IL CONTO APERTO una premessa - Centro Studi Ettore Luccini
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attraverso cui le destre hanno processato<br />
la Resistenza per condannare il<br />
“comunismo” 9 ; e se questa offensiva<br />
per alcuni decenni è stata limitata e<br />
spesso dissimulata, negli ultimi anni è<br />
andata facendosi spavalda quanto<br />
sguaiata, forte anche di un sistema di<br />
informazione e di <strong>una</strong> cultura dominante<br />
che non solo distruggono la memoria<br />
storica ma rendono praticamente<br />
impossibile il formarsi di <strong>una</strong> memoria<br />
collettiva anche nel presente.<br />
Il caso più emblematico e recente è<br />
senz’altro rappresentato dal “Libro nero<br />
del comunismo” 10 , stampato dalla casa<br />
editrice legata a quello che è stato definito<br />
il Partito della Televisione, che offrendo<br />
lo spettacolo degli orrori del comunismo<br />
con i suoi 100 milioni di presunte<br />
vittime induce il lettore a minimizzare la<br />
gravità dello sterminio di 6 milioni di ebrei<br />
compiuto dai nazisti ed a considerare<br />
il sistema capitalistico come il migliore<br />
dei mondi in cui l’umanità può vivere;<br />
ma il successo commerciale – che comunque<br />
non significa di lettura – di questo<br />
testo in vendita nei supermercati, è<br />
molto meno preoccupante della sistematica<br />
rilettura filofascista che storici, veri o<br />
sedicenti tali, hanno avviato di <strong>una</strong> serie<br />
di eventi e personaggi legati alla storia<br />
del fascismo italiano e dell’utilizzo in<br />
ambito politico che di questa si sta facendo.<br />
Lasciando perdere la tentata riabilitazione<br />
di personaggi come Bottai, Ciano,<br />
Gentile, Franco e della monarchia o del<br />
9 Un’importante mappa bibliografica dei “revisionismi<br />
storici” è stata curata da C.<br />
BERMANI in Guerra civile e Stato, cit.<br />
10 Stéphane COURTOIS, Nicolas WERTH, Jean-<br />
Louis PANNE’, Andrzej PACZKO-WSKI, Karel<br />
BARTOSEK, Jean-Louis MARGOLIN, Il<br />
libro nero del comunismo, Milano, 1998.<br />
materiali di storia, n. 13 - pagina 9<br />
Gentile, Franco e della monarchia o dello<br />
stesso Mussolini, magari contrabbandata<br />
come rivalutazione umana o culturale<br />
ed affidata all’ambigua penna di personaggi<br />
non-fascisti 11 , e non approfondendo<br />
le polemiche sul consenso di massa<br />
verso il regime o sulle leggi razziali del<br />
‘38; sicuramente il terreno prediletto dal<br />
revisionismo più aggressivo è stato quello<br />
delle “stragi rosse”, attraverso la riesumazione<br />
spettacolare dei morti per mano<br />
partigiana, la loro decontestualizzazione<br />
storica e la richiesta per questi del riconoscimento<br />
di eguale dignità politica in<br />
quanto anch’essi “Italiani caduti per la<br />
Patria, combattendo l’invasore”.<br />
Così, di volta in volta, si assiste ad un<br />
rovesciamento delle parti, in cui i fascisti<br />
finiscono per avere tutte le giustificazioni<br />
possibili per le loro scelte più nefande,<br />
mentre a chi li combatté non è concessa<br />
neanche un’attenuante generica: ecco<br />
quindi il “Triangolo della morte” in Emilia<br />
cancellare il ricordo dell’assassinio dei<br />
7 fratelli Cervi, le Foibe quello della Risiera<br />
di San Sabba, Via Rasella quello<br />
delle Fosse Ardeatine, Piazzale Loreto<br />
quello di quanto avvenuto nella stessa<br />
piazza il 10 agosto del ‘44.<br />
“A chi si propone <strong>una</strong> omologazione<br />
delle parti – ha intelligentemente osservato<br />
Santo Peli – non è difficile reperire<br />
episodi apparentemente rivelatori di<br />
<strong>una</strong> logica identica per entrambi i contendenti,<br />
caratteristici di <strong>una</strong> guerra<br />
senza prigionieri. Simili rivisitazioni<br />
hanno come presupposto e come effetto<br />
l’azzeramento<br />
11 Tra questi non si possono non citare Indro<br />
MONTANELLI, Giordano Bruno GUER-RI,<br />
Sergio ROMANO, Roberto GERVA-SO e,<br />
per certi aspetti, Ernesto GALLI DELLA<br />
LOGGIA.