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Il volo degli uccelli - stsbc

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<strong>Il</strong> <strong>volo</strong> <strong>degli</strong> <strong>uccelli</strong><br />

meno della forchetta non sia compatibile con l’origine celurosauriana, richiedendo molto tempo per<br />

essere attuato. Inoltre recenti studi hanno rivelato che l’orecchio interno <strong>degli</strong> Archaeorniti era<br />

decisamente più somigliante a quello <strong>degli</strong> pseudosuchi piuttosto che a quello dei celurosauri.<br />

Sull’altro fronte, i sostenitori dell’origine dinosauriana spingono sull’idea che il lasso di tempo<br />

intercorso tra gli pseudosuchi come Euparkeria e l’uccello Archaeopteryx sia troppo grande per non<br />

aver mai consegnato agli archeologi dei fossili di esseri viventi rappresentanti una via di mezzo tra i<br />

due (anche se la loro attuale assenza non avvalora la tesi che non siano mai esistiti, basterebbe<br />

trovarne uno solo). Si suppone anche che i celurosauri avessero molto di più del solo scheletro in<br />

comune con gli Archaeorniti, come, ad esempio, pseudo-penne derivate dalle squame o addirittura<br />

vere e proprie penne, con conseguente omeotermia. Per quanto riguarda il comportamento non si<br />

esclude che costruissero nidi per la cova e si prendessero cura della propria prole, esattamente come<br />

oggi fanno tutti gli <strong>uccelli</strong>.<br />

Archaeopteryx è da taluni considerato un vicolo cieco dell’evoluzione, in ogni caso ci mostra molto<br />

bene come sia avvenuto il passaggio dai rettili agli <strong>uccelli</strong>. <strong>Il</strong> passo seguente alla comparsa delle<br />

piume e delle ossa cave fu un drastico alleggerimento della struttura consistente nella atrofizzazione<br />

progressiva della coda, al fine di bilanciare la posizione e migliorare la “manovrabilità”. Ne è un<br />

degno rappresentante Confuciusornis, il cui nome ci rimanda alle sue origini cinesi. Aveva ancora<br />

alcuni caratteri in comune con i rettili da cui originariamente discendeva, infatti non aveva del tutto<br />

convertito l’uso delle zampe anteriori al <strong>volo</strong>, così da avere ancora gli artigli ossei di<br />

Archaeopteryx.<br />

5.2) Dagli archeorniti ai giorni nostri<br />

Immagine 29: Confuciusornis<br />

Così come per tutti gli altri viventi, la selezione naturale fu il motore dell’evoluzione della classe<br />

<strong>degli</strong> Uccelli, scegliendo per così dire i più adatti a sviluppare le caratteristiche necessarie a spiccare<br />

il <strong>volo</strong>. Ci vollero molti milioni di anni per arrivare alla complessità di questo genere di volatori, in<br />

quanto gli adattamenti necessari sono stati molti e drastici. Nel capitoletto precedente è stato visto<br />

in dettaglio come si sia riusciti a compiere il passo più grande di tale processo, vale a dire la genesi<br />

di una nuova classe di vertebrati, vedremo ora di vedere un po’ più in dettaglio cosa avvenne in<br />

seguito.<br />

Come già detto in precedenza la sfida principale consistette nel trovare <strong>degli</strong> animali con delle<br />

particolari caratteristiche fisiche e anatomiche adatte alla vita aerea, dopodiché la strada era tratta.<br />

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