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IL CONTO APERTO una premessa - Centro Studi Ettore Luccini

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A sinistra esistette anche <strong>una</strong> forza politica, il Partito d’azione, molto più propensa<br />

a parlare di guerra civile [...] Ma, benché avesse dato alla Resistenza il maggior<br />

contributo dopo quello dei comunisti, ebbe scarsa forza numerica e si dissolse<br />

poco dopo la liberazione, anche se conservò <strong>una</strong> forte influenza culturale.<br />

Non vanno infine dimenticate le frange estreme della sinistra resistenziale, le quali<br />

avevano sperato che la resistenza culminasse nella lotta per l’instaurazione del<br />

socialismo.<br />

Nella formula della Resistenza tradita, o almeno delusa, che queste forze hanno a<br />

lungo coltivato, era implicita l’assunzione di <strong>una</strong> guerra civile necessariamente<br />

contigua a <strong>una</strong> guerra di classe non ancora conclusa. [...]<br />

***<br />

DOCUMENTO N. 2<br />

CONTRO <strong>IL</strong> REVISIONISMO<br />

PER LA VERITÀ<br />

Documento firmato da un centinaio di storici, studiosi,<br />

docenti, intellettuali.<br />

[“Liberazione”, 19 marzo 1998]<br />

I firmatari di questo appello vogliono dichiarare il proprio netto dissenso<br />

dall’iniziativa pubblica di Trieste con la quale l’on. Luciano Violante ha inteso spendere<br />

la propria autorità istituzionale a sostegno dell’ambigua campagna di “pacificazione”<br />

che lo vede impegnato sin dalla sua elezione alla presidenza della camera dei deputati.<br />

In quanto studiosi e cittadini della Repubblica non intendiamo entrare nel merito del<br />

senso politico di proposte del genere; ci sta a cuore invece sottolineare l’infondatezza<br />

storica dell’argomentazione e l’inconsistenza delle richieste avanzate.<br />

Le foibe, come l’espulsione delle minoranze di lingua italiana da vaste zone<br />

dell’Istria e della Dalmazia, rappresentano certamente un dramma storico di vaste dimensioni,<br />

uno dei frutti avvelenati della Seconda guerra mondiale. E’ giusto quindi<br />

che esse vengano studiate e che in proposito si apra <strong>una</strong> seria discussione; tuttavia è<br />

tanto semplicistico quanto unilaterale far ricadere la responsabilità delle foibe, secondo<br />

quanto l’on. Violante ritiene, soltanto sui partigiani dell’esercito popolare di liberazione<br />

jugoslavo.<br />

Non si può dimenticare, infatti, che la responsabilità della trasformazione di frizioni<br />

e conflitti interetnici, consueti e scontati in zone di confine, in contrapposizioni politi-<br />

materiali di storia, n. 13 - pagina 41

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