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L'Agenda del cervello: un argomento al giorno - BrainFactor

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VISIONE, VENERDì<br />

<strong>del</strong>le aree front<strong>al</strong>i (FEF) e probabilmente i neuroni pariet<strong>al</strong>i posteriori (LIP), determinando in<br />

anticipo <strong>un</strong>o <strong>un</strong> shift nella risposta d<strong>al</strong>l’attu<strong>al</strong>e campo recettivo neuron<strong>al</strong>e, <strong>al</strong> campo recettivo<br />

futuro, quello cioè che occuperebbe <strong>al</strong>la fine <strong>del</strong>la saccade successiva. Queste importanti<br />

scoperte hanno permesso non soltanto di comprendere meglio come lo sguardo si orienta<br />

nello spazio, ma anche come la visione <strong>del</strong> mondo circostante sia mantenuta stabile durante<br />

i movimenti degli occhi.<br />

Un’<strong>al</strong>tra importante caratteristica <strong>del</strong>l’esplorazione visiva è che durante la scannerizzazione<br />

di <strong>un</strong>a scena di interesse, gli occhi si muovono attraverso <strong>un</strong>a sequenza di brevi fissazioni<br />

<strong>al</strong>l’interno di piccole regioni d’interesse, durante questa processo, lo sguardo non è mai a<br />

riposo, anzi, gli occhi sono in continuo micromovimento. Questi micromovimenti inconsapevoli,<br />

chiamati “microsaccadi” sono necessari per la percezione e dipendono d<strong>al</strong>le caratteristiche<br />

fisiologiche dei neuroni <strong>del</strong>la corteccia visiva primaria (V1), in assenza di micromovimenti<br />

l’immagine diventerebbe immediatamente sfuocata dopo la sua percezione.<br />

E’ noto che i micromovimenti oculari associati <strong>al</strong>la fissazione, detti microsaccadi, aumentano<br />

durante lo scanning di aree a maggiore s<strong>al</strong>ienza informativa. Ciò consente di ritenere <strong>un</strong><br />

maggior numero di dettagli <strong>del</strong>l’oggetto esaminato. In <strong>al</strong>tre parole, maggiore è il tempo<br />

impiegato nella fissazione, maggiore è il grado di attenzione e più elaborati sono i processi<br />

cognitivi associati. Le microsaccadi, benché siano dei movimenti miniaturizzati difficilmente<br />

differenziabili d<strong>al</strong> rumore, con <strong>un</strong>’ampiezza di circa 1° e frequenza di 1 movimento <strong>al</strong> secondo<br />

durante la fissazione, hanno le stesse caratteristiche dinamiche <strong>del</strong>le saccadi maggiori. Le<br />

microsaccadi sembrerebbero indicare l’orientamento verso cui è diretta l’attenzione (shift<br />

<strong>del</strong>l’attenzione) e possono essere usate per studiare come, il sistema oculomotorio, si prepara<br />

a dirigere la fissazione verso l’oggetto di interesse.<br />

Classificazione dei movimenti oculari<br />

Diverse classi di movimenti oculari sono necessarie non soltanto per stabilizzare l’immagine<br />

sulla retina durante le rotazioni <strong>del</strong> capo o durante gli spostamenti <strong>del</strong>l’immagine stessa<br />

in movimento, ma anche per spostare lo sguardo repentinamente su <strong>un</strong> nuovo p<strong>un</strong>to<br />

d’interesse. Da <strong>un</strong> p<strong>un</strong>to di vista f<strong>un</strong>zion<strong>al</strong>e si può dire che nell’uomo sono presenti due<br />

princip<strong>al</strong>i tipi di movimenti oculari: quelli che stabilizzano lo sguardo (nistagmo optocinetico,<br />

riflesso oculovestibolare) e quelli che spostano lo sguardo (saccadi, pursuit, vergenze).<br />

Molti dei substrati anatomo-f<strong>un</strong>zion<strong>al</strong>i <strong>al</strong>la base di queste sottoclassi di movimenti oculari<br />

sono noti, anche se senza dubbio i più studiati sono i movimenti saccadici. In condizioni<br />

natur<strong>al</strong>istiche, tuttavia i vari tipi di movimenti oculari si succedono in modo automatico e<br />

consentono <strong>un</strong>o “scanning” continuo <strong>del</strong>la scena visiva. La sequenza di fissazioni/ non<br />

fissazioni, durante l’esplorazione visiva è espressione di numerosi processi cognitivi; l’utilizzo<br />

di task controllati e ripetibili, in cui è possibile manipolare le variabili (spazio/tempor<strong>al</strong>i) consente<br />

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