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Parti I e II - IReR

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Questi ultimi quattro punti uniti agli altri formano la rosa dei venti ad otto punte.<br />

Naturalmente la “rosa” può essere aumentata con successive suddivisioni che<br />

indicano venti locali.<br />

Il navigatore che la disegnò (il cui nome è rimasto sconosciuto ma secondo<br />

un’antica credenza sarebbe stato un veneziano) avrebbe posto il centro nell’isola<br />

di Creta e questo spiega anche i nomi e l’origine dei venti.<br />

Se ci si trova sull’isola infatti pare proprio che il Libeccio giunga dalla Libia (<br />

Sud- Ovest), la Tramontana ( trans montes, cioè attraverso i monti) dalle cime<br />

della Grecia e, più su, della Macedonia ( Nord), lo Scirocco dalla Siria ( Sud –<br />

Est) mentre i Genovesi ritennero che il nome derivasse da Shuluq che in arabo<br />

significa Mezzogiorno.<br />

Il Maestrale invece avrebbe nome da Venezia proprio perché in quel tempo era<br />

considerata la signora dei mari.<br />

Qualche dubbio fu sollevato per il Grecale che giunge da Est- Nord- Est e la<br />

Grecia è posta più a Sud ma tale vento fu aggiunto in seguito alla “rosa”.<br />

A quel primo grafico furono aggiunti anche altri nomi di venti fra cui la Bora e<br />

il Garbino che soffia lungo la costa adriatica.<br />

In particolare lo Scirocco precede di almeno 12 ore l’arrivo di una<br />

perturbazione. Compie lunghi percorsi sul mare, è umido e provoca sull’Adriatico<br />

il fenomeno cosiddetto dell’acqua alta.<br />

Il Libeccio spira in direzione Sud Ovest ed è quasi sempre di notevole<br />

violenza.<br />

Il Maestrale che soffia da nord ovest è freddo, secco e di solito porta con se il<br />

cielo coperto con nubi di tipo cumuliforme e non raramente provoca anche<br />

temporali.<br />

La Tramontana è un vento particolarmente freddo e soffia con cielo sereno e<br />

terso.<br />

Il Grecale (sulle coste adriatiche viene denominato Bora) giunge quasi sempre<br />

dopo lo scirocco, le raffiche sono forti e non raramente raggiungono i<br />

70chilometri.<br />

La scelta del territorio, il corteggiamento e la costruzione del nido<br />

Territorio di nidificazione<br />

E’ il maschio che cerca casa. E lo fa scegliendo un territorio adatto alla<br />

nidificazione ed alla crescita dei figli. La zona deve avere, a seconda della specie,<br />

determinate caratteristiche fra cui quella, fondamentale, di fornire cibo, non solo<br />

per i riproduttori, ma anche per i figli ed essere lontana da minacce ed insidie.<br />

E’ logico quindi che la superficie media del territorio (l’ornitologo Nice, nel<br />

1941, ne distinse sette tipologie) vari a seconda della specie, ma anche in rapporto<br />

all’alimentazione.<br />

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