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Parti I e II - IReR

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volatile considera “sua” diminuisce tanto che il fagiano domina su 5 ettari in<br />

aprile e 2,5 in giugno.<br />

Il territorio fa parte della casa degli uccelli e basta questo per comprendere<br />

perché tutti lo difendono, indipendentemente dalle loro dimensioni, con eguale<br />

combattività. Così lo scricciolo, che è il più piccolo dei volatili italiani, si opporrà<br />

all’ingresso di altri nella sua zona con impegno uguale a quello dell’aquila.<br />

La difesa si esplica in diverse modalità e secondo una strategia propria di<br />

ciascuna specie.<br />

Nei passeriformi si manifesta immediatamente con il canto, dando luogo, così,<br />

a originalissimi “duelli” vocali. Ed è facile sincerarsene, in particolare a<br />

primavera, quando si ode un uccello che canta ed un altro a breve distanza, e<br />

quindi nel territorio del primo, che “gli risponde”. Esistono, inoltre, particolari<br />

atteggiamenti del corpo che significano manifesta volontà di combattere contro la<br />

minaccia di ogni intruso e sono talmente espliciti che risultano quasi sempre<br />

sufficienti a far allontanare il nemico.<br />

Il pettirosso, ad esempio, cerca di mettere in mostra la macchia rossa che ha<br />

sul petto gonfiandone le piume e acquistando, quindi, una dimensione maggiore di<br />

quella reale. In altre specie invece si ha un’erezione della coda, un raddrizzamento<br />

del corpo o l’emissione di grida caratteristiche. Insomma, ogni uccello si presenta<br />

nell’aspetto più combattivo che gli è possibile cercando di dare un’immagine di<br />

forza.<br />

Tutti questi comportamenti hanno infatti lo scopo di indicare, rendendola ben<br />

evidente, la presenza del volatile in una determinata zona e significare che è ben<br />

deciso a difenderla.<br />

E’ inoltre stato accertato che in caso di lotta ha la meglio il “proprietario” di<br />

casa, come ha dimostrato l’esperimento con un pettirosso: si è chiuso il volatile in<br />

una gabbia e lo si è posto al centro del suo territorio. All’arrivo di un nuovo<br />

individuo, il prigioniero ha manifestato con grida e sbattimenti di ali la sua ostilità<br />

di frote alla presenza dell’antagonista che s’è allontanato.<br />

“Al contrario, se si sistema lo stesso uccello in gabbia sul territorio di un<br />

vicino, esso si sente nella posizione dell’intruso e manifesta la propria<br />

sottomissione al proprietario del territorio che attacca la gabbia” (Lack).<br />

Non è vero che una zona valga l’altra a parità di caratteristica. Gli uccelli<br />

infatti si affezionano al proprio territorio ed anche i migratori ritornano nei luoghi<br />

dove hanno nidificato.<br />

Le rondini ne sono un esempio, anche se non certamente l’unico.<br />

I rapaci riadattano addirittura lo stesso nido ogni anno. In particolare la fedeltà<br />

al nido è più accentuata in alcuni volatili (fra cui il merlo che ritorna nei medesimi<br />

luoghi ben più del tordo) ed i maschi hanno più fedeltà delle femmine tanto che in<br />

Finlandia è stato accertato che le balie nere maschio tornano nel 37% dei casi nel<br />

luogo di nidificazione mentre le femmine non superano il 10,7%<br />

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