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Racconto di
Decurione Salvatore nato a Maddaloni il 25 maggio 1936
I miei ricordi sono molto vaghi. Ero un ragazzino di appena 7 anni. Quello che posso
raccontare e che ricordo vagamente è che quando c’era il Fascismo il sabato in piazza
De Sivo radunavano tutti i bambini vestiti sia da Balilla che da figli della Lupa e li
facevano sfilare come dei soldatini. Molte volte ci portavano al campo sportivo dove
facevamo ginnastica e c’erano anche atleti grandi. Durante la permanenza dei Tedeschi
nella nostra città ricordo che quando c’era l’allarme aereo e suonava la sirena tutti
fuggivamo cercando un riparo che molto spesso non trovavamo e restavamo all’aperto
in balia del niente, ritenendoci fortunati se ne uscivamo illesi, mentre i Tedeschi si
nascondevano in specie di cantine che si trovavano sotto terra. Quando i Tedeschi
invasero Maddaloni, la fame e la povertà era tanta. I Tedeschi ci davano ogni giorno un
po’ di pane duro e una piccola ciotola con un po’ di brodo, qualche volta un po’ di
fagioli, ma la fame invece di diminuire aumentava.
A quell’epoca avevo circa 7 anni e come tanti ragazzi della mia età, avevo paura dei
Tedeschi che cercavano noi ragazzi per sottoporci a lavori durissimi oppure per
deportarci in Germania. Tutti noi ci rifugiavamo sulle montagne per svariate settimane,
nascondendoci dentro delle caverne, non potendo nè cibarci nè lavarci, vivevamo come
bestie selvatiche. A causa della fame molte volte scendevamo in paese rifugiandoci
dentro dei giardini, mettendoci in contatto con le nostre famiglie che ci portavano da
mangiare e acqua da bere. Erano giorni terribili, quasi sempre c’erano bombardamenti
di aerei americani ed inglesi, dalle montagne su cui ci rifugiavamo si vedeva la
contraerea che sparava da Napoli e ogni tanto veniva colpito qualche aereo che cadeva
giù come una palla di fuoco.
Quando arrivarono gli Americani ci davano sempre caramelle, cioccolato, gomme da
masticare e un po’ di pane che era bianco e morbidissimo. Però molti dei soldati
arrivati a Maddaloni, in particolare quelli di colore erano sempre ubriachi e pronti ad
attaccare briga.
Dopo tante sofferenze, anche a Maddaloni e le cose cominciarono a cambiare in
meglio. Quando fu annunciato che la guerra era finita, fu la più bella notizia che avessi
ricevuto. Una cosa che voglio in particolare raccontare è che insieme agli Americani
arrivarono anche gli Inglesi, Canadesi, Francesi, Australiani e i Marocchini. Questi
ultimi erano molto pericolosi, insultavano tutti quelli che incontravano e molto spesso
c’erano delle liti a causa delle donne, riguardo le quali anche gli altri soldati non erano
da meno. Un fatto increscioso avvenne in via S. Giovanni prima della Chiesa
dell’Assunta, tra un cittadino di Maddaloni e un soldato Marocchino. Successe che
erano tutte e due ubriachi e incominciarono ad insultarsi, arrivarono alle mani, dandosi
tante botte. Ad un certo punto del litigio il nostro compaesano, riuscì a far soccombere
l’avversario, il quale perse anche la vita.
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