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Vol 1 - N° 4 - AIDA

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198<br />

É infatti prodotta da monociti , cheratinociti,<br />

cellule residenti cutanee, ed altri<br />

tipi cellulari opportunamente stimolati.<br />

Recentemente è stata dimostrata<br />

una funzione autocrina di "growth<br />

factor" nei confronti dei cheratinociti , i<br />

quali normalmente producono livelli<br />

minimi di IL 6 , di per sé inattiva, che<br />

agisce in presenza di altri fattori, il<br />

principale dei quali è rappresentato<br />

dall'IL1·<br />

L'INTERLEUCHINA 8 (IL8):<br />

- principali denominazioni alternative:<br />

NAF (Neutrophil Activating Factor),<br />

NAP-1 (Neutrophil Activating Protein-1),<br />

MNCF (Mononuclear celi - derived<br />

Neutrophil Chemotactic Factor) -<br />

insieme alla proteina chemiotattica<br />

per i monociti (MCP) ed alle CKs strutturalmente<br />

correlate (cosidetta "IL8 -<br />

related cytokine family") , appartiene<br />

ad una famiglia di polipeptidi infiammatori<br />

di recente identificazione i cui<br />

membri sono in rapido aumento e la<br />

cui nomenclatura è perciò estremamente<br />

confusa. L.:IL8, ha attività selettiva<br />

nei confronti dei granulociti neutrofili<br />

sui quali esercita effetti<br />

chemiotattici (è il più potente fattore<br />

chemiotattico attualmente noto) ; attiva<br />

la produzione di anione superossido,<br />

di leucotrine B4, l'esocitosi dei granuli<br />

e stimola l'aggregazione fra neutrofili<br />

tramite l'attivazione della molecola di<br />

adesione leucocitaria MAC-1. Oltre<br />

che dai linfociti e monociti, l'IL8 è prodotta<br />

da cheratinociti , fibroblasti e,<br />

dato particolarmente interessante,<br />

dalle cellule dell'endotelio vascolare,<br />

le quali, per la loro localizzazione strategica<br />

fra sangue e tessuto, assumono<br />

un ruolo chiave nel reclutamento<br />

leucocitario.<br />

FATTORI DI NECROSI TUMORALE<br />

(TNFs) O CITOLISINE:<br />

- denominazioni alternative: cachessina<br />

(per il TNF a) e linfotossina (per il<br />

TNF P) - sono stati fra le prime CKs<br />

identificate.<br />

Attualmente riconosciuti in due forme<br />

molecolari correlate, TNF a e p, sono<br />

prodotti principalmente da monocitimacrofagi,<br />

ma anche da linfociti T e B,<br />

cellule NK e cheratinociti. TNF a e linfotossina,<br />

son entrambe citochine citotossiche<br />

nei confronti di una serie di<br />

linee tumorali in vitro, mentre in vivo<br />

mostrano una attività proinfiammatoria<br />

comparabile o addirittura superiore<br />

a quella dell'IL1, con la quale agiscono<br />

in sinergia.<br />

.<br />

FATTORI STIMOLANTI<br />

LA FORMAZIONE<br />

DI COLONIE (CSFs):<br />

I CSFs comprendono: /'IL 3 , il GM-CSF<br />

(Granulocyte - Macrophage CSF),<br />

/'M-CSF (Macrophage-CSF) ed il G-<br />

CSF (Granulocyte-CSF) - denominazioni<br />

alternative: Multi CSF per IL 3 ;<br />

KTGF (Keratinocyte - derived T celi<br />

Growth Factor) per GM-CSF; CSF-1<br />

(Colony Stimulating Factor 1) per<br />

M-CSF.<br />

Sono una famiglia di glicoproteine che<br />

regolano la proliferazione e la differenziazione<br />

delle cellule progenitrici midollari<br />

e stimolano importanti attività<br />

funzionali delle cellule mature (neutrofili<br />

, monociti - macrofagi , eosinofili). I<br />

CSFs interagiscono fra loro e con altre<br />

CKs, principalmente l'IL1 e l'IL 6 , che<br />

sono anch'esse importanti fattori regolatori<br />

dell'emopoiesi. I fibroblasti e<br />

gli endoteliociti, stimolati con il IL 1,<br />

producono MCSF, GM-CSF e G-CSF;<br />

mentre i cheratinociti sono in grado di<br />

secernere Multi-CSF.<br />

I FATTORI DI CRESCITA:<br />

(Growth Factors) comprendono: i fattori<br />

