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Quel frutto dell’estate avanzata<br />
Che il genere dei mortali chiama sacro fico<br />
E da allora onori che non invecchiano toccarono alla stirpe di Fitalo<br />
Sempre la fantasia popolare ha avvicinato il fico alla sessualità: nel frutto i<br />
Greci vedevano l’immagine dello scroto e del monte di Venere e l’atto offensivo<br />
di fare le fiche, cioè chiudere il pollice fra indice e medio e mostrarlo al<br />
contendente, fa parte di questo simbolismo. Lo stesso Dante gli fa riferimento<br />
nell’Inferno<br />
Alla fine de le su parole il ladro<br />
Alzò mostrando amendue le fiche<br />
Gridando “togli, Dio, ch’a te le squadro.<br />
Nelle Falloforie, processioni in cui si celebrava Dioniso e si chiedeva che<br />
donasse fertilità alla natura, veniva esposto un grosso fallo intagliato nel legno di<br />
fico.<br />
La parola sicofante (etimologicamente significa “rivelatore del fico”), che nel<br />
nostro linguaggio è passato ad indicare per estensione un calunniatore ed una spia,<br />
deriva proprio da “fico” ed era colui che denunciava chi rubava i frutti considerati,<br />
nell’antichità, particolarmente preziosi. In Grecia i libri giudicati dannosi<br />
venivano bruciati in roghi fatti con rami di fico, mentre a Roma, con simili roghi,<br />
venivano inceneriti i mostri.<br />
Il caprifico, cioè il fico selvatico, era ritenuto in Grecia dannoso e inutile. A<br />
Roma era considerato sacro e utilizzato, come accade ancor oggi in alcune zone<br />
del Meridione, per fecondare le piante di fico domestico.<br />
Un imenottero, il Blastophaga psenes, è attratto dal caprifico. In maggio e<br />
giugno venivano appesi alcuni rami di caprifico alla pianta di fico domestico: gli<br />
insetti impollinavano quindi anche i fiori di quest’ ultimo. Secondo Plutarco il<br />
cesto in cui erano stati posti Romolo e Remo figli di Rea Silvia, la vestale, si<br />
arenò accanto ad un albero di fico selvatico. Il luogo fu consacrato a Rumina, dea<br />
dell’allattamento, e l’albero venne denominato ficus ruminalis.<br />
La pianta accanto, a cui si era arenato il cestino, era accudita da sacerdoti e<br />
quando dava segno di malattia o vecchiaia era subito sostituita perché si riteneva<br />
che, se fosse seccata, Roma avrebbe subito gravi disgrazie.<br />
Gli Egiziani consideravano il fico albero della vita affermando che gli dei se<br />
ne cibavano.<br />
Il frutto di Eva. Il frutto proibito sarebbe un fico e non una mela come invece era<br />
credenza comune nel Medioevo. Secondo la Genesi il fico sarebbe proprio<br />
l’albero proibito da cui Eva prese il frutto.<br />
“Il serpente era la più astuta di tutte le bestie selvatiche create dal Signore. Egli<br />
disse alla donna ‘E’ vero che Dio ha detto: non dovete mangiare nessun albero del<br />
giardino?’<br />
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