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AA.VV., I FORI IMPERIALI & IL COLOSSEO - Rome - The Imperial Fora

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ulteriori dati dalla Area 2 lascia intuire un accentuato fenomeno di erosione del paleosuolo e dei<br />

depositi antropici, almeno nella parte centrale ed orientale del pianoro.<br />

Le datazioni al C14 effettuate su due resti di pali carbonizzati presso il CEDAD (Università di<br />

Lecce), hanno offerto i seguenti risultati:<br />

10<br />

CODICE CEDAD CAMPIONE<br />

DATAZIONE CALIBRATA<br />

(LIVELLO DI CONFIDENZA 2s)<br />

LTL6039A US108 1020BC (95.4%) 810BC<br />

LTL6040A US106 930BC (95.4%) 790BC<br />

Si può forse ipotizzare che il battuto, i pali e altri elementi lignei orizzontali facessero parte di<br />

un grande apprestamento difensivo precedente gli aggeres tradizionali dell’età del ferro e del periodo<br />

arcaico. Alla verifica di tale ipotesi sarà dedicata la prossima campagna di scavo.<br />

AREA 2<br />

Sondaggio di scavo effettuato nel settore centrale dell’abitato. Ha restituito una situazione stratigrafica<br />

compromessa.<br />

Sono state individuati i resti di alcune fosse scavate nel banco di tufo con frammisto un riempimento<br />

contenente materiale ceramico di impasto, minuti frammenti di bucchero nero e tegole.<br />

L’ipotesi di lavoro è che si tratti dei resti di possibili cisterne o fosse di scarico, scavate nel banco<br />

di tufo ed originariamente a quote più basse rispetto al piano di calpestio e di cui sono rimaste solo<br />

parte delle estremità inferiori a causa dell’erosione del pianoro che ha interessato anche parte del<br />

banco di tufo.<br />

AREA 3<br />

Vi è stato rinvenuto un ampio e compatto strato di frammenti tegole chiaro sabbiose, ceramica<br />

comune acroma, dolia e ceramica a vernice nera da riferire ai resti di strutture di epoca medio<br />

repubblicana.<br />

Un approfondimento sul lato settentrionale del quadrato ha rivelato la seguente sequenza stratigrafica:<br />

circa m. 0,6 di strato di terreno arativo che coprono circa m. 1,1 di strati antropici (con<br />

ceramica prevalentemente di epoca romana medio repubblicana) e che coprono a loro volta il banco<br />

naturale formato da un deposito piroclastico di tufo rosso litoide.<br />

Appare indubbio pertanto che in questa area l’erosione del suolo manifesta caratteri meno accentuati<br />

che nel resto dell’unità orografica.<br />

Interessante il rinvenimento, in giacitura secondaria, di una punta di freccia in selce.<br />

Parallela all’attività di scavo è proceduta quella del rilevamento dell’intero pianoro dell’abitato<br />

antico, mediante stazione totale eseguito da Federico Nomi, Giulia Peresso e Gabriele Cifani.<br />

Complessivamente sono stati battuti circa 1.300 punti comprensivi di quote la cui elaborazione<br />

consentirà un’accurata planimetria dell’area, cui agganciare anche le coordinate dei saggi di scavo,<br />

nonché di delineare un modello tridimensionale della sommità del pianoro.<br />

Per quanto concerne i saggi di scavo, questi sono stati documentati mediante rilievi di dettaglio

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