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Cacciatori di betoniere - Ljubo Ungherelli

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convinsi Asopo che, se voleva conoscere il nome del rapitore, avrebbe fatto meglio<br />

a adoperarsi per la mia causa.<br />

“Egli, affranto ed angosciato, mi accontentò all’istante, facendo scaturire<br />

una sorgente proprio in cima alla roccia dalla quale avevo spiato Zeus.”<br />

“Immagino che tutto ciò le abbia inimicato non poco il padre degli Dei”,<br />

commentò Tantalo.<br />

“Già. La mia soffiata non fu molto grata a Zeus, che organizzò contro <strong>di</strong><br />

me una spe<strong>di</strong>zione punitiva, capeggiata dalla Morte in persona.<br />

“Bastava un solo tocco da parte sua per spe<strong>di</strong>rmi nell’al<strong>di</strong>là, ma, sa come<br />

vanno queste cose, Tantalo, sono riuscito a fregare Autolico, il ladro più abile<br />

dei nostri tempi, ha mai sentito dei nostri duelli d’astuzia? No? Beh, pensi che<br />

aveva preso <strong>di</strong> mira il mio armento, e mi rubava le bestie, avvalendosi dei poteri<br />

trasmessigli dal padre Ermes, grazie ai quali faceva sparire tutto quanto toccava.<br />

Da principio, per contrastarlo, marchiai gli zoccoli dei miei animali con le mie<br />

iniziali, ma lui neutralizzò questa tecnica mutando le lettere del mio nome con<br />

quelle del suo! Era davvero una sfida avvincente, e dovetti impegnarmi al massimo<br />

per battere i suoi poteri soprannaturali. Alla fine, escogitai un sistema che<br />

mi valse il trionfo. Versai del piombo nelle cavità degli zoccoli dei miei animali,<br />

affinché sul terreno comparisse la frase: ‘Autolico mi ha rubato’. Il gaglioffo<br />

fu colpito a tal punto dal mio ingegno, che mi <strong>di</strong>venne amico, e, per <strong>di</strong>rla tutta,<br />

sarebbe stato un suocero perfetto, se io non avessi abbandonato sua figlia Anticlea,<br />

incinta <strong>di</strong> Ulisse, per tornarmene da mia moglie. Ma non <strong>di</strong>vaghiamo oltre.<br />

Le faccende <strong>di</strong> cuore non c’entrano molto in questa storia.<br />

“Orbene, ho giocato il più scaltro dei truffatori, vuole che non sia riuscito<br />

a beffare la Morte? Così, quella se ne stava incatenata nelle segrete del mio palazzo<br />

e la gente, sulla terra, non moriva più. S’immagini che spasso!<br />

“Naturalmente, i rinforzi non tardarono ad arrivare. Ares, <strong>di</strong>o della guerra,<br />

irruppe nella mia reggia, liberò la Morte e mi consegnò al suo tocco fatale.<br />

“Stavolta m’avevano sistemato per bene.”<br />

“E così l’hanno messa qua a spingere il masso”, concluse Tantalo.<br />

“Neanche per sbaglio”, si accalorò Sisifo. “Chiesi e ottenni la realizzazione<br />

<strong>di</strong> un ultimo desiderio: vedere ancora una volta Merope, la mia amata moglie.<br />

Così tornai da lei e le or<strong>di</strong>nai <strong>di</strong> sospendere i sacrifici per Ade e Persefone.<br />

“Questo inguaiò i due signori degli Inferi, privati del loro sostentamento,<br />

incapaci <strong>di</strong> spiegarsi come mai gli uomini non inviassero loro più nulla.<br />

“Non mi fu <strong>di</strong>fficile convincerli a rispe<strong>di</strong>rmi in superficie, affinché me<strong>di</strong>assi<br />

con gli umani e li persuadessi a riprendere i sacrifici degli animali.<br />

“Purtroppo, caro Tantalo, gli anni passano per tutti e, alla fine, ho pagato<br />

con gli interessi il prezzo delle mie azioni. E adesso, mi parli <strong>di</strong> lei.”<br />

“Inezie”, ripeté Tantalo, “quelle che avevo sentito sul suo conto, così<br />

come quelle che le racconterò circa la mia vita. Ma tant’è.<br />

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