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Alfonso Landi, Memorie intorno alle pitture, statue e altre opere che ...

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Melchisedech esistenti nella mano sinistra, sono alti braccia 2 e ¼, e sono larghi un braccio,<br />

e 2/6 in circa: tutti gli altri sono alti un braccio, e 3 once, e tutti d'una medesima larghezza<br />

con i quattro più alti.<br />

Finalmente il detto quadro d'Abramo in cambio di cornice, o altro termine, è serrato da'<br />

fianchi, e nel fondo da una fregiatura, nella quale è rappresentata una moltitudine<br />

grandissima di gente d'ogni sesso, e età, parte vestita, e parte nuda in ogni sorte di positura, e<br />

tutta è in mezze figure. Questa rappresenta forse il popolo ebreo uscito d'Egitto, e<br />

peregrinante verso la terra di promissione, perchè molte figure si scorgono in essa con vasi<br />

in braccio, e con altri arnesi di diverse sorti, e tutta pare, <strong>che</strong> concorra ad un sacrifizio, <strong>che</strong> si<br />

vede fare sopra ad un altare di pietra posto nel centro d'essa fregiatura, <strong>che</strong> viene a dirittura<br />

al mezzo dell'altare maggiore; e vicino all'altare di quel sacrifizio dall'una, e l'altra parte si<br />

vedono uomini, <strong>che</strong> suonano Piffari, e cornetti rappresentati in più forme.<br />

La detta fregiatura da due lati è longa braccia 9.5/6, e nel fondo è longa 14.1/3, et è larga in<br />

ogni lato un braccio, una oncia e mezzo.<br />

Tutte le sopra descritte storie, e figure, <strong>che</strong> riempiono tutto il piano dell'altare maggiore,<br />

furono disegnate da Domenico Beccafumi detto Mecarino; <strong>che</strong> però per il disegno del<br />

Sacrifizio d'Abramo n'hebbe di mercede dall'Opera L. 600 a dì 25 di febbraio 1546, come al<br />

Libro dell'Opera chiamato Libro Giallo dell'Assunto f˚ 155. E per i disegni de' sacrifizii<br />

d'Abel, e di Melchisedech, e del fregio <strong>che</strong> è <strong>intorno</strong> ad esse hebbe Lire sei mila di denari a<br />

dì due di maggio 1544. Ma però in detta somma fu pagato ancora di tutte l'<strong>opere</strong> fatte da lui<br />

nella nicchia del coro, tanto di pittura, quanto di stucchi, come in detto Libro dell'Assunto in<br />

f˚ 42 [anzi <strong>che</strong> per resto di dette <strong>opere</strong> hebbe L. 1 404 - vol. 19] come a detto Libro f˚ 98.<br />

In quanto alla lavoratura, e spianatura delle dette storie situate nel detto piano, e avanti al<br />

detto altar maggiore, parte fu fatta da Bernardino di Jacomo scarpellino, e parte da<br />

Pellegrino di Pietro parimente scarpellino. Di Bernardino di Jacomo n'è memoria nel Libro<br />

detto dell'Assunta f˚ 44, dove dice la seconda part ita essergli dato L. 475 al detto Bernardino<br />

per fattura della sua parte della storia, <strong>che</strong> è questa, di <strong>che</strong> ora scrivo, perchè le <strong>altre</strong> storie<br />

inferiori furono fatte doppo a questa. Di Pellegrino di Pietro n'è memoria nel Libro detto<br />

dell'Assunta a f˚ 177 dove appare, <strong>che</strong> hebbe L. 151 .1.4 per spianatura di fregio per l'altare<br />

grande, e per pietre date per il medesimo altare. Ma pare a me <strong>che</strong> la lavoratura, spianatura,<br />

e commettitura delle narrate storie, e figure habbino havuto a importare assai più di quello,<br />

<strong>che</strong> si contenga nelle sopradette due partite, e massime <strong>che</strong> le L. 151.1.4 date a Pellegrino<br />

sono assorbite per mio credere nella maggior parte dalla cimasa, e da due pezzi di misti, <strong>che</strong><br />

egli dé per servizio dell'altare. Ma come si sia, da' Libri dell'Opera fino a ora non ho cavato<br />

notizia di spesa maggiore.<br />

Sotto a' tre scaloni, <strong>che</strong> scendono dal piano dell'altar maggiore, v'è un tondo perfetto nel<br />

quale v'è rappresentato il re David <strong>che</strong> sedente in un trono loda Dio cantando de' suoi salmi,<br />

al suono di quattro sonatori, <strong>che</strong> ha <strong>intorno</strong>; l'uno de' quali suona gl'organi e l'altro il<br />

cimbalo, e questi gli sono a mano destra; il terzo tocca il violino, et il quarto la chitarra, e<br />

questi gli sono alla mano sinistra. Tiene egli la mano sinistra al salterio, <strong>che</strong> ha posato nel<br />

ginocchio sinistro, stromento a corde, <strong>che</strong> si toccano con la penna, e tiene la mano destra con<br />

un dito disteso ad un libro aperto, nel quale sono note di canto fermo, e da una faccia del<br />

libro sotto ad esse v'è il versetto: «Septies in die laudem dixi tibi» del Salmo 118, e dall'altra<br />

faccia il versetto con le medesime note: «Domine Deus meus ne perdas» del Salmo 25. Il<br />

tondo, nel quale è rappresentato David co' quattro sonatori è di braccia 5 di diametro, et è<br />

ornato di dentro d'archi fatti alla grottesca ripieni negl'angoli di commessi neri. Nel di fuore<br />

poi è ornato in prima con una fascia rossa assai stretta, poi da una fascia lavorata a dentelli<br />

bianchi, e neri; terzo da una fascia bianca ripiena di parole intagliate a carattere longobardo,<br />

le quali cominciandosi a leggere dalla banda sinistra di David, dicono: «Decantabat Popolus<br />

Israel Alleluia; et universa multitudo Jacob canebat legittime, et David cum Cantoribus<br />

citharam percutiebat in Domo D.ni et laudes Dea canebat Alleluia Alleluia». Doppo a poca

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