Cosa ne fosse del ristorante, e cosa della sua bella che abitava in pieno centro, in un vecchio, elegante palazzo simile ai tanti che aveva visto, <strong>di</strong>roccati o anche peggio, in quelle ore, adesso gli sembravano perfino quesiti secondari. Doveva tornare a casa, darsi una ripulita, riposarsi e quin<strong>di</strong> segnare sulla lavagna le cose da fare il giorno seguente. Magari avrebbe potuto ricominciare a partecipare a concorsi e colloqui <strong>di</strong> lavoro. 66
Autobiografia succinta e metafisica Prima parte – Il signore delle zanzare Non accadde nulla <strong>di</strong> particolare, quell’estate. Nulla più <strong>di</strong> quanto accadde nelle precedenti, tanto meno nelle successive. Però, credo abbia rappresentato un importante crocevia, e per questo mi <strong>di</strong>lungherò un po’ a parlarne. Le estati, nella mia vita, hanno rivestito un ruolo sempre <strong>di</strong>verso, col trascorrere degli anni. Da mare, spiagge e giochi d’infanzia sono giunto abbastanza repentinamente, come troppo spesso mi capita, a una con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> violento rigetto nei confronti <strong>di</strong> tutto quanto avesse a che fare col concetto <strong>di</strong> vacanza estiva. Soltanto in tempi recenti sono riuscito a me<strong>di</strong>are questa mia insofferenza, tuttora perdurante, con un atteggiamento più costruttivo, che mi permette <strong>di</strong> vivere l’estate evitando le tensioni da calendario dell’avvento al contrario. In altre parole, pur senza uniformarmi al pensiero comune, riesco almeno a sfruttare il periodo estivo meglio che in passato, quando salutavo ogni giornata trascorsa con la rassegnazione <strong>di</strong> chi ne vede ancora tante altre davanti a sé, prima della fine d’un supplizio. In fondo, la luce del sole mi piace, e in più non sopporto il freddo. Ma non ho intenzione <strong>di</strong> re<strong>di</strong>gere un memoriale estivo e dunque mi limiterò alla sola che ho scelto. Nel percorso cui accennavo in precedenza, quell’estate si colloca in un punto cruciale. Seguiva l’ultima estate che avevo davvero vissuto in quanto tale, e ne anticipava molte altre che da questa non si sarebbero <strong>di</strong>fferenziate <strong>di</strong> tanto. Ma questa è un’altra storia. Non saprei <strong>di</strong>re con precisione cosa avvenne in me, cosa mi fece allontanare con nettezza da quelle che fino all’anno prima erano state consuetu<strong>di</strong>ni ovvie e tutto sommato <strong>di</strong>vertenti. Non so se sia collegabile alla ripugnanza sviluppata in seguito, che mi rende insopportabile qualunque azione che tenda a ripetersi nel tempo, a prescindere tanto dalla sua opportunità o giustezza quanto dal piacere che essa possa arrecarmi. L’estate, quell’estate in particolare, mi dette l’opportunità <strong>di</strong> soffermarmi dove fino a poco prima ero transitato spensieratamente. Ciò che sarebbe venuto più tar<strong>di</strong> mi fornì un oscuro preventivo e, qualora fossi stato in grado <strong>di</strong> valutare appieno la sua portata, avrei forse affrontato le estati e gli inverni successivi con una preparazione migliore. Nonché con un vaccino efficace. Al contrario, trascorsi l’estate nell’incertezza e nello smarrimento. Non capivo, chi mi stava attorno si raccapezzava ancora meno, insomma conclusi quel periodo, da una parte sfasato rispetto alla tranquilla quoti<strong>di</strong>anità vissuta fino allora, dall’altra ancora troppo legato a quest’ultima e incapace <strong>di</strong> compiere un complicato e faticoso adattamento, il quale, nonostante l’esperienza acquisita col tempo, è lungi dal realizzarsi appieno. 67
