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proprietario mi disse che dovevo andare dal Notaio per fare <strong>il</strong> passaggio di proprietà.<br />

Non sapendo che cosa significasse pensai che mi vo<strong>le</strong>sse togliere tutti i soldi e così<br />

mandai a monte la compera di quel<strong>le</strong> case. Però devo dire che <strong>con</strong> quei soldi visse un<br />

bel periodo tutta la mia famiglia. Ritornando al rac<strong>con</strong>to <strong>del</strong> Quartiere ricordo che<br />

mentre moltissima gente si accalcava per portare via la roba, ad un certo punto si sentì<br />

sparare e gridare! i Tedeschi! i Tedeschi!. Ci fu un fuggi, fuggi genera<strong>le</strong> e nella fretta,<br />

alcune persone caddero dal<strong>le</strong> sca<strong>le</strong> e non riuscirono più ad alzarsi a causa <strong>del</strong>la folta<br />

calca di gente e rimase calpestata. Io riuscii ad uscire fuori <strong>in</strong>denne perché mi<br />

aggrappai al<strong>le</strong> spal<strong>le</strong> di due persone che mi portarono s<strong>in</strong> fuori al Quartiere. Poco dopo<br />

vidi uscire degli uom<strong>in</strong>i che portavano <strong>in</strong> braccio alcune persone rimaste ferite, tra <strong>le</strong><br />

quali una donna. Li distesero fuori allo stab<strong>il</strong>e su <strong>del</strong><strong>le</strong> pietre. Non so <strong>con</strong> sicurezza se<br />

fossero vive o morte, senz’altro erano svenute perché non si muovevano, da quello che<br />

ho saputo, qualcuno è morto. Un fatto vissuto personalmente e che voglio narrare, fu<br />

quello di un colonnello che sposò una ragazza di Maddaloni. Io ero apprendista<br />

barbiere e nel salone venne un m<strong>il</strong>itare che rac<strong>con</strong>tò questa storia. Lui era un Capitano<br />

p<strong>il</strong>ota americano e <strong>con</strong> <strong>il</strong> suo aereo doveva bombardare proprio la zona di Maddaloni<br />

tra <strong>il</strong> monte S. Miche<strong>le</strong> e la Città. Accadde che proprio quando era sul luogo pronto a<br />

sganciare <strong>le</strong> bombe, dal monte rifulse un bagliore d’argento verso di lui, come se<br />

qualcuno gli <strong>in</strong>timasse di non sganciare <strong>le</strong> bombe. Egli però premette <strong>il</strong> pulsante di<br />

espulsione, ma lo sportello non si aprì e questo per più tentativi. Alla f<strong>in</strong>e dovette<br />

r<strong>in</strong>unciare allo sgancio <strong>del</strong><strong>le</strong> bombe. Mi ricordo di altri aerei che sorvolavano<br />

Maddaloni e si dirigevano presso Napoli, noi ragazzi quando sentivamo <strong>in</strong> lontananza<br />

<strong>il</strong> rombo dei motori, subito correvamo <strong>in</strong> montagna e vedevamo i colpi <strong>del</strong>la <strong>con</strong>traerea<br />

che sparavano <strong>in</strong> direzione degli aerei e ogni tanto ne abbattevano qualcuno.<br />

Poi arrivarono gli Americani. Un episodio accadde tra <strong>il</strong> Corso e la chiesa <strong>del</strong> Corpus<br />

Dom<strong>in</strong>i. Giù al Corso dove adesso c’è <strong>il</strong> bar <strong>il</strong> Pr<strong>in</strong>cipe, <strong>in</strong> quegli anni c’era una<br />

pasticceria <strong>in</strong> cui gli Ing<strong>le</strong>si avevano tutto l’occorrente per fare dolci come far<strong>in</strong>a,<br />

zucchero, ecc. Un giorno alcune persone di Maddaloni all’alba cercarono di depredare<br />

questo posto, ma si trovò lì <strong>in</strong> quel momento una pattuglia Ing<strong>le</strong>se che faceva la ronda<br />

e tra questi c’era uno che chiamavano Baffo di Ferro un soldato molto robusto. Le<br />

persone che stavano portando via <strong>del</strong>la roba accortesi <strong>del</strong>la ronda cercarono di<br />

scappare, ma la ronda ostruì loro <strong>il</strong> passaggio, e riuscirono a scappare solo su per <strong>il</strong><br />

Corso. Arrivati nei pressi <strong>del</strong>la Chiesa <strong>del</strong> Corpus Dom<strong>in</strong>i, alcuni si <strong>in</strong>f<strong>il</strong>arono <strong>in</strong> un<br />

buco che portava <strong>in</strong> Chiesa, mentre un loro complice che era appostato dietro l’angolo<br />

<strong>del</strong> palazzo <strong>in</strong> Piazza De Sivo, <strong>con</strong> un mitra sparò verso gli Ing<strong>le</strong>si uccidendo proprio<br />

quello che chiamavano Baffo di Ferro, gli Ing<strong>le</strong>si rispondendo al fuoco, nei pressi <strong>del</strong><br />

luogo dove adesso c’è la pizzeria <strong>il</strong> Grott<strong>in</strong>o, ammazzarono uno dei fuggiaschi. C’era<br />

un m<strong>il</strong>itare Americano, che si chiamava Russel, era di colore, tanto era alto e forte che<br />

sembrava una bestia. Questo Americano aveva l’abitud<strong>in</strong>e di venire ogni sera dove io<br />

abitavo <strong>con</strong> una jeep <strong>con</strong> dentro <strong>del</strong>la roba. Arrivava, scendeva dalla jeep, saliva per<br />

<strong>del</strong><strong>le</strong> sca<strong>le</strong> che portavano dove abitava una signora, e dopo qualche m<strong>in</strong>uto riscendeva,<br />

prendeva <strong>del</strong>la roba che era <strong>in</strong> macch<strong>in</strong>a e risaliva su, e non andava via se non dopo<br />

molto tempo. Io tutte <strong>le</strong> volte che questo arrivava lo spiavo dal buco <strong>del</strong>la serratura.<br />

Una sera come tante questi arrivò sempre puntua<strong>le</strong>, scese dalla sua jeep e salì su.<br />

Subito ne approfittai sottrassi tutto dalla jeep e lo portai dentro casa come un fulm<strong>in</strong>e e<br />

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