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L'Agenda del cervello: un argomento al giorno - BrainFactor

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dettagli che provengono d<strong>al</strong>l’ambiente esterno. Ciò comporta la necessità di ridurre ovvero:<br />

“filtrare” l’eccesso d’informazioni ambient<strong>al</strong>i, selezionando gli stimoli percettivi più s<strong>al</strong>ienti.<br />

Secondo qu<strong>al</strong>i criteri avviene questa selezione? Varie teorie sono state proposte negli ultimi<br />

anni per spiegare qu<strong>al</strong>i siano i meccanismi che guidano la selezione durante l’esplorazione<br />

visuo-spazi<strong>al</strong>e. Alc<strong>un</strong>e teorie preattentive enfatizzano gli effetti <strong>del</strong>le caratteristiche fisiche<br />

<strong>del</strong>l’immagine (colore, forma, contrasto ed orientamento) sulla percezione visiva e quindi sulla<br />

direzione <strong>del</strong>lo sguardo durante l’esplorazione visuospazi<strong>al</strong>e. In questo caso lo spostamento<br />

degli occhi sarebbe guidato d<strong>al</strong>la s<strong>al</strong>ienza <strong>del</strong>l’immagine secondo <strong>un</strong> meccanismo bottom-up.<br />

Altre ipotesi sottolineano l’importanza <strong>del</strong> controllo cognitivo (go<strong>al</strong>-driven) sulla direzione di<br />

sguardo in relazione <strong>al</strong>le richieste <strong>del</strong> task seguendo <strong>un</strong> meccanismo top-down. I dati più<br />

attu<strong>al</strong>i tendono ad <strong>un</strong>ificare entrambe le ipotesi suggerendo che inizi<strong>al</strong>mente il sistema visivo<br />

utilizza <strong>un</strong> livello di selezione “bottom up” <strong>del</strong>l’immagine basato sulle proprietà fisiche <strong>del</strong>la<br />

stessa (orientamento, colore, contrasto).<br />

Queste caratteristiche bottom-up possono essere riprodotte attraverso <strong>un</strong>a mappa di s<strong>al</strong>ienza<br />

che corrisponde <strong>al</strong>la rappresentazione percettiva di ciasc<strong>un</strong>a immagine nella corteccia<br />

visiva. Le parti più s<strong>al</strong>ienti <strong>del</strong>l’immagine competono tra loro per catturare la fissazione<br />

successiva secondo <strong>un</strong> mo<strong>del</strong>lo di esplorazione visiva così detto “winner take <strong>al</strong>l”. Questo<br />

sistema sembra essere preponderante durante le fasi inizi<strong>al</strong>i <strong>del</strong>l’ esplorazione visuospazi<strong>al</strong>e,<br />

successivamente, man mano che l’elaborazione cognitiva aumenta, l’esplorazione visiva è<br />

guidata da meccanismi top-down (go<strong>al</strong> driven).<br />

A questo p<strong>un</strong>to è abbastanza chiaro che la selezione e l’elaborazione <strong>del</strong>lo stimolo visivo<br />

è strettamente connessa <strong>al</strong>la programmazione <strong>del</strong> movimento oculare successivo. In <strong>al</strong>tre<br />

parole prima ancora che gli occhi incomincino a muoversi, l’attenzione percettiva si sposta<br />

sul bersaglio <strong>del</strong>la saccade futura. Secondo questa ipotesi nota come “teoria premotoria”<br />

<strong>del</strong>l’attenzione, esisterebbe <strong>un</strong>a stretta correlazione tra meccanismi che regolano la<br />

selezione attentiva e quelli che determinano il programma oculo-motorio. Numerosi studi<br />

di neurofisiologia, neuro immagini e registrazione di attività neuron<strong>al</strong>e nelle scimmie, hanno<br />

maggiormente chiarito l’ipotesi premotoria, confermando l’esistenza di <strong>un</strong>a sovrapposizione<br />

anatomo f<strong>un</strong>zion<strong>al</strong>e tra importanti networks occipito-parieto-front<strong>al</strong>i, implicati nella percezione<br />

visiva , nell’orientamento attentivo e nella programmazione dei movimenti oculari.<br />

Una serie di eleganti e rilevanti studi di Sommer & Wurz, hanno inoltre definitivamente<br />

chiarito l’esistenza di <strong>un</strong> via che integra la direzione <strong>del</strong>l’attenzione con la programmazione<br />

<strong>del</strong> movimento oculare. In particolare essi hanno dimostrato l’esistenza di <strong>un</strong>a via collicolo<br />

t<strong>al</strong>amica (nucleo dorso-medi<strong>al</strong>e <strong>del</strong> t<strong>al</strong>amo) che è importante nel remapping spazi<strong>al</strong>e degli<br />

oggetti di <strong>un</strong>a scena, durante i movimenti saccadici. Questa via raggi<strong>un</strong>ge neuroni visu<strong>al</strong>i<br />

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