Cacciatori di betoniere - Ljubo Ungherelli
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cupazione. Corrado, al contrario, accolse la chiamata alle armi con noncuranza,<br />
quasi la cosa non lo riguardasse.<br />
In effetti, tornò dal laboratorio <strong>di</strong> analisi e dal primo giorno <strong>di</strong> visita con<br />
la solita, implacabile <strong>di</strong>stanza da tutto e tutti.<br />
“Al solito”, rispose alla madre, col tono <strong>di</strong> chi debba rendere dettagliatamente<br />
conto <strong>di</strong> una consuetu<strong>di</strong>ne centenaria.<br />
Il tono fiacco della voce combaciava col resto della sua fisionomia. Era<br />
magrissimo, sebbene non <strong>di</strong>sdegnasse la tavola. Il padre sospettava facesse uso<br />
<strong>di</strong> droghe, e non faceva nulla per nascondere questa convinzione, durante i perio<strong>di</strong>ci<br />
alterchi. Corrado si limitava ad incassare.<br />
L’ultima giornata <strong>di</strong> visite era <strong>di</strong> norma la più lunga, noiosa e snervante.<br />
Le potenziali reclute attendevano i controlli finali, prima <strong>di</strong> sapere se fossero o<br />
meno idonei al servizio militare.<br />
Il signor Casini, rincasando dal lavoro alla fine del pomeriggio, fu lieto <strong>di</strong><br />
sapere che nessun’autorità giu<strong>di</strong>ziaria s’era presentata alla ricerca <strong>di</strong> un renitente<br />
alla leva. S’inquietò però alla notizia che il ragazzo non era ancora rientrato.<br />
“Sarà andato da qualche parte a festeggiare”, <strong>di</strong>sse a voce alta, anche se<br />
non riusciva a immaginare cosa potesse esserci da festeggiare. Pure la signora<br />
Casini lo guardò stupita.<br />
“Ma sì”, insisté lui, “lo avranno scartato, e avrebbero tutte le ragioni del<br />
mondo, e adesso è chissà dove a brindare alla sua demenza. Oppure, e sarebbe<br />
ancora meglio”, e a questa prospettiva quasi esultò, “gli hanno trovato i valori<br />
del sangue alterati, a causa <strong>di</strong> tutta la droga che si fuma coi miei sol<strong>di</strong>, e lo hanno<br />
rinchiuso nel carcere militare.”<br />
A modo suo, non aveva sbagliato <strong>di</strong> molto. Le forze dell’or<strong>di</strong>ne giunsero<br />
proprio mentre marito e moglie s’apprestavano a cenare. Furono convocati<br />
presso il <strong>di</strong>stretto la mattina seguente.<br />
Nelle prime ore del pomeriggio, quando ancora attendeva <strong>di</strong> conoscere il<br />
responso della commissione, Corrado Casini s’era reso irreperibile. Era stato visto<br />
l’ultima volta alla mensa. Nell’apprendere questo, il signor Casini temette<br />
che il figlio avesse ripetuto la clamorosa azione <strong>di</strong> protesta inscenata anni prima<br />
quando, ospite assieme ai genitori a una cena da amici, era insorto contro la raffinata<br />
ma inconsistente lista <strong>di</strong> vivande, alzandosi all’improvviso e abbandonando<br />
il banchetto in silenzio.<br />
In quel caso specifico, si poteva ricondurre il comportamento del ragazzo<br />
a una ripicca nei confronti dei genitori, per volontà dei quali aveva rinunciato a<br />
un’uscita con dei suoi amici, aggiungendo al danno anche la beffa provocata<br />
dalle miserrime porzioni che gli erano state propinate.<br />
Adesso, pur con tutto il male che si potesse <strong>di</strong>re delle mense militari, non<br />
sarebbe stato il caso <strong>di</strong> prendersela tanto. Sempre che, quel giorno, Corrado non<br />
fosse stato strappato a fondamentali incombenze da una futile visita <strong>di</strong> leva.<br />
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