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Il volo degli uccelli - stsbc

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<strong>Il</strong> <strong>volo</strong> <strong>degli</strong> <strong>uccelli</strong><br />

più un largo e pesante ri<strong>volo</strong> che cade ai nostri piedi, ma un getto molto più veloce che zampilla<br />

lontano. Ciò è una conseguenza della conservazione della massa: visto che l’acqua è incomprimibile<br />

se dimezzo la sezione del tubo in cui scorre la velocità è costretta al raddoppio per ristabilire<br />

l’equilibrio della costante. In una strettoia qualsiasi avviene esattamente la stessa cosa, a sezione<br />

minore corrisponde velocità maggiore. Questo è molto importante, perché ci permette di affermare<br />

che un fluido più veloce di un altro avrà pressione minore.<br />

A dimostrazione di ciò, prendiamo la situazione v2 > v1 e inseriamo queste velocità nell’equazione<br />

di Bernoulli: otteniamo<br />

1 2<br />

1 2<br />

ρ v 2 + ρgy2<br />

+ pd<br />

= ρv1<br />

+ ρgy1<br />

+ p<br />

2<br />

2<br />

Per semplicità esaminiamo una strettoia posta in orizzontale, quindi con y1 = y2 = 0. Otteniamo<br />

1 2 1 2<br />

ρ v 2 + pd<br />

= ρv1<br />

+ p<br />

2<br />

2<br />

Siccome la densità ρ del fluido è costante, l’unico altro parametro che potrebbe compensare lo<br />

squilibrio dato dalle diverse velocità è la pressione p. Da questa uguaglianza possiamo trarre la<br />

conclusione generale che più la velocità di un fluido è alta, più la sua pressione dovrà essere<br />

minore. A sostegno di questa tesi ci sono anche gli esperimenti portati avanti da Giovanni Battista<br />

Venturi (Reggio Emilia, 1746 – Reggio Emilia, 1822).<br />

Immagine 2: Effetto Venturi<br />

Nella figura 2 possiamo ben vedere come la velocità del fluido sia strettamente correlata con la sua<br />

velocità. Nel caso specifico preso in considerazione risulta ovvio che la superficie S1 = S2, ne<br />

consegue che le velocità v1 e v2 sono uguali. Per quanto già dimostrato, nei punti 1 e 3 avremo la<br />

stessa pressione in grado di sollevare il fluido alla stessa altezza h, ma come la velocità è costretta a<br />

subire un aumento nel punto 2 è evidente che la pressione scema, situando così h2 a un nuovo<br />

livello, più basso <strong>degli</strong> altri 2.<br />

Queste relazioni sulla dinamica dei fluidi stanno alla base <strong>degli</strong> studi di aerodinamica, in quanto sia<br />

la morfologia di un’ala di un volatile, sia la sezione di quella di un aeroplano (peraltro non molto<br />

differenti tra loro), hanno un disegno ben preciso.<br />

s<br />

s<br />

13

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