PERCHE` NON LEGGERE DIVERSAMENTE? La lettura del ...
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<strong>La</strong> scelta dei palcoscenici non avviene seguendo criteri intellettuali, Essa si<br />
articola su un principio fondamentale <strong>del</strong>la ermeneutica biblica, che enuncerei<br />
come segue: ogni testo sacro è portatore di una buona novella. Questa non si<br />
pone come astratta affermazione concettuale, ma si dirige all'umanità nella sua<br />
concretezza storica. Costruire palcoscenici diversi su cui recitare il passo<br />
scritturistico, significa attuare una <strong>lettura</strong> pentecostale, cioè una <strong>lettura</strong> dove,<br />
restando ferma la verità e l'annuncio, ogni figlio di Dio avverte che il<br />
messaggio è stato a lui specificamente diretto. In questo senso i palcoscenici<br />
sono almeno tanti quanti sono i lettori <strong>del</strong>la Bibbia. Ed è proprio in quanto<br />
esiste questa ricchezza di palcoscenici che si attua una predicazione viva, cioè<br />
a misura <strong>del</strong>l'ascoltatore. Pluralità di palcoscenici significa anche attuare una<br />
meditazione <strong>del</strong>la Scrittura piena e vitale; costituire, cioè, un rapporto multiplo<br />
i cui vertici sono: Colui che medita, Dio, il Libro e il Prossimo (6).<br />
(6) Di ciò abbiamo già parlato. Qui aggiungerò che il prossimo dice non<br />
solo la materia vivente <strong>del</strong>l'esperienza religiosa a livello <strong>del</strong>la esistenza<br />
mondana, ma anche la Chiesa, che alla fine è l'ultimo ed inappellabile giudice<br />
<strong>del</strong>la correttezza <strong>del</strong>le conclusioni raggiunte attraverso la meditazione,<br />
Costruire un palcoscenico significa identificare una situazione umana alla<br />
quale il testo dà risposta, e nella quale ogni parola ed espressione <strong>del</strong> racconto<br />
evangelico assume significato. Il brano, allora, resta immutabile nella sua<br />
consistenza grafica, conserva una obiettività di senso, ma assume anche tutte le<br />
sfaccettature utili a trasformarlo in risposta a chi interroga (7).<br />
(7) Tutto ciò garantisce un effetto ulteriore: il recupero di ogni elemento <strong>del</strong><br />
testo materiale <strong>del</strong>la Scrittura ed il superamento di tutti gli scandali che sono<br />
stati individuati. Accadrà, così, che su un palcoscenico un elemento <strong>del</strong><br />
racconto verrà sottolineato, ed un altro messo in ombra; ma, osservando col<br />
grandangolare tutti i palcoscenici, ogni cosa avrà significato. Niente allora sarà<br />
perduto, neppure i frammenti.<br />
<strong>La</strong> costruzione dei palcoscenici, e la consapevolezza di non averli mai<br />
esauriti, si tramuta in coscienza <strong>del</strong>la ricchezza incommensurabile (e questa<br />
non è una frase di stile) <strong>del</strong>la Scrittura; ed, ancora, in un bisogno di umiltà di<br />
fronte al Dio che si rivela. Chi vede un racconto biblico, come in un<br />
caleidoscopio, sfaccettarsi continuamente, sui vari palcoscenici, non cerca più<br />
una vuota sicurezza di significati, ne vanta quel significato come il senso <strong>del</strong><br />
testo. I palcoscenici servono, così, a ricordare che l'oggetto <strong>del</strong>la Bibbia non<br />
appartiene alla classe dei contenuti concettuali, ne può essere posseduto<br />
dall'interprete, ma solo accostato: l'oggetto <strong>del</strong>la rivelazione è, infatti, il<br />
mistero stesso di Dio.<br />
Come si è detto, i palcoscenici possono essere tanti quanti sono i cuori degli<br />
uomini e i loro bisogni. È questo il grande compito <strong>del</strong>la catechesi e <strong>del</strong>la<br />
omiletica. Noi qui, per parte nostra, stiamo solo facendo dottrina sulla parola e<br />
quindi dobbiamo limitarci a qualche palcoscenico tipico verificabile alla luce<br />
<strong>del</strong>la Tradizione e <strong>del</strong>la fede <strong>del</strong>la Chiesa.<br />
Potremo, allora, considerare come possibili e tipici palcoscenici: