IL CONTO APERTO una premessa - Centro Studi Ettore Luccini
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orismo andava diffondendosi in tutte le<br />
zone della provincia, ad opera delle<br />
truppe tedesche e degli elementi della<br />
guardia nazionale repubblicana” 75 .<br />
Come è risaputo, sotto l’incalzare<br />
dell’avanzata alleata, nella seconda metà<br />
del ‘44 il Comando generale della GNR<br />
ordinò l’arretramento più a Nord dei<br />
suoi reparti, tra cui il neo-costituito Battaglione<br />
d’Assalto “Romagna”, comprendente<br />
i distaccamenti del 635° Comando<br />
provinciale “Ravenna” e del 636°<br />
Comando provinciale “Forlì”, inviato<br />
nel Veneto. Una parte del Battaglione<br />
“Romagna” fu dislocato nel trevigiano,<br />
mentre un’altra, composta soprattutto da<br />
ravennati, andò a formare i presidii di<br />
Pescantina e Bussolengo, in provincia di<br />
Verona, e quello minore di Candiana<br />
(Padova) 76 ; così, dopo la loro partenza,<br />
nel territorio ravennate rimasero soltanto<br />
75 Si vedano Paolo SCALINI, La notte più buia<br />
è prima dell’alba (Ravenna 1944-45), Imola,<br />
1975, e L. BERGONZINI, op. cit.<br />
76 Dalle memorie dell’arciprete cavarzerano,<br />
Giuseppe Scarpa, si apprende che anche a<br />
Cavarzere furono fucilati dai partigiani “7<br />
militi della provincia di Ravenna”, presumibilmente<br />
appartenenti alla GNR di Candiana.<br />
Dallo stesso diario risultano quindi essere<br />
morti nei dintorni di Cavarzere, in combattimento<br />
o fucilati, almeno altri 6 militi della<br />
GNR, 16 della X Mas, 2 delle BN, 1 delle SS<br />
italiane e altri 20 militari della RSI (cfr. Antonio<br />
SERENA, I giorni di Caino, Padova,<br />
1990). Sull’attività della GNR in provincia di<br />
Padova si veda: Vittorio MARANGON e Tiziano<br />
MERLIN (a cura di), I Notiziari della<br />
“Guardia Nazionale Repubblicana”, in CSEL, Il<br />
50° anniversario della Liberazione del Padovano,<br />
cit.; Argentino ALBORI (a cura di), Riservato<br />
al Duce. Notiziario della Guardia Nazionale Repubblicana<br />
- Padova e provincia, Castelbaldo,<br />
1996; Paolo PANNOCCHIA, Note e riflessioni<br />
su “Riservato al Duce”, in “Materiali di storia<br />
del movimento operaio e popolare veneto”, 9,<br />
dicembre 1997.<br />
materiali di storia, n. 13 - pagina 31<br />
alcuni reparti delle Brigate Nere e della X<br />
MAS a fiancheggiare le truppe tedesche<br />
nell’opera di repressione durante l’ultimo<br />
periodo del conflitto 77 .<br />
Sulla scia di sangue lasciata in queste<br />
ultime fasi in terra di Romagna dalla ritirata<br />
nazi-fascista, la diretta testimonianza<br />
di Antonio Marinello, allora combattente<br />
del “Cremona”, è tale da lasciare<br />
sgomenti:<br />
Quelle che vidi ad Alfonsine, nel<br />
Ravennate, furono scene da incubo.<br />
Le brigate nere in fuga, più ancora<br />
dei tedeschi, entravano nelle case<br />
trucidando donne, anziani e persino<br />
bambini. Trovammo intere famiglie<br />
distrutte, corpi inermi appesi alle<br />
travi col cappio al collo, case e casolari<br />
distrutti dalle fiamme. Centinaia<br />
di persone scampate al massacro,<br />
trovarono rifugio nelle grotte e negli<br />
anfratti del circondario. Quando andammo<br />
a liberarle, ci fissarono con<br />
occhi carichi di terrore. Chi non ha<br />
combattuto e vissuto quei giorni,<br />
non può capire. 78<br />
77 Secondo P. SCALINI, op. cit., dalla fine di<br />
ottobre gli elementi della BN “<strong>Ettore</strong> Muti” di<br />
Ravenna cominciarono il trasferimento verso<br />
il Nord, dirigendosi in prevalenza verso Nogara;<br />
da qua, <strong>una</strong> parte passò ad Orgiano dove<br />
rimase sino alla fine del gennaio ‘45. La<br />
Brigata venne poi trasformata in Brigata Mobile<br />
e si procedette ad <strong>una</strong> selezione fra gli<br />
elementi ancora combattivi (destinati a Intra e<br />
a Villadossola) e quelli da smobilitare. Per<br />
altre informazioni e nominativi si veda R.<br />
LAZZERO, op. cit. Il 23 aprile ‘45 il comando<br />
tedesco ordinava ai resti della BN di Ravenna<br />
di partire per destinazione ignota: dapprima<br />
furono traghettati a Laveno, poi mandati a<br />
Somma Lombarda ed, infine, a Turbigo dove<br />
ricevettero l’ordine di arrendersi ai partigiani.<br />
78 Tratto dall’intervista, curata da Enzo<br />
BORDIN, in Strage di Codevigo fu azione di