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Vol 1 - N° 4 - AIDA

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230<br />

&<br />

bito territoriale, non tanto in<br />

tema di risultati ma piuttosto in<br />

funzione della solidarietà internazionale<br />

verso i paesi più<br />

poveri.<br />

É d'accordo?<br />

R. LAids è la vera sfida del nostro<br />

tempo, quella che tutte le nazioni devono<br />

combattere al di là dei regional ism<br />

i. Si muore in Zaire come neg li<br />

USA, in Tanzania come in Europa, in<br />

India come in Australia, in America<br />

Latina come in Giappone. Il problema<br />

della solidari età internazionale è fon -<br />

damentale per la vittoria finale su ll'Aids,<br />

che un giorno arriverà. Vi sono<br />

sicuramente responsabilità da parte<br />

dei paesi industrializzati verso quelli<br />

più poveri, ma si deve pure prendere<br />

atto delle difficoltà che tali paesi attualmente<br />

vivono.<br />

La crisi economica degli Stati Uniti,<br />

quella costituzionale della Comunità<br />

Economica Europea, quella di crescita<br />

della nuova Germania, quella politica<br />

dell'Est europeo, seguita al collasso<br />

del comunismo, distolgono<br />

attenzione e risorse dal problema degli<br />

aiuti, in mancanza dei quali le statistiche<br />

segnalano nel terzo mondo il<br />

diffondersi della malattia in modo<br />

sempre più incontrollabile.<br />

D. Cosa vuoI dire trattare l'Aids<br />

come una qualsiasi malattia<br />

contagiosa?<br />

R. Significa stabilire itinerari e protocolli<br />

che portino, senza ledere il privato,<br />

ad individuare gli affetti dal virus<br />

per apprestare poi il necessario<br />

trattamento, i cui costi, seppur onerosi,<br />

la col lettività si deve impegnare a<br />

sostenere specie nel momento in cui<br />

- ma il discorso vale per la società<br />

americana - il singolo non è in grado<br />

di farvi fronte.<br />

Significa innanzi tutto imparare a<br />

convivere con tale malattia, fronteg -<br />

giando a viso aperto il rischio, tentare<br />

di ridurre il live lli di tale rischio e rispettare<br />

nondimeno il diritto alla riservatezza,<br />

nonchè la dignità personale<br />

e patrimoniale di ognuno.<br />

E per fare ciò oggi come oggi appare<br />

indispensabile:<br />

1) controllare i neonati , quello che<br />

negli USA è ormai prassi e problema<br />

di cui mi risulta le autorità<br />

sanitarie italiane si stiano oc-<br />

CI..1çJ.al,1,dQ;<br />

2) istituire dei registri con i nomi dei<br />

malati di Aids e dei sieropositivi,<br />

assolutamente confidenziali e riservati,<br />

in possesso dei soli dipartimenti<br />

sanitari, come esistono<br />

oggi in oltre la metà degli stati<br />

americani ;<br />

3) diffondere i presidi sanitari ;<br />

4) promuovere la distribuzione gratuita<br />

degli aghi tra i consumatori<br />

di droga;<br />

5) assistere i pazienti in modo efficace<br />

nel devastante procedere della<br />

malattia.<br />

AI momento negli USA 34 milioni di<br />

persone (oltre i113% dell'intera popolazione)<br />

non ha alcuna copertura sanitaria.<br />

Sono per la maggior parte neri, ispanici<br />

, gente poco abbiente, ma a questi<br />

si aggiungeranno tra poco quelli<br />

che possiamo chiamare i "nuovi poveri":<br />

le vittime di una recessione che<br />

inizia a non risparmiare neppure la<br />

classe media. Purtroppo la leadership<br />

di Washington continua a rivelarsi<br />

negletta.<br />

Dopo l'amministrazione Reagan anche<br />

quella Bush non dimostra la dovuta<br />

sensibilità su tali problem i. Tradizionalmente<br />

omosessuali e drogati<br />

