dopo il compimento della prima parte<br />

del Winterreise. Ma con mezzi sinfonici, Schubert<br />

non esprime solo una rassegnazione dolorosa ma<br />

sempre rinnova proteste e rivolte contro un destino<br />

ingiusto. Si avvertono chiaramente similitudini<br />

209 English Français Deutsch Italiano<br />

con <strong>le</strong> grandi opere di Mozart in tonalità minori.<br />

Si potrebbe, alla fine della sonata, parlare di una<br />

vittoria sull’atmosfera depressiva del Winterreise.<br />

Questa “impresa macabra” (per usare una parola<br />

del linguaggio psicologico) è, cioè, percettibi<strong>le</strong><br />

anzitutto nel potente blocco, carico di energia del<br />

movimento fina<strong>le</strong>. Da sola, la costruzione forma<strong>le</strong><br />

di questo Fina<strong>le</strong> (che difficilmente si lascia collocare<br />

in uno schema forma<strong>le</strong>) testimonia di una<br />

maestria fra <strong>le</strong> più alte. Mentre molte altre opere<br />

di Schubert, di forma sinfonica, sono “laboriose”,<br />

questo movimento è senza dubbio il punto fina<strong>le</strong><br />

e culminante della Sonata in do minore (più avanti<br />

si dirà di più). Nel concludere con un gesto di sfida,<br />

Schubert supera qui, per così dire, il mondo<br />

depressivo della solitudine tota<strong>le</strong>. Solo allora lo<br />

spazio si apre alla rappresentazione del sublime<br />

e della speranza d’una visione primaveri<strong>le</strong> nella<br />

sonata seguente, in la maggiore, D 959, e alla<br />

serenità quasi dell’aldilà dell’ultima sonata, in si<br />

bemol<strong>le</strong> maggiore, D 960. Non che l’e<strong>le</strong>mento tragico<br />

sia assente nel<strong>le</strong> sonate seguenti: si concentra,<br />

invece, nello scatenarsi apocalittico di do# minore<br />

della Sonata in la maggiore e nel do# minore dell’e<strong>le</strong>giaco<br />

movimento centra<strong>le</strong> dell’ultima sonata, pur<br />

conservando in ambedue un carattere episodico;<br />

quindi l’e<strong>le</strong>mento tragico non è più il tema di base,<br />

ma piuttosto un cupo – molto cupo – rilievo in<br />

mezzo ad immagini più luminose.<br />

La Sonata in do minore comincia con un tema<br />

energico – che si potrebbe quasi dire beethoveniano.<br />

Ad una salita gigantesca su quasi tre ottave<br />

fa seguito una discesa frenetica su quattro ottave.<br />

Questa salita e questa discesa tracciano il quadro

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