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&<br />
bito territoriale, non tanto in<br />
tema di risultati ma piuttosto in<br />
funzione della solidarietà internazionale<br />
verso i paesi più<br />
poveri.<br />
É d'accordo?<br />
R. LAids è la vera sfida del nostro<br />
tempo, quella che tutte le nazioni devono<br />
combattere al di là dei regional ism<br />
i. Si muore in Zaire come neg li<br />
USA, in Tanzania come in Europa, in<br />
India come in Australia, in America<br />
Latina come in Giappone. Il problema<br />
della solidari età internazionale è fon -<br />
damentale per la vittoria finale su ll'Aids,<br />
che un giorno arriverà. Vi sono<br />
sicuramente responsabilità da parte<br />
dei paesi industrializzati verso quelli<br />
più poveri, ma si deve pure prendere<br />
atto delle difficoltà che tali paesi attualmente<br />
vivono.<br />
La crisi economica degli Stati Uniti,<br />
quella costituzionale della Comunità<br />
Economica Europea, quella di crescita<br />
della nuova Germania, quella politica<br />
dell'Est europeo, seguita al collasso<br />
del comunismo, distolgono<br />
attenzione e risorse dal problema degli<br />
aiuti, in mancanza dei quali le statistiche<br />
segnalano nel terzo mondo il<br />
diffondersi della malattia in modo<br />
sempre più incontrollabile.<br />
D. Cosa vuoI dire trattare l'Aids<br />
come una qualsiasi malattia<br />
contagiosa?<br />
R. Significa stabilire itinerari e protocolli<br />
che portino, senza ledere il privato,<br />
ad individuare gli affetti dal virus<br />
per apprestare poi il necessario<br />
trattamento, i cui costi, seppur onerosi,<br />
la col lettività si deve impegnare a<br />
sostenere specie nel momento in cui<br />
- ma il discorso vale per la società<br />
americana - il singolo non è in grado<br />
di farvi fronte.<br />
Significa innanzi tutto imparare a<br />
convivere con tale malattia, fronteg -<br />
giando a viso aperto il rischio, tentare<br />
di ridurre il live lli di tale rischio e rispettare<br />
nondimeno il diritto alla riservatezza,<br />
nonchè la dignità personale<br />
e patrimoniale di ognuno.<br />
E per fare ciò oggi come oggi appare<br />
indispensabile:<br />
1) controllare i neonati , quello che<br />
negli USA è ormai prassi e problema<br />
di cui mi risulta le autorità<br />
sanitarie italiane si stiano oc-<br />
CI..1çJ.al,1,dQ;<br />
2) istituire dei registri con i nomi dei<br />
malati di Aids e dei sieropositivi,<br />
assolutamente confidenziali e riservati,<br />
in possesso dei soli dipartimenti<br />
sanitari, come esistono<br />
oggi in oltre la metà degli stati<br />
americani ;<br />
3) diffondere i presidi sanitari ;<br />
4) promuovere la distribuzione gratuita<br />
degli aghi tra i consumatori<br />
di droga;<br />
5) assistere i pazienti in modo efficace<br />
nel devastante procedere della<br />
malattia.<br />
AI momento negli USA 34 milioni di<br />
persone (oltre i113% dell'intera popolazione)<br />
non ha alcuna copertura sanitaria.<br />
Sono per la maggior parte neri, ispanici<br />
, gente poco abbiente, ma a questi<br />
si aggiungeranno tra poco quelli<br />
che possiamo chiamare i "nuovi poveri":<br />
le vittime di una recessione che<br />
inizia a non risparmiare neppure la<br />
classe media. Purtroppo la leadership<br />
di Washington continua a rivelarsi<br />
negletta.<br />
Dopo l'amministrazione Reagan anche<br />
quella Bush non dimostra la dovuta<br />
sensibilità su tali problem i. Tradizionalmente<br />
omosessuali e drogati<br />
non sono mai stati accettati o tollerati<br />
