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Alfonso Landi, Memorie intorno alle pitture, statue e altre opere che ...

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v'è un serafino da ambo i lati. Nel fondo del balaustro sono due armi dell'Opera, e due del<br />

rettore, le quali tramezzate tra sé, posano in ogni angolo delle quattro faccie, e le quattro<br />

armi sono tramezzate da mascare situate sotto a' piedi de' satiri, e dell' arpie. In questo<br />

balaustro si posa il leggio in forma di piramide, et è tutto storiato: nel suo fondo vi sono<br />

quattro riquadramenti sfondati, in ciascuno de' quali è una cartella dentro intagliato vi i<br />

simboli de' quattro Evangelisti. In ciascuna faccia per reggimento de' libri sono cartocci<br />

intagliati, in mezzo de' quali sono intagliati mascaroni, e fogliami a mezzo rilevo.<br />

Nell'una faccia del medesimo nella quale s'appoggiano gl'antifonarij sono questi<br />

riquadramenti: in mezzo d'essi v'è l'arme del rettore, retta da due putti nudi di mezzo rilevo<br />

co' fogliami <strong>intorno</strong>: in tutti gl'altri riquadramenti sono intagliati trofei ecclesiastici, come<br />

calici, e simili. D<strong>alle</strong> bande sinistra, e destra di detta arme vi sono cartelle, e mascarine tutte<br />

intagliate. Nell'altra faccia d'esso non vi è differente altro, <strong>che</strong> l'arme posta parimente nel<br />

centro di essa, <strong>che</strong> è dell'Opera. In tutto il restante della faccia sono riportate l'<strong>altre</strong> cose<br />

dell'altra facciata. Nell'una estremità di detta piramide v'è intagliata a mezzo rilevo una<br />

donna sedente, <strong>che</strong> suona un flauto, e nell'altra estremità altra donna sedente, <strong>che</strong> legge un<br />

libro di musica tenuto da essa nelle ginocchia. Nella sommità del leggio è una cornice<br />

d'ordine corintio intagliata a mensole, e a foglie, sopra alla quale cornice v'è il frontespizio<br />

in forma rotonda, ma spezzato, et aperto nel mezzo co' suoi cartocci, <strong>che</strong> si partono dalla<br />

grossezza della gola, da' quali nell'una e nell'altra parte d'esso frontespizio e in ambe le facce<br />

si stacca un festone cadente terminato dall'altra testa de' due cartocci, risaltanti nel mezzo<br />

d'essa parte del frontespizio e nella sommità e superficie parimente d'esso frontespizio alla<br />

drittura de' festoni sono posate due <strong>statue</strong> di donna di tutto rilevo alte due terzi, una voltata<br />

da una faccia, e l'altra all'altra faccia del leggio. L'una delle quattro <strong>statue</strong> posante la mano<br />

destra in un ginocchio, con tutta la persona s'appoggia ad una mensola, come ad un seggio:<br />

l'altra sta in piedi con le mani gionte, e con la testa alzata al cielo: la terza sedente a' lati ha<br />

due fanciulli: la quarta con il destro braccio appoggiata ad una mensola col sinistro tiene in<br />

alto una corona. La prima di queste <strong>statue</strong> si crede, <strong>che</strong> rappresenti la Fede, la seconda la<br />

Speranza, la terza la Carità, e la quarta la Mercede delle buone <strong>opere</strong>. Nel fondamento dello<br />

spezzato frontespizio, e così nel mezzo delle due parti di esso, sorge un posamento, nel<br />

quale si regge la suprema parte di tutto il leggio: nell'una delle facce di quale posamento è<br />

appoggiata una cartella di tutto rilevo con due puttini nudi per lato, tutti quattro sedenti<br />

reggono la cartella, nella quale sono commesse queste parole, fatte di legname bianco<br />

'Tempore D. Marcelli de Telliacciis Aeditui'; e nell'altra faccia v'è una cartella simile in tutto<br />

alla detta con questi caratteri commessi «A.D.M.D.L. XXIII». Sopra <strong>alle</strong> due dette cartelle,<br />

tanto da una banda, quanto dall'altra è un angioletto tut to nudo stante in piedi con le braccia<br />

aperte, ed alzate sostenente due cartocci, <strong>che</strong> fanno posamento ad una targa, o cartella<br />

aovata, <strong>che</strong> termina tutta la presente machina, la qual cartella è ancor sostenuta d<strong>alle</strong> due<br />

bande dagli omeri assai incurvati, e d<strong>alle</strong> mani di due angioli tutti nudi, sedenti sopra a'<br />

cartocci inferiori poco fa nominati. La cartella alta circa due terzi contiene la Vergine Maria<br />

Assunta a mezzo rilevo rappresentata in ambi le bande, sedente nelle nuvole colle mani<br />

gionte, colla faccia rivolta al cielo; et è ornata detta cartella nella grossezza, e <strong>intorno</strong> da<br />

quattro serafini, e da un serafino nel fondo e da altro nella sommità della medesima cartella.<br />

L'altezza di tutto il leggio, computatavi l'altezza del cassone, è di braccia 6 e ½. Tutta<br />

questa macchina fu inventata, e disegnata dal soprad. Bartolomeo Neroni detto il Riccio, e<br />

fu messa in opera da M˚ Benedetto di Giovanni da Mo ntepulciano, e da Domenico di<br />

Filippo fiorentino caposcultore dell'Opera di Siena, alla quale costò questo leggio L. 2415 -<br />

come al Bilancio dell'Opera C.f˚ 291.<br />

All'<strong>opere</strong> descritte nel coro degne veramente di stima, e di memoria succede la descrizzione<br />

dell'altar maggiore eccellente, e maraviglioso. È piantato nella navata di mezzo in testa di<br />

tutto il tempio, in mezzo <strong>alle</strong> due prime colonne, in una planizie, <strong>che</strong> d<strong>alle</strong> quattro facce<br />

saglie due scalini, ciascuno alto un terzo di braccio. Il primo grado in faccia è longo braccia

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