31.05.2013 Views

AA.VV., I FORI IMPERIALI & IL COLOSSEO - Rome - The Imperial Fora

AA.VV., I FORI IMPERIALI & IL COLOSSEO - Rome - The Imperial Fora

AA.VV., I FORI IMPERIALI & IL COLOSSEO - Rome - The Imperial Fora

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

di pilastri di piccole dimensioni, appoggiati sia al muro di sostruzione contro il colle capitolino che<br />

contro i pilastri in opera laterizia più grandi già esistenti. Anche questi nuovi pilastri sono costruiti<br />

per sostenere una serie di volte a crociera che vanno così a creare un piano intermedio. L’incendio<br />

che colpisce Roma nel 283 d. C. (CODICE TOPOGRAFICO 1940: 279), investe anche le strutture del<br />

Foro di Cesare. A giudicare dalle zone interessate dai restauri, sembra che il complesso forense fosse<br />

stato danneggiato gravemente. Gli interventi interessano la Curia, il portico occidentale e meridionale<br />

(MORSELLI-TORTORICI 1989: 138-148, 253), il Tempio di Venere Genitrice, alcuni ambienti<br />

sul clivus Argentarius e anche parte della “Basilica Argentaria” (AMICI 1991: 145), dove l’intervento è<br />

piuttosto articolato e sembra essere stato realizzato per volere dell’imperatore Massenzio. Viene ricostruito<br />

l’ambulacro esterno e si rinforza la struttura con una serie di contro pilastri in opera laterizia<br />

collegati tra loro da arcate; nel contempo, si erige un possente muro in opera laterizia in corrispondenza<br />

della fronte del tempio di Venere Genitrice, inglobandone in parte le colonne del pronao, ed<br />

unendo quest’ultimo ai due bracci del portico del Foro e quindi alla “Basilica Argentaria”. In epoca<br />

tardo antica troviamo le prime testimonianze del cambio di funzione dell’edificio, un fenomeno<br />

diffuso anche nel resto dei Fori <strong>Imperial</strong>i. Gli interventi di restauro della fine III-inizio IV secolo<br />

all’interno del Foro di Cesare, se da un lato modificano in modo notevole l’aspetto delle costruzioni<br />

delle fasi precedenti dall’altro ne garantiscono la conservazione (AMICI 1991: 13). All’interno dei due<br />

ambulacri si costruiscono delle murature in opus vittatum che suddividono gli spazi in ambienti più<br />

piccoli e allo stesso tempo impediscono il passaggio all’interno del portico. Nella porzione meridionale<br />

dell’ambulacro esterno si realizza una nuova pavimentazione in opus sectile composta di lastre di<br />

marmi policromi più o meno regolari. Nei secoli successivi le architetture dell’intero complesso vivono<br />

un periodo di degrado e abbandono fino ad arrivare alla grande fase di spoliazione del IX secolo<br />

che investe tutti i Fori <strong>Imperial</strong>i (MENEGHINI-SANTANGELI VALENZANI 2007: 125-126). A quest’ultima<br />

fase appartengono le murature in opera laterizia ascrivibili all’epoca altomedievale che sono addossate<br />

al retro del podio del Tempio di Venere Genitrice e che formano degli ambienti di tipo abitativo più<br />

o meno regolari. Tali ambienti sono la testimonianza della completa trasformazione del complesso<br />

antico, come si vede anche in altre parti dello stesso Foro di Cesare.<br />

La “Basilica Argentaria”, nonostante la denominazione, quindi, è in realtà un portico di epoca<br />

traianea attraverso il quale si estende verso nord-est il porticato cesariano-augusteo del Foro di<br />

Cesare (AMICI 1991: 101). Il progetto dell’edificio, sebbene sembri un normale ampliamento di<br />

un complesso monumentale più antico, nasconde al suo interno un disegno ben più articolato che<br />

diviene maggiormente significativo se posto in relazione con l’intero contesto del settore nord dei<br />

Fori <strong>Imperial</strong>i. La posizione appare defilata rispetto al resto del Foro di Cesare, poiché occupa la<br />

parte retrostante il Tempio di Venere Genetrice, e marginale se si mette a confronto con il resto dei<br />

complessi imperiali. A dispetto di questa circostanza, però, la “Basilica” occupa uno spazio strategico<br />

tra l’impianto cesariano e quello traianeo. Infatti, il porticato garantisce la continuità dei percorsi<br />

esterni. Una volta costruito, assicura il passaggio verso la parte retrostante dell’esedra sudoccidentale<br />

della piazza del Foro di Traiano. Ciò è possibile dal momento che la “Basilica” si trova praticamente<br />

alla medesima quota del complesso traianeo. Questa soluzione architettonica, quindi, rientrerebbe<br />

nel disegno più esteso di una viabilità esterna del Foro di Traiano, compresa e prevista nel progetto<br />

di Apollodoro di Damasco per la sistemazione dei percorsi di tutta la zona a ridosso del complesso,<br />

cosa che risulterebbe confermata anche dai recenti ritrovamenti degli scavi di fronte alla chiesa di S.<br />

Maria di Loreto, di cui si è fatto cenno poco sopra. Un ulteriore fattore da considerare è quello della<br />

26

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!