Giorgio Fiorese Per un Hub della conoscenza - Dipartimento di ...
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cacciano innanzi; quella ch’era <strong>di</strong> l<strong>un</strong>ga<br />
mano la prima, vien raggi<strong>un</strong>ta, poi superata,<br />
poi l’intervallo si fa più manifesto”.<br />
Il fotogramma tratto da Rocco e i suoi<br />
fratelli <strong>di</strong> Luchino Visconti, 1960, in<br />
cui <strong>un</strong> protagonista legge <strong>un</strong> manifesto<br />
delle Scuole <strong>di</strong> Santa Marta (Società<br />
<strong>di</strong> Incoraggiamento d’Arti e Mestieri),<br />
è così descritto nella sceneggiatura:<br />
Strada presso i Navigli. Esterno giorno<br />
[...] Sul muricciolo vicino a Luca c’è <strong>un</strong><br />
pacchetto <strong>di</strong> libri <strong>di</strong> scuola ed alc<strong>un</strong>i<br />
foglietti (avvisi <strong>di</strong> corsi serali) che Ciro<br />
prende in mano e si mette a considerare<br />
attentamente, mentre mastica il suo pasto<br />
frugale. Luca: Ecco. Ti ho portato gli<br />
avvisi dei corsi serali... Ma ci vuole la<br />
licenza elementare per iscriversi... Ciro:<br />
Beh? Io ce l’ho, no? [Visconti, Rocco e<br />
i suoi fratelli, Cappelli, Bologna 1978,<br />
p. 97].<br />
Manifesto <strong>della</strong> Società Umanitaria, 15<br />
settembre 1903 (la maestria dei due insegnanti,<br />
il fabbro Mazzucotelli e l’ebanista<br />
Quarti, è riconosciuta dagli storici<br />
dell’architettura e delle arti applicate).<br />
Prospero Moisé Loria – che nel 1892<br />
promosse e finanziò l’istituzione – si<br />
preoccupò soprattutto <strong>di</strong> impe<strong>di</strong>re la<br />
miseria futura fornendo al proletariato i<br />
mezzi per inserirsi produttivamente nella<br />
vita sociale, sapendo bastare a se stesso<br />
e contando su capacità <strong>di</strong> mestiere che<br />
gli avrebbero permesso <strong>di</strong> adempiere<br />
a <strong>un</strong>a sua f<strong>un</strong>zione: <strong>un</strong> fatto, insomma,<br />
<strong>di</strong> <strong>di</strong>gnità umana. [Ettore Capriolo,<br />
in Milano com’è, p. 666]. Tra le varie<br />
attività e iniziative, qui è opport<strong>un</strong>o<br />
ricordare, in sintonia con il manifesto: la<br />
Prima Esposizione Regionale Lombarda<br />
delle Arti Decoratine, 1919, svolta nella<br />
sede <strong>della</strong> Società; cui seguì la Prima<br />
Esposizione Biennale Internazionale<br />
delle Arti Decorative,1923, organizzata<br />
con i com<strong>un</strong>i <strong>di</strong> Milano e Monza e svolta<br />
nella Villa Reale <strong>di</strong> Monza. Dopo la<br />
Terza Biennale, 1927, la Mostra cambiò<br />
nome, <strong>di</strong>venendo “Triennale”; dopo la<br />
Quarta Triennale, Monza 1930, la Quinta<br />
Triennale si aprì a Milano, nel Palazzo<br />
progettato da Giovanni Muzio per<br />
Giovanni Bernocchi.<br />
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