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linea guida aiom - terapia del dolore in oncologia - Azienda USL di ...

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GESTIONE DEGLI EFFETTI AVVERSI DEGLI OPPIOIDI<br />

La gestione degli effetti collaterali da oppioi<strong>di</strong> rappresenta, <strong>in</strong>sieme ad un’adeguata analgesia, il<br />

presupposto primario per l’efficacia <strong>del</strong> trattamento <strong>del</strong> <strong>dolore</strong>. Nella valutazione complessiva<br />

<strong>del</strong>l’esito degli stu<strong>di</strong> sulla gestione degli effetti collaterali da oppioi<strong>di</strong>, abbiamo <strong>in</strong>contrato problemi<br />

<strong>di</strong> carattere metodologico legati alla qualità <strong>del</strong> <strong>di</strong>segno degli stu<strong>di</strong>, alla eterogeneità <strong>del</strong>la<br />

popolazione oggetto degli stu<strong>di</strong> (pazienti con <strong>dolore</strong> da cancro, pazienti con <strong>dolore</strong> cronico non<br />

cancro correlato, pazienti nel post-operatorio) e ai molteplici approcci terapeutici testati. In Tabella<br />

9 sono descritti gli effetti collaterali più frequentemente osservati nei pazienti sottoposti a <strong>terapia</strong><br />

con farmaci oppioi<strong>di</strong>; sono stati selezionati alcuni specifici effetti collaterali al f<strong>in</strong>e <strong>di</strong> analizzare<br />

qualitativamente i dati presenti <strong>in</strong> letteratura a supporto <strong>del</strong>l’utilizzo <strong>di</strong> presi<strong>di</strong> farmacologici o non<br />

farmacologici nella gestione degli effetti avversi da oppioi<strong>di</strong>. Per i s<strong>in</strong>tomi sedazione, stipsi,<br />

nausea/vomito, prurito abbiamo <strong>in</strong>oltre eseguito un’analisi qualitativa <strong>del</strong>le evidenze <strong>di</strong> letteratura<br />

per sottogruppi, allo scopo <strong>di</strong> fornire una valutazione <strong>di</strong> esito su <strong>in</strong>terventi specifici. Per quanto<br />

concerne le evidenze a supporto <strong>del</strong>l’utilizzo <strong>del</strong>la rotazione degli oppioi<strong>di</strong>, al f<strong>in</strong>e <strong>di</strong> ridurre gli<br />

effetti collaterali, si rimanda al capitolo de<strong>di</strong>cato. Per quanto concerne un supporto reidratante,<br />

esistono dati prelim<strong>in</strong>ari e revisioni qualitative <strong>di</strong> letteratura, oltre che l’utilizzo nella pratica cl<strong>in</strong>ica,<br />

a verosimile sostegno <strong>del</strong>l’impatto positivo <strong>del</strong>l’idratazione sulla tossicità (specie centrale) da<br />

oppioi<strong>di</strong>.<br />

Mioclono<br />

Il mioclono è un effetto collaterale dose correlato, relativamente poco frequente, caratterizzato da<br />

spasmi <strong>in</strong>volontari <strong>del</strong>la muscolatura. Uno stu<strong>di</strong>o (1) ha messo <strong>in</strong> evidenza come il mioclono sia tre<br />

volte più frequente nei pazienti che assumono morf<strong>in</strong>a per os rispetto a quelli che assumono<br />

morf<strong>in</strong>a parenterale ipotizzando un possibile ruolo dei metaboliti epatici nella patogenesi <strong>del</strong><br />

s<strong>in</strong>tomo. Ad un’analisi <strong>di</strong> letteratura non sono stati identificati stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> tipo prospettico sul<br />

trattamento <strong>del</strong> mioclono <strong>in</strong>dotto da farmaci oppioi<strong>di</strong>. Alcuni case-reports hanno descritto l’impatto<br />

