linea guida aiom - terapia del dolore in oncologia - Azienda USL di ...
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lesione, dalla presenza <strong>di</strong> deficit neurologici e dalla presenza-assenza <strong>di</strong> stabilità <strong>del</strong>la colonna. Nel<br />
mo<strong>del</strong>lo <strong>di</strong> We<strong>in</strong>ste<strong>in</strong> il corpo vertebrale è sud<strong>di</strong>viso <strong>in</strong> IV classi a cui corrispondono <strong>di</strong>fferenti<br />
localizzazioni anatomiche <strong>del</strong>la lesione metastatica (10). La zona I <strong>in</strong>clude i processi sp<strong>in</strong>osi <strong>del</strong>le<br />
parti <strong>in</strong>terarticolari e la facetta superiore, la zona II comprende la facetta articolare superiore, il<br />
processo traverso, e il peduncolo dal livello che parte dalla sua giunzione con il corpo vertebrale. La<br />
zona III comprende i tre quarti anteriori <strong>del</strong> corpo vertebrale e la zona IV il quarto posteriore <strong>del</strong><br />
corpo vertebrale. Le zone I e II vengono trattate con l’approccio chirurgico posteriore o<br />
posterolaterale, la zona III con l’approccio anteriore, mentre la zona IV richiede un approccio<br />
comb<strong>in</strong>ato anteriore e posteriore. Nei casi <strong>in</strong> cui le lesioni siano conf<strong>in</strong>ate alla lam<strong>in</strong>a o al processo<br />
sp<strong>in</strong>oso è <strong>in</strong><strong>di</strong>cato un approccio posteriore con lam<strong>in</strong>ectomia decompressiva (9).<br />
• Ra<strong>di</strong>ologia <strong>in</strong>terventistica<br />
La vertebroplastica, o cementoplastica, rappresenta una alternativa meno <strong>in</strong>vasiva rispetto alla<br />
chirurgia nel trattamento <strong>del</strong>le lesioni sp<strong>in</strong>ali maligne. Con questa meto<strong>di</strong>ca, cemento osseo viene<br />
<strong>in</strong>serito nel corpo vertebrale sede <strong>del</strong>la metastasi, al f<strong>in</strong>e <strong>di</strong> stabilizzare la colonna vertebrale e<br />
ridurre il <strong>dolore</strong>. I dati <strong>di</strong> letteratura sembrano <strong>in</strong>fatti sotto<strong>l<strong>in</strong>ea</strong>re come il 73%-97% dei pazienti<br />
abbia un miglioramento <strong>del</strong> controllo <strong>del</strong> <strong>dolore</strong> dopo vertebroplastica (11,12). Il rischio <strong>del</strong>la<br />
procedura è legato allo stravaso <strong>del</strong> cemento al <strong>di</strong> fuori <strong>del</strong> corpo vertebrale, che tuttavia <strong>di</strong>verrebbe<br />
cl<strong>in</strong>icamente significativo solo raramente (13). Allo scopo <strong>di</strong> migliorare l’efficacia <strong>del</strong>la<br />
vertebroplastica, alcuni Autori hanno valutato l’associazione con la ra<strong>di</strong>o-frequenza o con il<br />
debulk<strong>in</strong>g tumorale. Non essendo sufficienti i dati <strong>di</strong>sponibili <strong>in</strong> letteratura, le associazioni<br />
vertebroplastica e ra<strong>di</strong>ofrequenza o vertebroplastica e debulk<strong>in</strong>g dovrebbero essere considerate<br />
esclusivamente nell’ambito <strong>di</strong> protocolli <strong>di</strong> ricerca, f<strong>in</strong>alizzati ad una chiara def<strong>in</strong>izione <strong>del</strong> ruolo<br />
che potrebbero rivestire nella pratica cl<strong>in</strong>ica.<br />
La cifoplastica, una variante <strong>del</strong>la vertebroplastica, prevede l’<strong>in</strong>troduzione <strong>di</strong> cateteri a pallonc<strong>in</strong>o<br />
