23.05.2013 Views

L'Agenda del cervello: un argomento al giorno - BrainFactor

L'Agenda del cervello: un argomento al giorno - BrainFactor

L'Agenda del cervello: un argomento al giorno - BrainFactor

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

specchio applicati <strong>al</strong>l’empatia. In <strong>un</strong>o studio molto conosciuto [6], <strong>al</strong>c<strong>un</strong>e scimmie sono state<br />

sottoposte <strong>al</strong>la visione di <strong>un</strong>’azione svolta da <strong>un</strong> soggetto umano, che prima avvicinava <strong>un</strong>a<br />

nocciolina <strong>al</strong>la bocca, poi <strong>al</strong>la sp<strong>al</strong>la. Il movimento compiuto aveva la stessa dinamica inizi<strong>al</strong>e<br />

sia nel compito di primo tipo che nel secondo: il braccio si spostava d<strong>al</strong> tavolino fino <strong>al</strong>la<br />

parte superiore <strong>del</strong>l’addome. Poi si diversificava: nel primo caso la mano gi<strong>un</strong>geva sino <strong>al</strong>la<br />

cavità or<strong>al</strong>e, per introdurvi la nocciolina; nel secondo la mano si spostava sulla sp<strong>al</strong>la a pochi<br />

centimetri di distanza d<strong>al</strong>la bocca.<br />

In entrambe le situazioni speriment<strong>al</strong>i l’attività neuron<strong>al</strong>e <strong>del</strong>la scimmia osservatrice aveva<br />

<strong>un</strong>’intensificazione nella zona cortic<strong>al</strong>e sede dei “neuroni specchio”. I risultati più interessanti<br />

<strong>del</strong>l’esperimento consistono, tuttavia, nella capacità di apprendimento <strong>del</strong>la scimmia la qu<strong>al</strong>e,<br />

in prove ripetute, non attivava la propria parte cortic<strong>al</strong>e tempor<strong>al</strong>mente dopo l’esecuzione <strong>del</strong><br />

movimento da parte <strong>del</strong> soggetto, ma anticipandolo. Era sufficiente l’inizio <strong>del</strong> movimento<br />

per attivare nella scimmia la parte cortic<strong>al</strong>e relativa <strong>al</strong>l’intero gesto. Sorprendentemente le<br />

scimmie discriminavano in partenza se la persona avrebbe posato la nocciolina nella bocca<br />

o sulla sp<strong>al</strong>la. Ossia anticipavano il fatto, intuivano l’intenzione <strong>del</strong>l’<strong>al</strong>tro.<br />

Ovviamente l’intenzione è qu<strong>al</strong>che cosa che attiene <strong>al</strong>la sfera <strong>del</strong> pensiero, <strong>del</strong>la ragione<br />

e <strong>del</strong>la volontà. Non è possibile coglierla direttamente. Le scimmie, d<strong>un</strong>que, percepivano<br />

direttamente <strong>al</strong>c<strong>un</strong>i segn<strong>al</strong>i i qu<strong>al</strong>i, v<strong>al</strong>utati glob<strong>al</strong>mente, le portavano a cogliere il senso<br />

integr<strong>al</strong>e <strong>del</strong> gesto umano, ossia il perché ogn<strong>un</strong>o di quei segni aveva luogo. Una certa<br />

espressione <strong>del</strong> viso, la specificità <strong>del</strong>la mobilità, lo sguardo, la postura, ecc. indicavano <strong>al</strong>le<br />

scimmie se il soggetto avrebbe posto la nocciolina <strong>al</strong>la bocca o sulla sp<strong>al</strong>la, permettendo loro<br />

di cogliere l’invisibile.<br />

Questo esperimento mette in luce - a giudizio di chi scrive - <strong>un</strong>o dei metodi utilizzati d<strong>al</strong>la<br />

ragione per conoscere la re<strong>al</strong>tà: il metodo <strong>del</strong> segno. Pur dovendo premettere che l’esistenza<br />

ed il f<strong>un</strong>zionamento dei neuroni specchio nell’uomo – la cui dotazione cortic<strong>al</strong>e differisce<br />

notevolmente da quella <strong>del</strong>la scimmia – risulta ancora discussa [7] è possibile ipotizzare<br />

che meccanismi simili a quelli osservati nelle scimmie avvengano, con complessità e<br />

fenomenologia differenti, anche nell’uomo (la corteccia prefront<strong>al</strong>e potrebbe svolgere t<strong>al</strong>e<br />

ruolo di integrazione degli stimoli – i segni –, <strong>del</strong> giudizio e <strong>del</strong>la decisione).<br />

Non possiamo “vedere” il pensiero <strong>al</strong>trui, tanto meno “udire” la sua emozione, ancor meno<br />

“toccare” il suo bisogno antropologico di felicità. Questo non vuol dire che essi siano inconoscibili.<br />

Anzi, la re<strong>al</strong>tà quotidiana ci testimonia l’opposto. La conoscibilità di t<strong>al</strong>i aspetti <strong>del</strong>l’uomo è possibile<br />

grazie ad <strong>un</strong> utilizzo <strong>del</strong>la ragione “sui generis”, cioè attraverso <strong>un</strong> metodo di conoscenza che<br />

non è diretto, ma che è indiretto [8]: non passa attraverso i sensi, ma attraverso la testimonianza<br />

di segni. Così io posso conoscere il pensiero di <strong>un</strong>’<strong>al</strong>tra persona, il suo stato d’animo, la sua<br />

emozione osservandone i tratti <strong>del</strong> volto, i movimenti <strong>del</strong> corpo, il linguaggio, l’azione [9].<br />

52

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!