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Giorgio Fiorese Per un Hub della conoscenza - Dipartimento di ...

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e alti e bassi si mescolano, producendo<br />

<strong>un</strong>’energia impressionante.<br />

Il potere <strong>di</strong> questi eventi è stato quello<br />

<strong>di</strong> rendere glamour <strong>un</strong> evento per<br />

addetti ai lavori e, insieme, <strong>di</strong> offrire<br />

<strong>un</strong>’immagine <strong>della</strong> città nuova, <strong>di</strong>versa<br />

che conserva negli altri 360 giorni<br />

dell’anno: aperta, solidale, ricca <strong>di</strong><br />

eventi, stimolante, trasversale, giovane.<br />

[…]<br />

I numeri in gioco sono ormai impressionanti<br />

e sono rappresentati dagli<br />

stessi eventi: il Salone del Mobile<br />

ha definitivamente perso il controllo<br />

<strong>di</strong> quello che avviene al <strong>di</strong> fuori e le<br />

guide <strong>di</strong> Interni e Abitare, per quanto<br />

dettagliate, non riescono a stare <strong>di</strong>etro<br />

a tutto quello che avviene.<br />

Tra l’altro, da quando lo scorso anno<br />

il Salone del Mobile si è trasferito<br />

nella nuova Fiera <strong>di</strong> Rho-<strong>Per</strong>o, si è<br />

ancora più ampliato il <strong>di</strong>vario fisico<br />

e simbolico tra “dentro” e “fuori”<br />

Salone, in <strong>un</strong>a sorta <strong>di</strong> competizione<br />

ine<strong>di</strong>ta tra due figli <strong>della</strong> stessa famiglia.<br />

Produttori e aziende non possono<br />

fare a meno <strong>di</strong> avere stand ufficiali<br />

per compratori e clienti tra<strong>di</strong>zionali<br />

in Fiera ed <strong>un</strong> evento/spazio in città<br />

per la stampa, i me<strong>di</strong>a e quel pubblico<br />

fluido ma forse più influente in termini<br />

<strong>di</strong> marketing e passa parola.<br />

Ma, al <strong>di</strong> là <strong>della</strong> esibizione muscolare<br />

<strong>di</strong> star dell’architettura portata<br />

dalle gran<strong>di</strong> aziende a <strong>di</strong>segnar cucine<br />

e lampade per far parlare i giornali,<br />

credo che la forza del Fuori Salone<br />

rimanga ancora in quegli spazi<br />

magari poco com<strong>un</strong>icati, ma capaci<br />

<strong>di</strong> accogliere giovani autori e piccole<br />

aziende coraggiose, o in azioni come<br />

Design pubblico e Bed sharing, ideate<br />

da Esterni, che attiva nuove modalità<br />

<strong>di</strong> incontro e scambio tra giovani<br />

designer, oppure ancora nello storico<br />

concorso Opos che da almeno quin<strong>di</strong>ci<br />

anni racconta <strong>di</strong> <strong>un</strong> modo fresco<br />

e civile <strong>di</strong> pensare e fare design.<br />

Se il Fuori Salone utilizzasse sempre<br />

meno Milano come sfondo, come<br />

quinta televisiva per il passaggio<br />

42<br />

momentaneo <strong>di</strong> star e designer/veline,<br />

e guardasse a questi spazi che<br />

colonizza e usa anche come risorsa<br />

per sperimentare, credo che allora si<br />

potrebbe aprire <strong>un</strong>a pagina ine<strong>di</strong>ta e<br />

felice in quello che com<strong>un</strong>que rimane<br />

<strong>un</strong>o dei laboratori urbani involontari<br />

più interessanti sulla scena italiana e<br />

internazionale contemporanea.<br />

Dallo scritto <strong>di</strong> Molinari emerge <strong>un</strong><br />

plausibile contesto che non potrebbe<br />

che arricchirsi dall’ipotesi qui formulata.<br />

1.3.4 In prospettiva, <strong>un</strong> Terzo filone<br />

del Terzo ambito potrebbe essere<br />

de<strong>di</strong>cato a sperimentazioni in ambito<br />

musicale, sia nella creazione <strong>di</strong> nuovi<br />

strumenti, sia – soprattutto – nella relazione<br />

tra suono e spazio.<br />

Una delle possibilità più interessanti<br />

– consentite dall’impiego <strong>di</strong> altoparlanti<br />

combinati con sistemi <strong>di</strong> generazione<br />

e elaborazione elettronica e<br />

<strong>di</strong>gitale del suono – è quella <strong>di</strong> creare<br />

dei “luoghi sonori”. La musica <strong>di</strong>venta<br />

<strong>un</strong> luogo da attraversare e <strong>un</strong> mezzo<br />

per sperimentare <strong>di</strong>mensioni acustiche,<br />

che rimandano alle modalità<br />

in cui si verifica la percezione sonora<br />

negli spazi urbani.<br />

Acquista così particolare interesse<br />

lo scambio – tra architetto e musicista<br />

– degli strumenti teorici e tecnici<br />

messi a p<strong>un</strong>to per i rispettivi ambiti,<br />

stimolando ulteriori sviluppi sia nelle<br />

modalità <strong>di</strong> approccio alla <strong>di</strong>mensione<br />

acustico/sonora, sia nella progettazione<br />

<strong>di</strong> strumenti potenti come quelli<br />

informatici (software e hardware de<strong>di</strong>cati).<br />

Di questo scrive Angelo Petronella<br />

in Appen<strong>di</strong>ce C.<br />

Inoltre, va anche ricordato che, a fine<br />

2006, Francesco Micheli ann<strong>un</strong>ciò<br />

l’intenzione <strong>di</strong> aprire a Bovisa <strong>un</strong>a<br />

sede del Conservatorio <strong>di</strong> Milano,<br />

istituzione che allora presiedeva; la<br />

sede avrebbe dovuto essere de<strong>di</strong>cata<br />

alla musica contemporanea ed elettronica<br />

[cfr. L. Baldrighi, Triennale<br />

raddoppia alla Bovisa. Dopo il Poli-

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