all’<strong>in</strong>terno <strong>del</strong> corpo vertebrale, con l’obiettivo <strong>di</strong> espanderlo prima <strong>di</strong> <strong>in</strong>serire il cemento. In questo<br />
modo, <strong>in</strong>iettando il cemento a bassa pressione, si limiterebbe il danno da eventuale stravaso(14).<br />
Le due tecniche, vertebroplastica e cifoplastica, sono <strong>in</strong><strong>di</strong>cate nei pazienti con metastasi ossee<br />
osteolitiche (<strong>in</strong> particolare nei segmenti sottoposti a carico) e nel <strong>dolore</strong> da frattura patologica<br />
vertebrale. Infezioni locali, fratture <strong>in</strong>stabili e <strong>di</strong>sturbi <strong>del</strong>la coagulazione sono da considerarsi<br />
contro<strong>in</strong><strong>di</strong>cazioni assolute all’uso <strong>del</strong>le due meto<strong>di</strong>che. La possibilità <strong>di</strong> sottoporre il paziente a tali<br />
procedure andrebbe attentamente valutata qualora siano presenti tessuto tumorale nel canale<br />
vertebrale, <strong>di</strong>struzione dei peduncoli e <strong>del</strong>le faccette articolari, od importante schiacciamento <strong>del</strong><br />
corpo vertebrale.<br />
Il trattamento <strong>del</strong>l’occlusione <strong>in</strong>test<strong>in</strong>ale<br />
L’occlusione <strong>in</strong>test<strong>in</strong>ale rappresenta una complicanza frequente nei tumori <strong>del</strong> <strong>di</strong>stretto<br />
gastro<strong>in</strong>test<strong>in</strong>ale e nei tumori a partenza dalla pelvi. In letteratura la frequenza varia dal 5% al 42%<br />
nei tumori ovarici e dal 4% al 24% nei tumori <strong>del</strong> colon-retto. I meccanismi fisiopatologici<br />
pr<strong>in</strong>cipali sono l’occlusione estr<strong>in</strong>seca (per compressione), <strong>in</strong>tr<strong>in</strong>seca (massa <strong>in</strong>tralum<strong>in</strong>ale),<br />
<strong>in</strong>tramurale (lesione <strong>in</strong>tramurale tipo l<strong>in</strong>ite plastica) o funzionale (<strong>in</strong>filtrazione dei nervi o dei<br />
muscoli, neuropatia paraneoplastica). I s<strong>in</strong>tomi cl<strong>in</strong>ici pr<strong>in</strong>cipali sono il vomito ed il <strong>dolore</strong> colico.<br />
I dati presenti <strong>in</strong> letteratura nei pazienti <strong>in</strong> sta<strong>di</strong>o avanzato <strong>di</strong> malattia e occlusione <strong>in</strong>test<strong>in</strong>ale, non<br />
sembrano <strong>di</strong>rimenti circa il ruolo <strong>del</strong>la chirurgia palliativa (15). La chirurgia potrebbe essere presa<br />
<strong>in</strong> considerazione nei casi <strong>di</strong> ostruzione meccanica qualora, trascorse 48-72 ore dal posizionamento<br />
<strong>del</strong> sond<strong>in</strong>o naso gastrico, non si sia ottenuto sollievo dai s<strong>in</strong>tomi. La letteratura sembra tuttavia<br />
sotto<strong>l<strong>in</strong>ea</strong>re come la mortalità operatoria nei pazienti con tumore avanzato sia alta (9-40%)<br />
sotto<strong>l<strong>in</strong>ea</strong>ndo come la scelta chirurgica vada attentamente ponderata. A questo proposito alcuni<br />
Autori ritengono che i criteri prognostici possano essere assunti come <strong>guida</strong> per la scelta<br />
<strong>del</strong>l’<strong>in</strong>tervento chirurgico. La Tabella 14 riporta le contro<strong>in</strong><strong>di</strong>cazione all’approccio chirurgico.<br />
Bibliografia<br />
1. Wunder JS, Ferguson PC, Griff<strong>in</strong> AM et al: Acetabular metastases: plann<strong>in</strong>g for<br />
reconstruction and review of results. Cl<strong>in</strong> Orthop 2003; 415s: 187-197<br />
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