<strong>di</strong> <strong>di</strong>fferenti molecole (clonid<strong>in</strong>a, baclofen, midazolam, <strong>di</strong>azepam, dantrolene, bubivica<strong>in</strong>a,<br />

clonazepam, donezepil) sul controllo <strong>del</strong> s<strong>in</strong>tomo (2,3). Le caratteristiche <strong>del</strong> s<strong>in</strong>tomo, la <strong>di</strong>fficoltà<br />

nel misurare gli esiti <strong>di</strong> un <strong>in</strong>tervento sul mioclono oltre alla bassa <strong>in</strong>cidenza nei pazienti <strong>in</strong><br />

trattamento cronico con oppioi<strong>di</strong>, rendono <strong>di</strong> <strong>di</strong>fficile realizzazione trial <strong>di</strong>segnati ad hoc su tale<br />

endpo<strong>in</strong>t. Non essendo possibile fare affidamento sulle stime <strong>di</strong> effetto <strong>di</strong>sponibili, l’utilizzo <strong>di</strong><br />

farmaci per il controllo <strong>del</strong> mioclono dovrebbe essere esclusivamente considerato nell’ambito <strong>di</strong><br />

protocolli <strong>di</strong> ricerca, f<strong>in</strong>alizzati ad una chiara def<strong>in</strong>izione <strong>del</strong> ruolo che potrebbero rivestire nella<br />

pratica cl<strong>in</strong>ica.<br />

Per controllare il mioclono <strong>in</strong>dotto da oppioi<strong>di</strong> è raccomandato un approccio farmacologico?<br />

R13. L’utilizzo <strong>di</strong> farmaci per il controllo <strong>del</strong> mioclono <strong>in</strong>dotto da oppioi<strong>di</strong> non dovrebbe<br />

essere preso <strong>in</strong> considerazione.<br />

Raccomandazione Negativa Debole<br />

Sedazione<br />

La sedazione è un effetto collaterale frequentemente descritto all’<strong>in</strong>izio <strong>del</strong>la <strong>terapia</strong> con oppioi<strong>di</strong> e<br />

correlata agli aumenti <strong>di</strong> dose; l’<strong>in</strong>cidenza varia dal 20 al 60% dei pazienti sottoposti a <strong>terapia</strong> con<br />

oppioi<strong>di</strong>. Ad un’analisi <strong>di</strong> letteratura alcuni stu<strong>di</strong> prospettici hanno valutato l’impatto <strong>del</strong>l’utilizzo <strong>di</strong><br />

psicostimolanti (metilfenidato o destroamfetam<strong>in</strong>e) e altri approci farmacologici (donepezil,<br />

nalmefene, naloxone, desametazone, droperidolo, e ketam<strong>in</strong>a) nel controllo <strong>del</strong>la sedazione <strong>in</strong>dotta<br />

da oppioi<strong>di</strong> (2,3,4-8). Quattro stu<strong>di</strong> randomizzati verso placebo hanno valutato l’impatto <strong>del</strong><br />

Metilfenidato e <strong>del</strong>le destroamfetam<strong>in</strong>e sul controllo <strong>del</strong>la sedazione. La scarsa numerosità<br />

campionaria e l’eterogeneità dei risultati degli stu<strong>di</strong> sul metilfenidato hanno <strong>di</strong> fatto <strong>di</strong>m<strong>in</strong>uito la<br />

qualità globale desumibile dal <strong>di</strong>segno degli stu<strong>di</strong>. Inoltre i benefici descritti, vengono <strong>in</strong> parte<br />

ri<strong>di</strong>mensionati alla luce degli effetti collaterali quali confusione, ansia, s<strong>in</strong>drome paranoide,<br />

sonnolenza e anoressia. La scarsa numerosità campionaria, i limiti gravi nella qualità <strong>di</strong> conduzione<br />

degli stu<strong>di</strong> e l’<strong>in</strong>certezza circa la <strong>di</strong>retta trasferibilità dei risultati suggeriscono come il donepezil, il<br />

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