AA.VV., I FORI IMPERIALI & IL COLOSSEO - Rome - The Imperial Fora
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i busti delle Stagioni ad essa collegati. La connessione con le personificazioni stagionali rimanda alla<br />
personificazione di Ananeosis (reparatio/renovatio) legata al rinnovamento ciclico dell’anno. Una moneta<br />
di Arcadio emessa dalla zecca di Costantinopoli (388-392 d. C.) è stata rinvenuta a contatto dell’ordito<br />
musivo. Consone con quanto conosciamo della produzione figurativa tra la fine del IV e la prima metà<br />
del V secolo, in particolare di quella riferibile agli anni di Teodosio II, l’accentuata stereometria della<br />
testa, l’idealizzazione del volto, l’astrazione e la fissità dei tratti, la plasticità dei capelli a matassa. Al di<br />
là di alcune cadute nel disegno, trapela l’elevata qualità formale del modello.<br />
Dalla metà del III secolo si moltiplicano in contesti profani – prevalentemente domestici – raffigurazioni<br />
musive di personificazioni relative a concetti filosofici e a idee astratte; il picco è nel V secolo.<br />
L’elenco di queste personificazioni è nutrito. Si tratta di figure – in forma di busto e non – genericamente<br />
connotate, con minimi cambiamenti adattabili alle più svariate astrazioni, che neppure sempre<br />
necessitavano di venire “etichettate”. Nelle conversazioni tenute durante ricevimenti e simposi queste<br />
immagini, oltre a potere costituire argomento di intrattenimento tra erudizione e piacere del gioco<br />
intellettuale, dovevano fungere da richiamo, augurio, celebrazione del padrone di casa, in quanto collegabili<br />
a ideali attinenti alla sfera dell’individuo, sublimati in concetti astratti: temi quali la costruzione/<br />
donazione, il benessere, la fecondità, il rinnovamento, ma anche il piacere e il lusso, dovevano essere<br />
nelle corde dei committenti.<br />
I significativi interventi di ristrutturazione e decorazione che hanno interessato alcuni degli<br />
ambienti del complesso residenziale gettano nuova luce sulla percezione dello spazio domestico in<br />
epoca tardoantica, contribuendo a confermare la qualità della vita cittadina nella parte orientale<br />
dell’impero agli inizi del V secolo, caratterizzata da una ricchezza che non molto tempo prima il<br />
vescovo di Cappadocia Basilio di Cesarea aveva stigmatizzato: dimore impreziosite da marmi pregiati,<br />
da mosaici pavimentali e da decorazioni dorate nei soffitti, da affreschi su quelle pareti che restavano<br />
prive di rivestimenti. Non diversamente da quanto gli scavi ci hanno restituito dei contesti abitativi<br />
di Efeso e Afrodisia, di Antiochia come di Apamea, la fioritura dell’edilizia privata e le correlate<br />
espressioni del lusso e del prestigio domestico si configurano come fenomeni caratterizzanti il quadro<br />
urbano della Paflagonia di V secolo.<br />
Luisa Musso<br />
BIBLIOGRAFIA<br />
CH. MAREK, Stadt, Ära und Territorium in Pontus-Bithynia und Nord-Galatia, Tübingen 1993.<br />
Ludwig-Maximilians-Universität München, Institut für Klassische Archäologie, Pompeiopolis in Paphlagonien.<br />
Erforschung einer antiken Metropole im türkischen Schwarzmeerbereich, <br />
Pompeiopolis I. Eine Zwischenbilanz aus der Metropole Paphlagoniens nach fünf Kampagnen (2006-2010), a cura<br />
di L. Summerer, Langenweißbach 2011.<br />
Osservazioni sulle iscrizioni cristiane di tridentum anteriori al VII secolo<br />
La ricerca che si presenta è finalizzata all’edizione di un volume delle Inscriptiones Christianae<br />
Italiae septimo saeculo antiquiores, dedicato a Tridentum e al suo territorio, che è stato affidato a<br />
chi scrive, il quale una decina di anni fa aveva già pubblicato le epigrafi (per lo più inedite) trovate<br />
nell’area della primitiva basilica di S. Vigilio (MAZZOLENI 2002). Attualmente sono stati raccolti ed<br />
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