di crescita trasformante (TGFs), i<br />

fattori di crescita per i fibroblasti<br />

(FGFs) ed il fattore di crescita di derivazione<br />

piastrinica (PDGF).<br />

a) I TGFs costituiscono una famiglia<br />

di fattori polipeptidici, coinvolti nella<br />

crescita e nella differenziazione<br />

cellulare, il cui prototipo è rappresentato<br />

dal TGF-p. Il TGF-p, può<br />

essere definito come un regolatore<br />

multifunzionale del sistema immunitario,<br />

che, prodotto da una grande<br />

varietà di tessuti , si ritiene svolga<br />

un ruolo importante nel<br />

processo di trasformazione neoplastico.<br />

Il TGF-a viene liberato dai<br />

cheratinociti , sui quali esercita<br />

un'attività sovrapponibile all'Epidermal<br />

Growth Factor (EGF), al<br />

quale è strutturalmente analogo,<br />

ma antigeneticamente diverso, inducendo<br />

ipertrofia ed iperplasia<br />

delle cellule epidermiche.<br />

b) I FGFs sono fattori di crescita per i<br />

fibroblasti che stimolano anche la<br />

proliferazione delle cellule endoteliali<br />

e la neo-angiogenesi. É stato<br />

recentemente dimostrato che il<br />

FGFb è espresso dai cheratinociti<br />

in proliferazione ed agisce come<br />

oncogeno nel melanoma umano.<br />

c) Il PDGF infine è sintetizzato da piastrine,<br />

fibroblasti e cheratinociti ed<br />

è chemiotattico per vari tipi cellulari<br />

, fra cui neutrofili, monociti e fibroblasti.<br />

Non prendiamo in considerazione in<br />

questa breve rassegna, per ovvi motivi<br />

di spazio, altre CKs, al momento note,<br />

non sintetizzate dai cheratinociti e dalle<br />

altre cellule residenti cutanee.<br />

Le ricordiamo soltanto: gli interferoni,<br />

l'IL 2 , l'IL 4 , l'IL 5 (coinvolta nella differenziazione<br />

degli eosinofili e nella produzione<br />

di IgE) e l'IL?<br />

CONCLUSIONI<br />

Come abbiamo visto il cheratinocita<br />

attivato, l'endoteliocita e le altre cellule<br />

residenti cutanee opportunamente stimolate,<br />

rilasciano IL1, IL 6 , ILa, CSFs,<br />

TNFs e GFs. Questi mediatori, in grado<br />

di regolare l'attivazione, la proliferazione<br />

e la differenziazione di cellule<br />

immunocompetenti e non immunocompetenti<br />

, costituiscono un vero e<br />

proprio "network" cutaneo (7) , in grado<br />

di mantenere un proprio equilibrio<br />

(11) .<br />

Tuttavia, l'eccessiva o insufficiente<br />

produzione di questi mediatori può essere<br />

alla base di patologie cutanee diverse<br />

(1), che vanno da affezioni infiammatorie<br />

(12), in particolare quelle<br />

con un primario ruolo patogenetico del<br />

granulocita neutrofilo (13), alla psoriasi<br />

(14,15), al melanoma (16), a dermatosi<br />

a patogenesi infettiva (17), alla<br />

dermatite atopica (18) , alle dermatosi<br />

bollose autoimmuni (19).<br />

La conoscenza delle interazioni fra le<br />

varie CKs può essere utile per comprendere<br />

la patogenesi di tali malattie.<br />

Inoltre alcune CKs, come pure i loro<br />

analoghi e antagonisti, possono essere<br />

sfruttati come agenti terapeutici o<br />

comunque rappresentare un'interessante<br />

campo di sviluppo della farmacologia<br />

dei prossimi anni (3, 20, 21).<br />

BIBLIOGRAFIA<br />

1) Swerlick RA. Cytokines in dermatology. Semin<br />

Dermatol 1991 , 10(B), 260-7.<br />

2) Delaporte E., Nicolas J.F. , Thivolet J. Cytokines<br />

épidermiques, interleukines et peau . Ann<br />

Dermatol Venereol 1989; 116:511 -517.<br />

3) Luger TA, Schwarz T. Therapeutic use 01 cytokine<br />

in dermatology. J Am Acad Dermatol<br />

1991 , 24 (6), 915-26.<br />

4) Kupper T5. Interleukin 1 and other human keratinocyte<br />

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Ilammation . Am J Dermatopathol 1989,<br />

11 (1), 69-73.

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