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Parti I e II - IReR

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Ecco castagne arrosto cotte adesso<br />

Chi le vuol calde mandi presto il messo.<br />

E di giorno e di notte vado e torno<br />

Vendendo castagne cotte al forno.<br />

Chi vuol mangiare dopo il pasto marroni<br />

Mangi dei miei che son tutti buoni.<br />

Le castagne, proprio perché di uso comune e quindi da tutti conosciute, hanno<br />

dato origine anche a diversi proverbi e modi di dire.<br />

“Prender in castagna” significa cogliere in fallo, “Cavar le castagne dal fuoco<br />

con le zampe del gatto” indica esporre altri al rischio. La “castagna” di un<br />

pugilatore può mettere k.o. l’avversario. Infine per “castagnola” si indica un<br />

petardo.<br />

Marrone è una castagna particolare, schiacciata da una parte perché nel riccio<br />

ce n’è una sola. Ha dato anche il nome al colore che ne imita la tinta del guscio<br />

ed origine ad alcuni modi di dire: “smarronare” significa far errori, “marronata” è<br />

un errore.<br />

Così Giovanni Pascoli in una poesia poco nota celebra l’albero.<br />

Per te i tuguri sentono il tumulto<br />

Or del paiolo che inquieto oscilla<br />

Per te la fiamma sotto quel singulto<br />

Crepita e brilla<br />

Tu, pio castagno, solo che tu, l’assai<br />

Doni al villano che non ha che il sole<br />

Tu solo il chicco, il buon di più, tu dai<br />

Alla tua prole<br />

Ha da te la sua bruna vaccherella<br />

Tiepido il letto e non desìa la stoppia<br />

Ha da te l’avo tremulo la bella<br />

Fiamma che scoppia.<br />

Scoppia con gioia stridula la scorza<br />

De rami tuoi co’ frutti tuoi la grata<br />

Pentola brontola. Il vento fa forza<br />

Nell’impannata.<br />

Cipresso. E’ il rifugio di molti volatili, dal passero al cardellino, al verzellino ed<br />

al verdone, che a primavera lo prediligono per costruirvi il nido e, durante<br />

l’inverno, per andarvi a dormire.<br />

E’ considerato, ad eccezione della Toscana e del Veneto, un albero proprio dei<br />

cimiteri per la compostezza della sua chioma, il costante verde cupo e la solennità<br />

del profilo che pare una colonna che si innalza verso il cielo. I versi di Giosuè<br />

Carducci, studiati da tutti, lo ricordano così<br />

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