Il volo degli uccelli - stsbc
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1.) Introduzione<br />
<strong>Il</strong> <strong>volo</strong> <strong>degli</strong> <strong>uccelli</strong><br />
Volare. Fin dai tempi più antichi l’uomo ha rincorso questo suo sogno, affascinato dai volteggi<br />
<strong>degli</strong> <strong>uccelli</strong> nel cielo. Ne sono testimonianza gli innumerevoli studi di Leonardo da Vinci, dei<br />
fratelli Wright e Otto Lilienthal, solo per citarne alcuni tra i più noti. Le prime esperienze aeree si<br />
ebbero a bordo di palloni aerostatici ad aria calda, si passò poi agli alianti e ai deltaplani per poi<br />
finire con l’aereo a reazione, il più veloce mezzo mai inventato.<br />
Malgrado tutte queste innovazioni tecnologiche l’uomo non ha mai smesso di sognare, e ancora<br />
oggi si ritrova a guardare malinconicamente le aquile che volano tra le più alte creste e le rondini<br />
che volano lontano nel cielo.<br />
“poi con un battito d'ali si levò in <strong>volo</strong> e, tremando per chi lo seguiva, come un uccello<br />
che per la prima volta porta in alto fuori del nido i suoi piccoli,<br />
l'esorta a imitarlo, l'addestra a quell'arte rischiosa,<br />
spiegando le sue ali e volgendosi a guardare quelle del figlio…”<br />
Ovidio, Metamorfosi, Libro Ottavo (Mito di Dedalo e Icaro)<br />
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