IL CONTO APERTO una premessa - Centro Studi Ettore Luccini
IL CONTO APERTO una premessa - Centro Studi Ettore Luccini
IL CONTO APERTO una premessa - Centro Studi Ettore Luccini
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
Vanno riferite anche gesta che si<br />
prestino ad essere presentate come<br />
delitti comuni. In tal caso, non dare<br />
all’episodio un inopportuno carattere<br />
politico. (Per es.: parlando<br />
dell’uccisione di vecchi, donne e<br />
bambini non rilevare mai, senza <strong>una</strong><br />
speciale necessità, che si tratta di<br />
familiari di fascisti, i quali erano<br />
probabilmente l’obiettivo dell’attentato).<br />
15<br />
Un esempio assai chiaro di come si è<br />
voluto accreditare per verità storica la<br />
propaganda fascista, ci è fornito dalla<br />
leggenda secondo cui se i gappisti romani,<br />
autori dell’attentato di via Rasella, si<br />
fossero presentati alle autorità naziste,<br />
queste non avrebbero ordinato la rappresaglia<br />
delle Fosse Ardeatine, compiuta<br />
appena 24 ore dopo.<br />
Tale falso propagandistico risulta infatti<br />
ideato da Pizzirani, segretario federale<br />
repubblichino, alcuni giorni dopo la strage,<br />
ed è stato smentito dagli stessi vertici<br />
militari nazisti, Kappler e Kesselring, che<br />
resero pubblica la notizia della rappresaglia<br />
solo a massacro avvenuto. 16<br />
La lotta partigiana fu, a tutti gli effetti,<br />
<strong>una</strong> “guerra nella guerra” per cui appare<br />
chiaro il carattere pretestuoso di <strong>una</strong> certa<br />
storiografia che, dopo oltre mezzo secolo,<br />
continua a speculare sul carattere<br />
violento della medesima.<br />
15 La “velina” in questione è datata 11 settembre<br />
‘44, ed è integralmente riportata in<br />
Ricciotti LAZZERO, Le SS italiane. Storia dei<br />
20.000 che giurarono fedeltà ad Hitler, Milano,<br />
1982.<br />
16 Il primo a riprendere e ad avvalorare storicamente<br />
questa versione fu Giorgio PISANO’<br />
in Sangue chiama sangue. Le terrificanti verità che<br />
nessuno ha mai avuto il coraggio di dire sulla guerra<br />
civile in Italia, Milano, 1962.<br />
materiali di storia, n. 13 - pagina 11<br />
Il problema però è, ancora <strong>una</strong> volta,<br />
che tale violenza rimane illeggibile senza<br />
un’analisi e un inquadramento storici.<br />
Altrimenti essa si presta alle interpretazioni<br />
strumentali che hanno per scopo<br />
non tanto quello di dimostrare che i partigiani<br />
fecero ricorso alla violenza, quanto<br />
quello di pervenire all’equazione per<br />
cui la “sinistra” è portatrice di violenza,<br />
tanto più inumana in quanto commessa<br />
contro dei “fratelli”, e quindi esecrabile<br />
come fu quella di Caino.<br />
A tale argomentazione, si potrebbe<br />
semplicemente obbiettare che Abele non<br />
indossava la divisa delle Brigate Nere o<br />
delle SS, oppure trincerarsi dietro la “diversa<br />
scala di valori” che stava dietro<br />
l’agire dei partigiani e quello dei fascisti.<br />
Ma purtroppo la forza di <strong>una</strong> simile<br />
mistificazione è il risultato di <strong>una</strong> costruzione<br />
basata su <strong>una</strong> serie di micidiali<br />
semplificazioni: “i partigiani erano<br />
assassini,i partigiani erano comunisti,<br />
quindi i comunisti sono degli assassini”;<br />
o, analogamente, “se la resistenza<br />
ha praticato il terrorismo e se la resistenza<br />
è stata anche lotta di classe, vuol<br />
dire che la lotta di classe produce il terrorismo”.<br />
Certo, la violenza – più o meno organizzata<br />
– degli antifascisti ha assunto talvolta<br />
aspetti criticabili perché, ad esempio,<br />
la durezza dello scontro in atto e <strong>una</strong><br />
certa visione ideologica di stampo nazional-patriottico<br />
tendevano a vedere un<br />
nazista da liquidare in ogni soldato tedesco<br />
piuttosto che un proletario in divisa o<br />
un potenziale disertore 17 .<br />
17 Sull’argomento si veda la ricerca curata<br />
dall’Archivio Antifascista, Diserzione e Resistenza,<br />
pubblicata sul settimanale della FAI<br />
“Umanità Nova” del 21 aprile 1996; si veda<br />
pure Lutz KLINKHAMMER, Stragi naziste in<br />
Italia. La guerra contro i civili (1943-44), Roma,