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can un c’è n’ato Quartiere!...<br />

Rac<strong>con</strong>to di<br />

Mignone Margherita nata a Maddaloni <strong>il</strong> 19 ottobre 1936<br />

Con la collaborazione di Mignone Luigia<br />

.<br />

Ricordo bene <strong>il</strong> periodo bellico a Maddaloni e <strong>le</strong> brutte cose che avvenivano <strong>in</strong> quel<br />

tempo, anche se avevo appena sei anni. Quasi sempre, sia di notte che di giorno,<br />

suonava l’allarme e una sirena annunciava l’arrivo degli aerei che bombardavano. I<br />

nostri nonni e i nostri genitori ci portavano al più vic<strong>in</strong>o ricovero, che poi non era altro<br />

che una cant<strong>in</strong>a sotto terra. Rif<strong>le</strong>ttendo bene, adesso penso che tanto al sicuro non<br />

eravamo, perché ricordo che anche sui ricoveri cadevano <strong>le</strong> bombe e morivano tante<br />

persone. Quando dovevano bombardare <strong>il</strong> Quartiere, che era una vasta caserma<br />

m<strong>il</strong>itare <strong>con</strong> un gran deposito di materia<strong>le</strong> sanitario, per errore colpirono un vicolo di<br />

fronte che noi chiamavamo a “venella scarrupata”(riferito a Vicolo Campania che si<br />

immette <strong>in</strong> via Roma, quasi di fronte al Quartiere). Le bombe colpirono molte case e ci<br />

furono tanti morti. Poi si aprirono <strong>le</strong> porte di questo magazz<strong>in</strong>o e tutti portarono via<br />

quello che c’era; e durante <strong>il</strong> saccheggio morirono <strong>del</strong><strong>le</strong> persone calpestate da altre. In<br />

via Appia, dove c’è la ferrovia, caddero <strong>del</strong><strong>le</strong> bombe che colpirono <strong>in</strong> quel frangente<br />

un carro tra<strong>in</strong>ato da un cavallo e tutte <strong>le</strong> persone che erano sul carro. Si salvò solo una<br />

neonata protetta dal corpo <strong>del</strong>la nonna che <strong>le</strong> fece da scudo. F<strong>in</strong>almente arrivarono gli<br />

Americani, che si accamparono nel<strong>le</strong> vic<strong>in</strong>anze <strong>del</strong> centro abitato. Gli Americani erano<br />

bravi, chiamavano i ragazz<strong>in</strong>i e si facevano lavare <strong>le</strong> gavette, <strong>le</strong> stoviglie, <strong>le</strong> scarpe e<br />

per ricompensa davano caramel<strong>le</strong>, cioccolato e gomme da masticare. Non ricordo<br />

molto altro, ero piccol<strong>in</strong>a e poi i nostri genitori ci tenevano lontane dal<strong>le</strong> cose brutte<br />

che succedevano.<br />

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