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alcune persone che portavano delle madie in cui c’erano dei cadaveri. Nella vinella Rocco, dove abitava mia nonna vidi un carretto fermo coperto da un lenzuolo, spinta dalla curiosità lo alzai e vidi una pantofola rosa, calzata da una vittima della guerra. Quel carro purtroppo era pieno di cadaveri. So che quando fu svaligiato il magazzino sanitario, sito in via Roma, molti, per impadronirsi delle suppellettili, perdettero la vita. Una donna incinta addirittura fu travolta e calpestata dalla gente che cercava di impadronirsi della roba. La fame era terribile, ricordo che un’ inquilina di nome Vincenza che aveva tanti bambini li vedeva morire di fame. Addirittura il più piccolo mangiava gli escrementi del suo corpo. Di pomeriggio la mamma mi preparava la colazione ed io di nascosto la davo a quei bambini affamati. Arrivo degli Americani. Un altro vivo ricordo è la discesa dei Marocchini, che si erano stanziati nei Castelli. Un pomeriggio vedemmo scendere dai Mulini (via ponte Carolino) una masnada di barbari che con mazze e pali rompevano e colpivano tutti. Mio padre, che non aveva paura di nulla, volle sfidarli e lasciò il negozio aperto. Sopraggiunti questi violenti, mi padre si sprangò nel negozio e noi tememmo per la sua sorte. Dal balcone atterriti vedevamo che questi delinquenti cercavano di aprire il negozio per ucciderlo. Fortunatamente, dopo inutili tentativi, si allontanarono e si rifugiarono nei Castelli, dove fecero razzie di animali per nutrirsi e di donne per sfogare le voglie di sesso. Ricordo, invece che quando terminò la guerra, gli Americani, passando con le camionette per le strade, distribuivano a noi piccoli gomme masticanti, gallette ed incominciammo a mangiare il pane bianco. Mio padre che prima della guerra aveva un negozio di pignoramento, in seguito con la svalutazione della moneta, subì perdite grandissime, perché tutti con la lira svalutata, si ripresero gli oggetti preziosi e lui andò in fallimento. Ci furono momenti brutti per i miei genitori, ma con la ripresa dopo la guerra, aprirono un negozio di oreficeria, che ci permise di vivere meglio. Questi sono i ricordi della guerra, apportatrice di miserie, fame, paura e morte, che hanno segnato la mia vita di bambina e spero di non riviverli più anche perché con una guerra nucleare non ci sarebbe scampo per l’umanità intera. 20
Racconto di Strabella Rosa nata ad Alife il 1 ottobre 1927 I ricordi della II˚ Guerra Mondiale sono legati ad alcuni episodi che si sono verificati nella mia Città di Maddaloni e sono ancora vivi nella mia memoria. Ricordo che i miei fratelli insieme ad altri giovani si nascosero nel sottotetto del palazzo Corbo a Santa Croce per sfuggire ai Tedeschi che li cercavano per deportarli in Germania. Ogni giorno io portavo da mangiare ai miei fratelli nascosti nel sottotetto cercando di non farmi vedere dalla gente e dalle pattuglie tedesche. Infatti dopo aver lanciato una pietra come segnale, i miei fratelli da una botola del sottotetto calavano giù una corda e io legavo una borsa di stoffa con il cibo e l’acqua. Ricordo ancora quando gli aerei americani che andavano a bombardare Montecassino lanciarono alcune bombe nella nostra zone che colpirono la Cittadella (via Appia I˚ tratto), fu un’esperienza tremenda. Ricordo anche quando la gente entrò nel quartiere( deposito militare) per prendere materassi, lenzuola, balle di tela,ecc. 21
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Bombardieri in azione Provincia di
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Sbarco degli Americani Arrivo nella
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La povera gente durante la guerra n
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In fila con la tessera Pane bianco
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Momento di felicità 83
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Foto gentilmente concesse dal Sig.
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Cenni storici Caserma Annunziata (Q
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Scuola Militare Nunziatella 2 La Nu
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Rassegna fotografica Plarimetria de
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Profilo CAVALIERE della REPUBBLICA
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