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Secondo Plinio infatti aveva diritto ad una corona di foglie di quercia chi aveva<br />
“salvato la vita di un cittadino, ucciso un nemico, compiuto l’azione in un luogo<br />
che quel giorno era occupato dal nemico. Chi aveva meritato la corona la portava<br />
per sempre: se entrava in un teatro il pubblico, appena lo vedeva si alzava in piedi<br />
in segno di omaggio”.<br />
Singolare il “destino” della pianta per i Cristiani. I primi evangelizzatori<br />
nell’Europa centrale, san Bonifacio e san Martino, fecero sradicare interi boschi di<br />
querce perché venerate dai “pagani”, ma nel 1400 la Madonna cominciò ad<br />
apparire su querce al punto che, vicino a Viterbo, si trova il santuario della<br />
Madonna della Quercia ispirato da un’icona di Maria.<br />
Olivo. E’ la pianta della pace e della serenità, di una composta bellezza e<br />
dell’invito a tutti a guardare ogni altra persona come un amico. Gli antichi ne<br />
tagliavano rami, all’inizio della primavera, per portarli in processioni in segno di<br />
festa per la ritrovata primavera. Consideravano l’olio un alimento prezioso e dai<br />
significati sacri.<br />
Le caratteristiche della pianta, su cui peraltro è vietato sparare, apprezzate dai<br />
volatili, sono fin troppo note. Nei giorni di maturazione dei frutti gli oliveti sono<br />
frequentati non solo da merli e tordi, ma anche da storni e numerosi altri volatili.<br />
L’olivo originario dell’Asia minore fu diffuso in Grecia da Eracle Dattilo che<br />
istitituì le Olimpiadi in onore del padre Zeus.<br />
Dalla settima olimpiade i vincitori cingevano una corona di rami di olivo<br />
tagliati con una falce d’oro.<br />
Il ramo di olivo è considerato da Cristiani, Ebrei e Mussulmani simbolo di pace<br />
e di rigenerazione. Noé, quando l’arca si posò sul monte Ararat, segno che le<br />
acque si stavano ritirando dalla terraferma, lasciò liberi una colomba ed un corvo.<br />
Tornarono quasi subito perché non avevano trovato dove posarsi senza pericoli di<br />
morire per annegamento.<br />
Dopo sette giorni liberò una colomba che rientrò con un ramo di olivo.<br />
Trascorsi altri sette giorni la liberò nuovamente e non tornò più, segno che le<br />
acque si erano ritirate lasciando il posto alla terra.<br />
Il ramo di olivo simboleggia anche Cristo che si è sacrificato per salvare gli<br />
uomini, ecco perché nella Domenica delle Palme, che precede la Pasqua,<br />
sostituisce una foglia di palma.<br />
Molti pittori senesi, nelle loro tele che ricordano l’Annunciazione, utilizzano<br />
l’olivo come ramoscello in mano all’angelo in sostituzione del giglio. Fra i più<br />
noti Simone Martini (Uffizi, Firenze), Taddeo, Bartolo e Francesco Di Giorgio<br />
(Pinacoteca di Siena).<br />
Alcuni Santi sono raffigurati con accanto l’olivo o viene loro attribuito.<br />
Bernardo Tolomei è il fondatore del convento di Monte Oliveto e dell’Ordine<br />
degli Olivetani.<br />
Un’antica cerimonia, oramai dimenticata, era chiamata “Delle croci di<br />
maggio”. I Contadini in processione portavano una croce fatta con rami di olivo<br />
piantandola poi in un campo per chiedere abbondanza di raccolti.<br />
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