L'Agenda del cervello: un argomento al giorno - BrainFactor
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Recentemente, nei mo<strong>del</strong>li anim<strong>al</strong>i (moscerini in particolare) si è potuto intervenire con<br />
l’ablazione di <strong>al</strong>c<strong>un</strong>i specifici neuroni, “rimuovendo” quasi in senso fisico i ricordi sensori<strong>al</strong>i<br />
immagazzinati in precedenza. Mentre l’ultima frontiera sembra quella <strong>del</strong>l’optogenetica, ovvero<br />
<strong>del</strong>l’inserimento in <strong>al</strong>c<strong>un</strong>i tipi di neuroni di geni di specie veget<strong>al</strong>i che codificano per proteine<br />
sensibili a specifiche l<strong>un</strong>ghezze d’onda <strong>del</strong>la luce, cosicché si può attivare o inibire l’attività<br />
di singole cellule o piccoli gruppi di esse grazie a <strong>un</strong> raggio luminoso. Con questa metodica,<br />
già sperimentata con successo sugli anim<strong>al</strong>i, si potrebbe intervenire anche per modulare la<br />
memoria nell’uomo. Sono questi solo <strong>al</strong>c<strong>un</strong>i dei tentativi in corso di sperimentazione negli<br />
ultimi anni.<br />
Si tratta, com’è evidente, di scenari futuristici, che sollevano anche interrogativi di carattere<br />
etico. In primo luogo, si è ben lontani d<strong>al</strong>l’aver individuato tecniche che consentano <strong>un</strong><br />
intervento efficace, preciso e sicuro sui meccanismi <strong>del</strong>la memoria e sui ricordi già accumulati.<br />
In secondo luogo, l’architettura dei sistemi di memoria e il loro f<strong>un</strong>zionamento sembrano<br />
rendere impossibile <strong>un</strong>a cancellazione tot<strong>al</strong>e di singole tracce mnestiche, senza comportare<br />
gravi lesioni collater<strong>al</strong>i. In terzo luogo, quand’anche fosse disponibile <strong>un</strong>a pillola o <strong>un</strong>a protesi<br />
per la rimozioni di ricordi dolorosi ci si dovrebbe chiedere se e a qu<strong>al</strong>i condizioni renderli<br />
disponibili.<br />
La ricerca proseguirà, ma <strong>un</strong> dibattito approfondito tra studiosi, società e decisori pubblici<br />
sembra necessario in <strong>un</strong>a materia così complessa e d<strong>al</strong>le ricadute difficilmente previdibili.<br />
Andrea Lavazza<br />
Studioso di filosofia <strong>del</strong>la mente e di scienze cognitive<br />
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