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Cacciatori di betoniere - Ljubo Ungherelli

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Mentre si vestiva, la ra<strong>di</strong>o <strong>di</strong>ffondeva la quoti<strong>di</strong>ana accozzaglia <strong>di</strong> notizie,<br />

previsioni e musiche assortite. Roberto la teneva accesa così, per abitu<strong>di</strong>ne, e<br />

per buona regola gli sfuggiva almeno metà delle informazioni fornite dall’emittente.<br />

Di tanto in tanto, però, come se qualcuno avesse alzato il volume, la sua<br />

concentrazione tornava su quanto usciva dai <strong>di</strong>ffusori. L’immancabile triade notiziario–informazioni<br />

su traffico e tempo–oroscopo.<br />

Carpì alcune parole del notiziario. All’apparenza, frasi sconnesse, come<br />

quelle da lui scritte sulla lavagna tra un impegno e l’altro.<br />

“La tensione sembra essere salita alle stelle”, <strong>di</strong>ceva una voce. Roberto,<br />

alle prese coi lacci delle scarpe, riemergeva per cogliere il segmento finale. “Si<br />

temono gravi conseguenze per tutta la popolazione.”<br />

Il nodo della cravatta lo tenne occupato l’intera durata delle informazioni<br />

ad uso e consumo dei viaggiatori. La sua mano indugiò sul pulsante <strong>di</strong> spegnimento<br />

durante le prime previsioni astrologiche.<br />

Non credeva nell’oroscopo, ma attese lo stesso che la voce descrivesse la<br />

giornata dei nati sotto il suo segno.<br />

“I nati della terza decade”, <strong>di</strong>ceva la voce, “facciano attenzione alla negatività<br />

portata dalla Luna nel secondo quadrante…”<br />

Roberto fece tacere l’apparecchio. Già sulla porta, ebbe un momento <strong>di</strong><br />

esitazione. Cercò <strong>di</strong> ricordare qualcosa delle sciagure imminenti paventate nel<br />

notiziario, ma tutto ciò che gli tornava alla mente era la negatività portata dalla<br />

Luna nel secondo quadrante. Tornò sui suoi passi, fino in cucina. Prese il pennarello<br />

e scrisse un ultimo appunto sulla lavagna.<br />

• IL PESCE GREGARIO È INTOCCABILE. NON GLI ACCADRÀ MAI<br />

NULLA. IL BRANCO È TROPPO COMPATTO E NUMEROSO PERCHÈ<br />

SIA PROPRIO LUI A DOVERSI TROVARE IN QUALCHE SITUAZIO-<br />

NE SPIACEVOLE<br />

Uscì spe<strong>di</strong>tamente per le scale. In strada, trovò l’aria fredda <strong>di</strong> fine autunno<br />

ad accoglierlo. Le strade, in quel settore <strong>di</strong> periferia, iniziavano già ad essere<br />

abbastanza trafficate. Chi muoveva in <strong>di</strong>rezione del centro storico per recarsi al<br />

lavoro, chi verso altre destinazioni per lo stesso motivo, chi attendeva i mezzi<br />

pubblici alle apposite fermate.<br />

Il tragitto che Roberto doveva compiere era piuttosto lungo. La Camera <strong>di</strong><br />

Commercio era situata in pieno centro e, dai margini della città, dove risiedeva,<br />

doveva innanzi tutto prendere un autobus che lo portasse al più vicino ingresso<br />

della metropolitana.<br />

Raggiunta la fermata dell’autobus, attese un paio <strong>di</strong> minuti, assieme ad alcuni<br />

studenti, che bisbigliavano tra loro con fare da cospiratori, e altre figure<br />

più o meno abituali durante i suoi spostamenti.<br />

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