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AA.VV., I FORI IMPERIALI & IL COLOSSEO - Rome - The Imperial Fora

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BIBLIOGRAFIA<br />

G. BECATTI, Le tre Grazie, in «Bull. Com.», LXV (1937), pp. 41-60.<br />

M. CRISTOFANI, Le Tre Grazie, in Siena: le origini. Testimonianze e miti archeologici, a cura di M. Cristofani,<br />

Firenze 1979, pp. 126-134.<br />

S. DE ANGELI, Moirai, in «LIMC», VI (1992), pp. 636-648.<br />

W. DEONNA, Le groupe des trois Grâces nues et sa descendance, in «Rev. Arch.», 31 (1930), pp. 274-332.<br />

E. B. HARRISON, Charis, Charites, in «LIMC», III/1 (1986), pp. 191-203.<br />

D. MANACORDA, Per un’interpretazione del monumento antico, in D. Manacorda e E. Zanini, Il tempio di Via<br />

delle Botteghe oscure: tra stratigrafia, topografia e storia, in «Ostraka», VI/2 (1997), pp. 249-293.<br />

P. MORENO, Scultura ellenistica, II, Roma 1994.<br />

R. PFEIFFER, <strong>The</strong> Image of the Delian Apollo and Apolline Ethics, in «Journal of the Warburg and Courtauld<br />

Institutes», 15 (1952), pp. 20-32.<br />

G. RODENWALDT, <strong>The</strong> Three Graces on a Fluted Sarcophagus, in «JRS», XXVIII (1938), pp. 60-64.<br />

E. SCHWARZENBERG, Die Grazien, Bonn 1966.<br />

H. SICHTERMANN, Gratiae, in «LIMC», III/1 (1986), pp. 203-210.<br />

W. TR<strong>IL</strong>LMICH, Die Charitengruppe als Grabrelief und Kneipenschild, in «JbI», 98 (1983), pp. 311-349.<br />

Pompeiopolis di Paflagonia. Un progetto di cooperazione tra la Ludwig-Maximilians-<br />

Universität di Monaco e l’Università Roma Tre<br />

<strong>IL</strong> PROGETTO DI RICERCA<br />

Nel 2006 ha preso avvio un progetto internazionale di ricerca facente capo all’Institut für Klassische<br />

Archäologie della Ludwig-Maximilians-Universität di Monaco, diretto da Lâtife Summerer e sostenuto<br />

dalla Deutsche Forschungsgemeinschaft, incentrato sulla città di Pompeiopolis, nel territorio di<br />

Tasköprü, distretto di Kastamonu.<br />

La regione interna della Paflagonia, chiusa a sud da alte montagne, già in antico rappresentava un’area<br />

isolata, occupata da estese foreste (fig. 1). Pompeiopolis venne fondata nel 65/64 a. C. da Cn. Pompeo<br />

Magno, a suggello della fine degli scontri con Mitridate VI, nella vallata del fiume Amnias, un affluente<br />

dell’Halys, in un punto<br />

strategico lungo la strada<br />

che attraversava da ovest a<br />

est la provincia di Ponto e<br />

Bitinia; la sua importanza<br />

economica doveva in gran<br />

parte risiedere nello sfruttamento<br />

delle vicine miniere<br />

di solfuro di arsenico. Già<br />

Fig. 1 – Carta geografica della regione pontica (Ch. Marek, Pontus et Bithynia: die römischen<br />

Provinzen im Norden Kleinasien, Mainz 2003)<br />

30<br />

nel 6/5 a. C. la Paflagonia<br />

venne annessa alla neo-istituita<br />

provincia di Galazia.<br />

Dopo le distruzioni ascritte agli attacchi dei Goti, il tardo-antico sembra corrispondere a un periodo<br />

tutt’altro che di stagnazione. Con la riorganizzazione amministrativa di Diocleziano la Paflagonia fu verosimilmente<br />

istituita a eparchia e compresa nella diocesi pontica. Nel Concilio di Nicea (325 d. C.) la città<br />

è ricordata come sede vescovile. Sembra che a partire dagli inizi del VII sec. d. C. gli attacchi sasanidi, cui<br />

fecero seguito le incursioni delle tribù arabe, abbiano condotto a un progressivo abbandono del sito.

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