- Page 1 and 2:
Boom Boom Non si muoveva più coi p
- Page 3 and 4:
“Nessun problema con le candele,
- Page 5 and 6:
numerosi impegni, e tra una telefon
- Page 7 and 8:
“Sembra quasi l’opposto del pes
- Page 9 and 10:
Incidenza di miopia e strabismo sul
- Page 11 and 12:
complicare la già disperata agonia
- Page 13 and 14:
“Su col morale”, disse prima di
- Page 15 and 16: Abbiamo vinto la gara d’andata si
- Page 17 and 18: ecupero, tant’è che l’arbitro
- Page 19 and 20: tendo al San Pancrazio Calcio di to
- Page 21 and 22: gliacco, ora che abbiamo la certezz
- Page 23 and 24: “Il San Pancrazio c’è”, conc
- Page 25 and 26: Il Giobba. Epifania suburbana Compa
- Page 27 and 28: “Un n’ha senso”, proclamò fo
- Page 29 and 30: anza pareva essersi acuita dacché
- Page 31 and 32: professione, ammorbando i pazienti
- Page 33 and 34: “Bene, soldato, perché te ne asp
- Page 35 and 36: “Ha telefonato la segretaria del
- Page 37 and 38: Cacciatori di betoniere a L.Z. I. Z
- Page 39 and 40: del ragazzo (in genere ciò avveniv
- Page 41 and 42: cupazione. Corrado, al contrario, a
- Page 43 and 44: Corrado Casini e l’avvocato Serra
- Page 45 and 46: “Eccolo lì, il tarlo della mia e
- Page 47 and 48: “Uno stimato professionista”, p
- Page 49 and 50: ogni udienza, demolendo le obiezion
- Page 51 and 52: evitato volentieri di accostare il
- Page 53 and 54: “Quel che volevo aggiungere all
- Page 55 and 56: Dopo tanto parlare in aula, l’uni
- Page 57 and 58: “Bisogna pur avere un piccolo cap
- Page 59 and 60: • ORE QUATTORDICI E TRENTA: COLLO
- Page 61 and 62: Mentre si vestiva, la radio diffond
- Page 63 and 64: Traversò la strada, inciampando ri
- Page 65: quando era emerso dalla metropolita
- Page 69 and 70: Strage I. Il paese “Dormito bene?
- Page 71 and 72: In questo vecchio equivoco, si pote
- Page 73 and 74: “Novità?”, s’informava appen
- Page 75 and 76: “Ha chiamato oggi, mentre io ero
- Page 77 and 78: Non si arrabbiò né si unì alle r
- Page 79 and 80: II. La strada Branko Učiteljević
- Page 81 and 82: sì, Siniša, dipendente dalla gene
- Page 83 and 84: capelli a spazzola, i baffi grigi e
- Page 85 and 86: gnor Učiteljević, le daremo l’o
- Page 87 and 88: Razzismo e razionalismo Quasi tutti
- Page 89 and 90: Era piuttosto basso, rinsecchito, a
- Page 91 and 92: Fossero tutti qui i miei pensieri,
- Page 93 and 94: Come tutto questo possa conciliarsi
- Page 95 and 96: Tomislav Janek si muoveva contempor
- Page 97 and 98: Jelena, benché un po’ reticente,
- Page 99 and 100: Li trovò a un tavolo della saletta
- Page 101 and 102: Autobiografia succinta e metafisica
- Page 103 and 104: La bottega di generi alimentari nel
- Page 105 and 106: quando ho camminato a lungo e sono
- Page 107 and 108: no proprio sopra la sua testa. Solt
- Page 109 and 110: “Regnai su una regione molto vast
- Page 111 and 112: so guardiano del regno infernale, e
- Page 113 and 114: “Tu e le tue teorie sull’univer
- Page 115 and 116: “Me lo auguro di tutto cuore. Qua
- Page 117 and 118:
“La televisione! Proprio adesso?
- Page 119 and 120:
prattutto, in una sorta d’enorme
- Page 121 and 122:
elle tre settimane di ferie, otto o
- Page 123 and 124:
La prova di latino mi parve subito
- Page 125 and 126:
domande, praticamente sull’intero
- Page 127 and 128:
“Sì, lo so”, cercò di tagliar
- Page 129 and 130:
meno ero certo d’essermi preparat
- Page 131 and 132:
“Mah”, esordì con aria infasti
- Page 133 and 134:
Fu così che mi diplomai. Sono pass
- Page 135 and 136:
Il viaggio in autostrada non fu gra
- Page 137 and 138:
Un improvviso affaticamento mi cols
- Page 139 and 140:
Ero sul punto di tirare le somme ed
- Page 141:
Accompagnai le mie ultime parole pr