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L'Agenda del cervello: un argomento al giorno - BrainFactor

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ipetizione, anche se poi egli era tot<strong>al</strong>mente incapace di ricordare quando avesse appreso<br />

t<strong>al</strong>i compiti. Molaison si ritrovò, d<strong>un</strong>que, a vivere nel passato, non essendo più in grado di<br />

formare nuove memorie (si parla in questo caso di amnesia anterograda). D<strong>al</strong> 1953 <strong>al</strong> 2008<br />

H. M. venne seguito costantemente d<strong>al</strong>la psicologa Brenda Milner che, in quasi sessant’anni<br />

di studi, arrivò a conoscere i meccanismi cerebr<strong>al</strong>i <strong>del</strong>la memoria come mai prima di <strong>al</strong>lora era<br />

stato possibile fare.<br />

Ella capì che la capacità di immagazzinare nuovi ricordi è legata a <strong>un</strong>a f<strong>un</strong>zione cerebr<strong>al</strong>e<br />

distinta, con sede nella parte medi<strong>al</strong>e dei lobi tempor<strong>al</strong>i, separata da <strong>al</strong>tre abilità percettive,<br />

motorie o cognitive, mentre in passato si riteneva che la memoria fosse loc<strong>al</strong>izzata nell’intero<br />

<strong>cervello</strong>; che i lobi tempor<strong>al</strong>i medi<strong>al</strong>i non sono indispensabili per la formazione <strong>del</strong>la memoria<br />

immediata, quella cioè che si ritiene per <strong>un</strong> breve periodo; che il lobo tempor<strong>al</strong>e medi<strong>al</strong>e e<br />

l’ippocampo non sono la sede ultima di immagazzinamento <strong>del</strong>la memoria a l<strong>un</strong>go termine,<br />

questo perché H.M., come detto, ricordava eventi che si erano svolti nella sua infanzia.<br />

Oggi si propende per <strong>un</strong>a loc<strong>al</strong>izzazione nella corteccia cerebr<strong>al</strong>e <strong>del</strong>le informazioni apprese in<br />

precedenza, nelle aree che avevano inizi<strong>al</strong>mente elaborato l’informazione stessa. Una perdita<br />

nelle strutture <strong>del</strong> lobo tempor<strong>al</strong>e medi<strong>al</strong>e, e in particolare <strong>del</strong>l’ippocampo, distruggerebbe<br />

piuttosto la capacità di convertire nuova memoria a breve termine in nuova memoria a l<strong>un</strong>go<br />

termine.<br />

Infine, Milner appurò che <strong>al</strong>meno in <strong>un</strong> tipo di memoria, quella procedur<strong>al</strong>e, la conversione<br />

di nuovi ricordi a breve termine in ricordi a l<strong>un</strong>go termine non è inficiata da <strong>un</strong>a lesione<br />

temporo-medi<strong>al</strong>e. H.M., ad esempio, diventò molto abile nel tracciare il contorno di <strong>un</strong>a stella<br />

seguendo il movimento <strong>del</strong>la propria mano riflessa in <strong>un</strong>o specchio. Più ripeteva l’esercizio,<br />

più diventava abile nell’eseguirlo; ma ogni volta che ripeteva l’azione era come se fosse la<br />

prima volta. Questa osservazione è fondament<strong>al</strong>e per asserire che la memoria non è <strong>un</strong>itaria.<br />

Il caso di H. M. rappresentò <strong>un</strong> fenomeno t<strong>al</strong>mente eccezion<strong>al</strong>e che, nel 2000, il regista<br />

americano Christopher Nolan si ispirò <strong>al</strong>la vicenda per scrivere la sceneggiatura <strong>del</strong> film<br />

Memento, premiato <strong>al</strong>la Mostra <strong>del</strong> Cinema di Venezia, che narra proprio le vicende di <strong>un</strong><br />

uomo colpito da amnesia anterograda.<br />

Nel 2008, <strong>al</strong>la morte di Henri Molaison, il suo <strong>cervello</strong> fu affidato a Jacopo Annese, <strong>un</strong><br />

ricercatore it<strong>al</strong>iano <strong>del</strong> Brain Observatory <strong>del</strong>l’Università di San Diego, che lo ha sezionato<br />

e an<strong>al</strong>izzato, confermando tutte le brillanti e innovative intuizioni di Milner e <strong>del</strong> suo gruppo.<br />

Davvero quello di H.M. è stato il <strong>cervello</strong> più studiato <strong>del</strong>l’ultimo secolo. Purtroppo, lui non ha<br />

potuto r<strong>al</strong>legrarsene, a dimostrazione di quanto la memoria sia importante per la nostra vita.<br />

Silvia Inglese<br />

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