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Rac<strong>con</strong>to di<br />

De Lucia Giuseppe nato a Montedecoro <strong>il</strong> 11 gennaio 1935<br />

Gli avvenimenti <strong>del</strong> se<strong>con</strong>do <strong>con</strong>flitto mondia<strong>le</strong> accaduti a Montedecoro sono vari, ma<br />

di questi, alcuni sono rimasti impressi nella mia memoria e li ricordo perfettamente.<br />

Ci fu l’abbattimento di un aereo da bombardamento americano, che cadde <strong>in</strong> località “<br />

Masseria Grande” dopo aver bombardato Cancello Scalo. Io mi recai sul luogo <strong>del</strong><br />

disastro e vidi che c’era un p<strong>il</strong>ota morto e un via vai di curiosi. I Tedeschi spararono e<br />

un proiett<strong>il</strong>e vagante colpì al braccio mio cug<strong>in</strong>o V<strong>in</strong>cenzo. I Tedeschi erano accampati<br />

nei pressi <strong>del</strong>la Chiesa di Montedecoro, lì tenevano posizionato un grosso cannone,<br />

puntato verso la montagna. C’era un barbiere ricercato dai Tedeschi, <strong>il</strong> suo nome era<br />

V<strong>in</strong>cenzo. Si era rifugiato <strong>in</strong> montagna, un soldato tedesco <strong>con</strong> un fuc<strong>il</strong>e dotato di<br />

cannocchia<strong>le</strong> gli sparò e lo colpì. I Tedeschi andavano sempre <strong>in</strong> cerca di uom<strong>in</strong>i e li<br />

cercavano pr<strong>in</strong>cipalmente <strong>in</strong> montagna e nel<strong>le</strong> cisterne, giravano tutto <strong>il</strong> paese<br />

razziando tutto quello che potevano. I Tedeschi sapendo <strong>del</strong>l’arrivo degli Americani si<br />

ritirarono verso Capua e Cass<strong>in</strong>o e di lì sparavano su di noi. In paese caddero molti<br />

proiett<strong>il</strong>i. Arrivati gli Americani nella proprietà Iorio, occupata dalla famiglia<br />

Sav<strong>in</strong>elli, crearono un centro raccolta dei m<strong>il</strong>itari caduti <strong>in</strong> battaglia. Nel territorio tra<br />

Pontegrotta e Cerv<strong>in</strong>o fu creato un grande deposito, <strong>il</strong> qua<strong>le</strong> <strong>con</strong>teneva migliaia e<br />

migliaia di fusti di gas. In via Naziona<strong>le</strong> Appia, depositarono molte bombe e ricordo<br />

che noi ragazz<strong>in</strong>i ci recavamo spesso <strong>in</strong> quel luogo per giocare. Dopo gli Americani fu<br />

la volta dei Canadesi. Stanziarono due accampamenti, uno nel centro e l’altro nei<br />

territori <strong>del</strong> Duca Tixon. Questi soldati erano quasi sempre ubriachi e spesso<br />

scendevano <strong>in</strong> paese <strong>in</strong>fastidendo <strong>con</strong> <strong>in</strong>sistenza <strong>le</strong> donne. I compaesani esausti di<br />

questo andamento si ribellarono e, ut<strong>il</strong>izzando come armi <strong>del</strong><strong>le</strong> mazze di <strong>le</strong>gno, li<br />

massacrarono di <strong>le</strong>gnate. Un soldato estrasse dal tasch<strong>in</strong>o una piccola pistola e sparò<br />

colpendo un certo Antonio ferendolo. Uno dei nostri rispose al fuoco e ferì un paio di<br />

m<strong>il</strong>itari. Intervenne subito un medico Canadese <strong>del</strong>l’accampamento stanziato nel paese<br />

e curò <strong>il</strong> nostro compaesano. Poco dopo una rappresentanza di Canadesi <strong>del</strong><br />

distaccamento che si trovava nel territorio di Tixon, venne al paese per porgere <strong>le</strong><br />

scuse per quello che era accaduto. Successivamente nel territorio di V<strong>il</strong>la Grado si<br />

accamparono gli Americani di colore. Anche loro come i soldati precedenti,<br />

scendevano <strong>in</strong> paese ubriachi e cercavano di mo<strong>le</strong>stare <strong>le</strong> donne. Come era già<br />

successo, i cittad<strong>in</strong>i Montedecoresi riuscirono a bastonarli e a cacciarli fuori dal paese.<br />

Anche <strong>in</strong> questo caso arrivarono <strong>le</strong> scuse dal loro comando. Nel periodo post-bellico<br />

fiorì <strong>il</strong> <strong>con</strong>trabbando, qualsiasi cosa si vo<strong>le</strong>sse, bisognava passare attraverso <strong>del</strong><strong>le</strong><br />

persone che ne <strong>con</strong>trollavano l’andamento. Questo <strong>con</strong>trabbando avveniva tra <strong>le</strong><br />

caserme situate nella zona e un gruppo di uom<strong>in</strong>i sia di Maddaloni che di<br />

Montedecoro. Questi per supremazia <strong>del</strong>l’uno su l’altro, molte volte litigavano e tra di<br />

loro ci furono anche dei morti. In quel periodo questo tipo di malvivenza si chiamava:<br />

“Guapparia di uom<strong>in</strong>i di pr<strong>in</strong>cipio”, adesso <strong>in</strong>vece “Camorra”.<br />

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