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Il volo degli uccelli - stsbc

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4.2.3) Archaeopteryx<br />

<strong>Il</strong> <strong>volo</strong> <strong>degli</strong> <strong>uccelli</strong><br />

Etimologia: antica (archaeo) ala (pteryx, da ptero)<br />

Vissuto nel Giurassico (180-130 milioni di anni fa), Archaeopteryx è seme di discordia e oggetto di<br />

studi approfonditi dal primo momento che l’uomo ne venne a conoscenza nel 1855, anno in cui se<br />

ne riportò alla luce il primo fossile a Solnhofen, in Baviera. Questa zona ha un sottosuolo calcareo<br />

di roccia sedimentaria a grana finissima risalente appunto al periodo del Giurassico, la sua<br />

particolarità sta nel fatto che la sua speciale costituzione è riuscita a conservare anche delle parti<br />

organiche quali le piume senza degradarle, consegnandoci dei resti decisamente più dettagliati<br />

riguardo l’aspetto esteriore di questo sorprendente animale. Attualmente sono noti dieci fossili di<br />

questo volatile, tutti peraltro provenienti da questa area: nove di essi sono per la maggior parte<br />

completi o quasi, mentre uno di loro è composto dai resti delle sole piume. Tra questi dieci<br />

esemplari gli archeologi sono riusciti a distinguere due specie di Archaeopteryx: Archaeopteryx<br />

lithographica (per i sedimenti in cui è stato ritrovato) e Archaeopteryx bavarica.<br />

La domanda principale che da tempo assilla gli studiosi riguarda la sua classificazione, in quanto<br />

porta caratteri di origine sia aviaria che rettiliana: è già o non è ancora un uccello? È ancora o non è<br />

già più un rettile? Una parziale (seppur insoddisfacente) risposta ce l’ha data la tassonomia che,<br />

piuttosto arbitrariamente 3 , ha deciso di farlo rientrare sotto il genere Aves, ordine dei saurischi,<br />

famiglia <strong>degli</strong> Archeopterygidae, viene quindi considerato un uccello.<br />

Immagine 25: Fossile di Archaeopteryx Lithographica Immagine 26: Ricostruzione di Archaeopteryx Lithographica<br />

Archaeopteryx aveva pressappoco le dimensioni di un fagiano e disponeva di ossa cave molto<br />

leggere come tutti i saurischi teropodi suoi coevi, oltre ad ali e penne ben formate che si ritiene<br />

quasi sicuramente usasse per voli di caccia, entro i limiti delle sue possibilità. Era già presente<br />

l’attuale forma della zampa posteriore <strong>degli</strong> <strong>uccelli</strong>, con tanto di dito opponibile. Tutte queste<br />

caratteristiche aviarie convivevano con le vecchie rettiliane quali, in primis, la mancanza di un<br />

becco corneo per una bocca da iguana munita di denti. Inoltre, malgrado possedesse ali e piume per<br />

il <strong>volo</strong>, non godeva ancora del vantaggio fornito da uno sterno in grado di sostenere una gran massa<br />

3<br />

<strong>Il</strong> fattore determinante di questa scelta fu la presenza di penne e piume più che ben definite, praticamente identiche a<br />

quelle <strong>degli</strong> odierni <strong>uccelli</strong>.<br />

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