PERCHE` NON LEGGERE DIVERSAMENTE? La lettura del ...
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misure questo punto e ne daranno la definizione. Il punto corrisponde alla<br />
persona fisica di Gesù di Nazaret che lo storico si affanna a definire, misurare,<br />
pesare in base a criteri e metodi puramente umani. Di contro, un fisico<br />
osserverà lo stesso fenomeno nell'ordine <strong>del</strong>le 'attrazioni gravitazionali' e, dopo<br />
aver verificato il punto di contatto, valuterà il peso e la tangenza dei due corpi.<br />
Fuor di metafora, chi medita guarderà allo Spirito che attraverso il contatto<br />
attuato da Gesù (punto di tangenza) compenetra l'umanità (piano di tangenza)<br />
di tutta la divinità (peso) di Dio (sfera).<br />
Oggi la Scrittura è misurata a livello accademico dai cronometri e dalle<br />
squadrette millimetrate e dipende da un gruppo ereditario di competenti che<br />
tramandano in forma autoritativa una interpretazione praticamente vietata alla<br />
quasi totalità dei credenti; da una lobby che ha reso la conoscenza <strong>del</strong>la<br />
Scrittura più difficile. ..<strong>del</strong>la stessa Santità. Questa situazione dipende non solo<br />
dalla vecchia tabe <strong>del</strong>l'accademismo di scuola, ma anche da quella cultura (la<br />
chiamerò <strong>del</strong> terzo stato), che esalta la ragione individuale come autonomo<br />
strumento di ricerca e taglia, in nome <strong>del</strong>la dimostrazione, il cordone<br />
ombelicale con la tradizione. In forza di questa impostazione si sono operate<br />
due scelte:<br />
- con la prima, la patristica, pur rimanendo il tesoro nascosto dal quale si<br />
attingono le esegesi dei testi, è stata isolata in una specie di limbo<br />
immaginifico e le si è negata la dignità scientifica riconosciuta alla storia ed<br />
alla filologia;<br />
- con la seconda, si è emarginata fino a dimenticarla tutta la cultura antica<br />
fondata sui significati simbolici e sulla <strong>lettura</strong> autenticamente analogica (per<br />
usare un termine tomista), e si è svalutata la <strong>lettura</strong> spirituale, con il connesso<br />
sforzo compiuto dall'antichità rifluito negli scritti successivi. Molte opere sono<br />
disprezzate come sottoprodotto «esoterico» da chi mostra di non possederne la<br />
chiave di <strong>lettura</strong>. È il vecchio adagio <strong>del</strong>la «volpe e l'uva».<br />
Una comunicazione multimediale<br />
L'antichità greca, giudaica e cristiana ha compiuto, a mio giudizio, uno<br />
sforzo letterario immane per costruire un linguaggio che fosse j quanto più<br />
possibile adeguato all'oggetto indicibile da esporre: uno nell'essenza e<br />
molteplice nella sua rivelazione e nella sua cognizione da parte <strong>del</strong>l'uomo.<br />
Una <strong>lettura</strong> libera dall'ipoteca esclusivista <strong>del</strong> giudaismo scopre che il<br />
mondo classico aveva chiara coscienza <strong>del</strong>la unità di Dio. Il mito <strong>del</strong><br />
monoteismo esclusivamente ebraico si scontra quanto meno con Amenofi IV,<br />
per citare qualcuno che precede l'esperienza religiosa di quel popolo (18).<br />
(18) Noi ci siamo lasciati troppo trasportare dalla polemica con il<br />
paganesimo, con quella forma di polverizzazione <strong>del</strong>l'esperienza divina che<br />
aveva perduto il senso <strong>del</strong>l'unità. Ma, d'altra parte, che cosa potrà mai dire un<br />
archeologo <strong>del</strong> futuro quando, riscoprendo una nostra chiesa, troverà la<br />
cappella di S. Antonio accanto a quella <strong>del</strong> Crocifisso e scoprirà tante Mafie?<br />
Non sarà forse portato a considerare la nostra una religione politeista? E se