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La caserma dell’Annunziata (Immobile)
Maddaloni
Il suo blocco immobiliare compatto, è articolato su un piano rettangolare con una vasta
corte centrale che occupa tutto il giardino dell’antico convento e si trova leggermente
rientrante dalla linea della strada, allo scopo di facilitare l’accesso grazie a due rampe
di scale. L’edificio, costituito da tre livelli e da un livello sotto i tetti, mostra delle
facciate senza rilievo che riflettono, nella loro percezione visuale, le funzioni che
l’edificio deve riempire. L’accesso al carreggio era realizzato dall’intermedio di una
rampa che dava su una piccola strada laterale, mentre i locali destinati a ufficio,
depositi e refettorio dei soldati danno sulla corte stessa. Su i due lati in lunghezza della
corte furono costruite quattro scale per accedere alle stanze superiori ove si trovano le
camerate, dei vasti locali con soffitto a volta, con i servizi igienici (insufficienti,
benché serviti dall’acquedotto ducale) concentrati presso le scale.
Gli atri realizzati a livello della corte (oggi murati), mettono in comunicazione le scale
sui lati lunghi della corte stessa; è probabile che questi atri furono ostruiti fin dal 1859,
quando la caserma accolse il battaglione degli allievi militare di Gaeta.
L’edificio non presenta alcuna soluzione particolare, alla sobrietà e all’austerità dei
volumi corrisponde la linearità della facciate, con delle finestre ad arco per dare aria e
luce alle camerate, secondo una composizione simmetrica esasperata caratteristica
della mentalità militare dell’autore del progetto, indicato nei documenti come un certo
capitano o ingegnere Chollet, probabilmente ufficiale del genio.
Solo l’entrata sulla facciata è caratterizzata da una bugna piatta che dà un certo rilievo
alla facciata con tre finestre per piano; in un lato, un timpano triangolare con delle
decorazioni in stucco è legato alla cornice di coronamento dell’edificio.
Un motivo analogo si ripete in corrispondenza dell’entrata sulla facciata della
corte.Questo edificio è pervenuto a noi con poche modifiche qualche aggiunzione in
rapporto alla costruzione originale. L’edificio si trova tuttavia in condizioni statiche
precarie, soprattutto in ciò che concerne l’edificio sulla corte opposta a quella
dell’entrata, la quale faceva parte del convento domenicano e inglobato nella
costruzione militare. Il plesso trovandosi in una località centrale della Città (in via
Roma), costituisce un’emergenza urbana.
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