da governi conservatori, ma il problema<br />
esiste e la società ha il dovere di<br />
prestare assistenza a chi è ammalato<br />
di Aids, così come a chi soffre di altre<br />
malattie. certo vi è un costo per la<br />
collettività, ma un malato di cuore o<br />
un anziano comportano anch'essi dei<br />
costi sui quali non ci si interroga. Fortunatamente<br />
i governi di alcuni stati<br />
dell'Unione, come New York o la California,<br />
denotano sintonie diverse da<br />
quelle del governo federale. Democratici<br />
liberali come Mario Cuomo,<br />
specie se ben coadiuvati nei propri<br />
dipartimenti sanitari, hanno dimostrato<br />
che, pur con esiguità di risorse,<br />
i programmi di prevenzione e di<br />
cura possono essere sviluppati.<br />
D. Lei ha parlato di liste nominative<br />
dei portatori di Aids. Non<br />
crede che ci sia un problema di<br />
violazione del diritto alla riservatezza<br />
del paziente?<br />
R. C'è un limite sottile che corre tra<br />
diritto alla riservatezza ed interesse<br />
al.ta salute rtlubbU.ca, Vaglia ri.cordare<br />
una sentenza emessa dalla Corte<br />
Suprema della California (caso Tarasoff<br />
vs. Regents of the University of<br />
California) che ritengo possa aiutare<br />
a demarcare il confine tra due titoli di<br />
legittimità, entrambi meritevoli di tutela<br />
ed apparentemente antitetici.<br />
Con tale sentenza si è stabilito che il<br />
privilegio alla protezione da parte<br />
dell'individuo cessa dove comincia il<br />
pubblico pericolo.<br />
Certamente il diritto alla riservatezza<br />
è un diritto liberale, ma fino a poco<br />
tempo fa la cultura dell'emergenza,<br />
la criminalizzazione della malattia ne<br />
hanno profondamente modificato i<br />
più attuali connotati giuridici, relegandolo<br />
al primitivo ruolo di forma<br />
tradizionale di difesa, articolata soltanto<br />
su divieti e rifiuti. Intendo dire<br />
che il diritto individuale al riserbo, legato<br />
alla persona umana, ha goduto<br />
di una tutela che ha prevalso, spesso<br />
a torto, su altri interessi sia dei singoli<br />
che della collettività, senza che si<br />
sia ricercato un punto di equilibrio tra<br />
esigenze contrapposte per superare<br />
quello che è un conflitto tra due<br />
libertà.<br />
Un esempio molto pertinente mi<br />
sembra quello del test che viene ora<br />
praticato di routine sui neonati qui<br />
negli USA. Il control lo del neonato<br />
comporta indirettamente il controllo<br />
della madre, che , beninteso, potrebbe<br />
anche non prestare il consenso<br />
ad un simile accertamento sulla sua<br />
persona.<br />
Due diritti contrapposti quindi : quello<br />
della madre alla riservatezza e quello<br />
del bambino alla tutela della sua salute<br />
; un interesse diffuso : quello della<br />
collettività ad individuare potenziali<br />
vettori dell'infezione e con l'effettuazione<br />
del test, i cui risultati vengono<br />
trattati dai dipartimenti sanitari in via<br />
assolutamente confidenziale, il diritto<br />
della madre viene sacrificato a beneficio<br />
di quello del neonato e dell'interesse<br />
sociale, dal momento che il<br />
20% dei neonati sieropositivi svilupperà<br />
la malattia.<br />
La soluzione viene suggerita dalla<br />
valutazione di merito delle diverse<br />
esigenze, che inducono a considerare<br />
, come visto, quelle del neonato e<br />
della società prevalenti su quella della<br />
madre.<br />
Prima ciò non accadeva, oggi che avviene<br />
il. sacrificio del diritto alla pro-