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Il volo degli uccelli - stsbc

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<strong>Il</strong> <strong>volo</strong> <strong>degli</strong> <strong>uccelli</strong><br />

approvvigionamento d’aria. Ovviamente si tratta solo di una supposizione, in ogni caso più che<br />

plausibile.<br />

4.2.2) Gli pterosauri<br />

Etimologia: lucertole (sauri) alate (ptero)<br />

Fecero la loro comparsa sulla Terra all’incirca 200 milioni di anni fa, nel Triassico, parallelamente<br />

ai dinosauri acquatici (gli ittiosauri, antenati dei pesci). Ebbero una diffusione globale, eccezion<br />

fatta per l’Antartide, e seguivano una dieta strettamente carnivora. Inizialmente non superavano i<br />

50-60 centimetri di lunghezza coda compresa, ma nel Cretaceo Superiore arrivarono a misurare 12<br />

metri di apertura alare per un peso di soli 50 kg, grazie a particolari adattamenti evolutivi (si tratta<br />

di Quetzalcoatlus, il più grande volatore mai vissuto sulla Terra). Questa particolare categoria di<br />

vertebrati volanti comprendeva due sottordini: Rhamphorhyncoidea e Pterodactyloidea,<br />

distinguibili grazie alla presenza o meno di una lunga coda.<br />

Gli pterosauri, oggi completamente estinti, facevano parte del superordine dei saurischi, uno dei tre<br />

gruppi formanti la sottoclasse <strong>degli</strong> arcosauri assieme ai celurosauri e agli ornitischi 2 . I<br />

paleontologi fecero questa suddivisione sulla base della forma del bacino; vale a dire che i saurischi<br />

portavano dei caratteri più simili a quelli <strong>degli</strong> odierni coccodrilli, mentre l’ossatura <strong>degli</strong> ornitischi<br />

assomigliava molto di più a quella dei moderni <strong>uccelli</strong>. Paradossalmente, gli <strong>uccelli</strong> non derivano da<br />

questo ordine, sono bensì discendenti dei saurischi. Fino ad oggi si è riusciti a catalogare circa una<br />

sessantina di specie differenti di pterosauri, rinvenuti sopratutto in sedimenti di origine marina;<br />

questa discreta quantità di informazioni ha permesso agli studiosi di formulare alcune interessanti<br />

ipotesi sulla loro forma.<br />

Si sa quasi per certo che non avevano alcun tipo di piuma, ma piuttosto un rado piumino di pelo, il<br />

che va a rafforzare la tesi che fossero <strong>degli</strong> animali omeotermi, a sangue caldo. Alcuni di loro<br />

avevano un cranio molto allungato, ciò potrebbe derivare dal fatto che la capacità di volare presume<br />

un grande utilizzo delle aree motorie del cervello e del cervelletto come negli odierni <strong>uccelli</strong>,<br />

oppure semplicemente essere una misura aerodinamica o di controbilanciamento del peso delle<br />

lunghe mascelle per non affaticare troppo i muscoli del collo durante il <strong>volo</strong>. È stato comunque<br />

confermato che negli pterodattili più evoluti queste protuberanze e creste craniali erano fortemente<br />

vascolarizzate, il che va a suggerire che svolgessero una funzione termoregolatrice come in altri<br />

dinosauri di terra (ad esempio le placche ossee di Stegosaurus), oltre ad essere un richiamo per<br />

l’accoppiamento. Un’altra caratteristica aerea condivisa con gli odierni <strong>uccelli</strong> riguarda la<br />

costituzione delle ossa: questi animali primitivi disponevano già di ossa pneumatiche atte a<br />

alleggerire drasticamente la struttura; questo spiega anche come <strong>degli</strong> animali anche giganteschi<br />

arrivassero a pesare abbastanza poco da poter permettere loro di volare.<br />

2 Da notare che a dipendenza delle fonti prese in considerazione la classificazione <strong>degli</strong> pterosauri risulta differente.<br />

Nell’immagine 28 formano infatti un gruppo a sé stante, anche se nella maggior parte dei casi vengono comunque<br />

classificati come un sottordine dei saurischi, malgrado il diverso percorso evolutivo.<br />

29

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