AA.VV., I FORI IMPERIALI & IL COLOSSEO - Rome - The Imperial Fora
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itagliati da Gio: Maggio”. Probabilmente l’Orlandi, che collaborò con il Maggi almeno fino al 1609,<br />
ebbe occasione di stampare una sola tavola dei giardini, nello stesso anno in cui pubblicò anche il<br />
Paesaggio con la cena in Emmaus di Maggi.<br />
48<br />
Ludovica Tiberti<br />
BIBLIOGRAFIA<br />
F. EHRLE, Roma al tempo di Urbano VIII: la pianta di Roma Maggi Maupin Losi del 1625 riprodotta da uno dei<br />
due esemplari completi finora conosciuti, Roma 1915.<br />
K. OBERHUBER, Hieronymus Cock, Battista Pittoni und Paolo Veronese in Maser, in Munuscula Discipulorum:<br />
Festschrift fur Hans Kaufmann zum 70. Geburtstag, Berlin 1968, pp. 207-224.<br />
J. BURGERS, In de Vier Winden. De prentuitgeverij van Hieronymus Cock 1507/10-1570, catalogo della mostra,<br />
Rotterdam 1988.<br />
H. ZERNER, L’art de la Renaissance en France. L’invention du classicisme, Paris 1996.<br />
Il Rinascimento a Venezia e la pittura del Nord ai temi di Bellini, Dürer, Tiziano, a cura di B. Aikema e B. L.<br />
Brown, catalogo della mostra Venezia, Milano 1999.<br />
P. PICARDI, Gli affreschi del palazzo di Paolo III al Campidoglio: un salvataggio anomalo, in «Paragone», 55<br />
(2004), pp. 3-26.<br />
F. CAPPELLETTI, Paul Bril e la pittura di paesaggio a Roma, 1580-1630, Roma 2006.<br />
S. BALLESI, Una famiglia di stampatori a Roma fra Cinque e Seicento: i Vaccari, in Il mercato delle stampe a Roma<br />
(XVI-XIX secolo), a cura di G. Sapori, con la collaborazione di S. Amadio, Foligno 2008, pp. 57-85.<br />
P. TOSINI, Girolamo Muziano 1532-1592. Dalla maniera alla natura, Roma 2008.<br />
E. LURIN, Un homme entre deux mondes: Etienne Dupérac, peintres, graveur, architecte en Italie et en France<br />
(c.1535?-1604)in Renaissance en France. Renaissance française?, a cura di H. Zerner e M. Bayard, Paris 2009,<br />
pp. 37-59.<br />
F. GIORGETTA, Hortus librorum liber hortorum: l’idea del giardino dal XV al XX secolo attraverso le fonti a stampa,<br />
Milano 2010, vol. I, pp.173-177.<br />
G. SAPORI, Paesaggio e cuir découpé nel fregio attorno alla metà de Cinquecento, in Il fregio dipinto nelle decorazioni<br />
romane del Cinquecento, atti del convegno, Roma, in c.d.s.<br />
Una famiglia di scultori, fonditori e mercanti di antichità: i Rondoni-Spagna<br />
Non è certo ignota agli studiosi l’esistenza di nuclei familiari allargati che svolgono lo stesso mestiere.<br />
Non solo sono da ricordare le reti parentali, certamente più celebri, dei pittori napoletani, ma certamente<br />
le estese parentele di architetti, scultori e scalpellini lombardi, sulla cui galassia la bibliografia è nutrita,<br />
soprattutto grazie agli studi recenti di Margherita Fratarcangeli di cui abbiamo tenuto il debito conto, sono<br />
state osservate piuttosto come un fenomeno sociale e nella loro globalità, eccezion fatta per i più noti come<br />
ad esempio i Della Porta.<br />
Ricordava S. Pressouyre, nel suo scritto su François Duquesnoy dell’ormai lontano 1984, che<br />
mancava, e a quanto pare ancora oggi manca, uno studio complessivo sulla famiglia allargata di fonditori<br />
Torrigiani-Censore a cui si debbono molte importanti opere bronzee della capitale tra la fine<br />
del Cinquecento ed il pieno Seicento.<br />
J. Montague, ne La scultura barocca romana (MONTAGUE 1991: 77), illustra le ragioni della scarsa attenzione<br />
data dagli studi ai numerosissimi scultori di secondo piano del XVII secolo, e di conseguenza anche ai<br />
molti gruppi familiari di scultori che quasi mai accedono all’eccellenza stilistica e formale: «Secondo la teoria<br />
artistica tradizionale Pittura, Scultura e Architettura sono tre sorelle nate dal Disegno, inteso sia in senso<br />
tecnico sia come invenzione. Questo in teoria, ma nella pratica solo pochi scultori erano in grado di tracciare<br />
sulla carta le proprie idee; questa incapacità non impediva loro di dar forma alle proprie invenzioni con la