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Giorgio Fiorese Per un Hub della conoscenza - Dipartimento di ...

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1.2.1 Sei inventori<br />

Si riportano, <strong>di</strong> seguito – come esemplificazione<br />

<strong>di</strong> <strong>un</strong>’ipotesi – la descrizione<br />

<strong>di</strong> alc<strong>un</strong>e invenzioni utili, ritenute<br />

atte a sollecitare applicazioni<br />

creative <strong>di</strong> laboratorio; a questo fine,<br />

si citano le esperienze <strong>di</strong> sei inventori:<br />

Roberto Cingolani, Alfonso Fuggetta,<br />

Antonio Longoni, Br<strong>un</strong>o Murari, Pietro<br />

Pedeferri, Alfio Quarteroni.<br />

1.2.2 Roberto Cingolani (Reinventare<br />

la natura)<br />

Nell’elettronica organica il silicio<br />

viene sostituito dal carbonio, mentre<br />

nel campo dei semiconduttori – il<br />

cuore dei PC – si sviluppano i nanotubi<br />

<strong>di</strong> carbonio, cilindri il cui <strong>di</strong>ametro<br />

è al massimo <strong>di</strong> 10 nanometri<br />

(ne entrano 100 mila nello spessore<br />

<strong>di</strong> <strong>un</strong> capello). <strong>Per</strong> resistenza e conducibilità<br />

elettrica rappresentano il<br />

cavallo da tiro <strong>della</strong> nanotecnologia<br />

e promettono la costruzione <strong>di</strong> circuiti<br />

molto più piccoli <strong>di</strong> quelli attuali.<br />

Il motivo è nella loro capacità <strong>di</strong><br />

trasportare correnti più elevate e <strong>di</strong><br />

creare interconnessioni più brevi tra<br />

i transistor. Ma anche molte materie<br />

plastiche possono <strong>di</strong>ventare componenti<br />

elettronici grazie alla possibilità<br />

<strong>di</strong> «stampare» su <strong>di</strong> loro i circuiti. È<br />

la «plastic electronic», con soluzioni<br />

quasi pronte: schermi flessibili simili<br />

a fogli <strong>di</strong> carta o circuiti integrabili<br />

in materiali nei quali quelli tra<strong>di</strong>zionali<br />

non potrebbero essere usati, per<br />

esempio per sistemi <strong>di</strong> identificazione<br />

da sostituire ai co<strong>di</strong>ci a barre…<br />

Le memorie, infine: la capacità <strong>di</strong><br />

manipolare la materia a queste <strong>di</strong>mensioni<br />

permetterà <strong>un</strong>a riduzione<br />

drastica dello spazio occupato da<br />

ogni bit. La tecnologia attuale dei<br />

<strong>di</strong>schi rigi<strong>di</strong> magnetici sta raggi<strong>un</strong>gendo<br />

i limiti e così entra in campo<br />

la possibilità <strong>di</strong> scaldare il materiale<br />

prima <strong>di</strong> magnetizzare le informazioni…<br />

I nanomateriali capaci <strong>di</strong> mo<strong>di</strong>ficare<br />

la propria struttura, immagaz-<br />

zinando dati su mini-fili, potrebbero<br />

mandare presto in pensione le chiavette<br />

USB…<br />

[da A. Bonanni, Ad<strong>di</strong>o chiavetta Usb, C’è il<br />

filo intelligente. Anche l’Europa si lancia nel<br />

business delle microparticelle <strong>di</strong> pochi miliardesimi<br />

<strong>di</strong> metro. Elettronica organica, farmaci<br />

personalizzati, vestiti mutanti:’’Nulla sarà<br />

come prima’’, in “tutto scienze”, supplemento<br />

de “La stampa”, 27.2.2008.]<br />

La nanotecnologia è il limite dell’elemento<br />

che tende a zero: anziché<br />

fare lavorare l’e<strong>di</strong>le con il mattone o<br />

il meccanico con la vite, l’ingegnere<br />

del nanotech ha a che fare con atomi<br />

e molecole, con cui si sposta l’asse<br />

dell’ingegneria stessa alla forma più<br />

spinta. La definizione è <strong>di</strong> Roberto<br />

Cingolani, fisico, <strong>un</strong>o dei maggiori<br />

stu<strong>di</strong>osi italiani <strong>di</strong> questo settore,<br />

iperpubblicizzato eppure misterioso:<br />

è il <strong>di</strong>rettore scientifico dell’Istituto<br />

Italiano <strong>di</strong> Tecnologia <strong>di</strong> Genova e il<br />

fondatore del Laboratorio nazionale<br />

<strong>di</strong> Nanotecnologie <strong>di</strong> Lecce.<br />

GB. Professore, questa rivoluzione<br />

come cambierà le nostre esistenze?<br />

RC. La rivoluzione è prima <strong>di</strong> tutto<br />

nel processo culturale. Se, invece <strong>di</strong><br />

copiare superficialmente le forme<br />

<strong>della</strong> natura – come si è fatto finora<br />

e come suggerisce l’esempio classico<br />

dell’aereo a forma <strong>di</strong> uccello –, si<br />

propongono schemi nuovi, si spalancano<br />

scenari e possibilità mai viste.<br />

Ma non è detto che la rivoluzione avvenga<br />

domani.<br />

GB. Un esempio delle nuove sfide all’immaginazione?<br />

RC. Il più ovvio? I telefonini: da strumenti<br />

per telefonare sono <strong>di</strong>ventati<br />

computer. Rappresentano il frutto <strong>di</strong><br />

<strong>un</strong> continuo processo <strong>di</strong> affinamento,<br />

dato che si realizzano transistor sempre<br />

più piccoli e potenti in ogni chip.<br />

Teoricamente, seguendo il trend, si<br />

dovrebbe arrivare a transistor <strong>di</strong> pochi<br />

atomi…<br />

GB. Ma si imita ancora la natura, o<br />

no?<br />

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