non sono mai stati accettati o tollerati<br />

da governi conservatori, ma il problema<br />

esiste e la società ha il dovere di<br />

prestare assistenza a chi è ammalato<br />

di Aids, così come a chi soffre di altre<br />

malattie. certo vi è un costo per la<br />

collettività, ma un malato di cuore o<br />

un anziano comportano anch'essi dei<br />

costi sui quali non ci si interroga. Fortunatamente<br />

i governi di alcuni stati<br />

dell'Unione, come New York o la California,<br />

denotano sintonie diverse da<br />

quelle del governo federale. Democratici<br />

liberali come Mario Cuomo,<br />

specie se ben coadiuvati nei propri<br />

dipartimenti sanitari, hanno dimostrato<br />

che, pur con esiguità di risorse,<br />

i programmi di prevenzione e di<br />

cura possono essere sviluppati.<br />

D. Lei ha parlato di liste nominative<br />

dei portatori di Aids. Non<br />

crede che ci sia un problema di<br />

violazione del diritto alla riservatezza<br />

del paziente?<br />

R. C'è un limite sottile che corre tra<br />

diritto alla riservatezza ed interesse<br />

al.ta salute rtlubbU.ca, Vaglia ri.cordare<br />

una sentenza emessa dalla Corte<br />

Suprema della California (caso Tarasoff<br />

vs. Regents of the University of<br />

California) che ritengo possa aiutare<br />

a demarcare il confine tra due titoli di<br />

legittimità, entrambi meritevoli di tutela<br />

ed apparentemente antitetici.<br />

Con tale sentenza si è stabilito che il<br />

privilegio alla protezione da parte<br />

dell'individuo cessa dove comincia il<br />

pubblico pericolo.<br />

Certamente il diritto alla riservatezza<br />

è un diritto liberale, ma fino a poco<br />

tempo fa la cultura dell'emergenza,<br />

la criminalizzazione della malattia ne<br />

hanno profondamente modificato i<br />

più attuali connotati giuridici, relegandolo<br />

al primitivo ruolo di forma<br />

tradizionale di difesa, articolata soltanto<br />

su divieti e rifiuti. Intendo dire<br />

che il diritto individuale al riserbo, legato<br />

alla persona umana, ha goduto<br />

di una tutela che ha prevalso, spesso<br />

a torto, su altri interessi sia dei singoli<br />

che della collettività, senza che si<br />

sia ricercato un punto di equilibrio tra<br />

esigenze contrapposte per superare<br />

quello che è un conflitto tra due<br />

libertà.<br />

Un esempio molto pertinente mi<br />

sembra quello del test che viene ora<br />

praticato di routine sui neonati qui<br />

negli USA. Il control lo del neonato<br />

comporta indirettamente il controllo<br />

della madre, che , beninteso, potrebbe<br />

anche non prestare il consenso<br />

ad un simile accertamento sulla sua<br />

persona.<br />

Due diritti contrapposti quindi : quello<br />

della madre alla riservatezza e quello<br />

del bambino alla tutela della sua salute<br />

; un interesse diffuso : quello della<br />

collettività ad individuare potenziali<br />

vettori dell'infezione e con l'effettuazione<br />

del test, i cui risultati vengono<br />

trattati dai dipartimenti sanitari in via<br />

assolutamente confidenziale, il diritto<br />

della madre viene sacrificato a beneficio<br />

di quello del neonato e dell'interesse<br />

sociale, dal momento che il<br />

20% dei neonati sieropositivi svilupperà<br />

la malattia.<br />

La soluzione viene suggerita dalla<br />

valutazione di merito delle diverse<br />

esigenze, che inducono a considerare<br />

, come visto, quelle del neonato e<br />

della società prevalenti su quella della<br />

madre.<br />

Prima ciò non accadeva, oggi che avviene<br />

il. sacrificio del diritto alla pro-

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