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OIKOS
AUTOPOIETICO
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Prima chiave autopoietica: Autocoscienza
autopoietica-acquisita.
Molti ricercatori testimoniano di non essersi mai
formati alla presa di consapevolezza del meccanismo, in base
al quale producono stati coscienziali, concettualizzano,
vogliono, immaginano, pensano, percepiscono, sognano (…).
Attraverso i propri stati coscienziali, individuano il campo che
chiamiamo
autocoscienza autopoietica-acquisita
(Io autopoietico-acquisito).
Questo può esistere ed operare, perché quel corpo è vivo,
autopoieticamente acceso ma, paradossalmente, il ricercatore
ancora non è in grado di penetrare, vivere e conoscere,
secondo percezione diretta, il campo morfo-atomico-
coscienziale, in cui l’Io autopoietico-acquisito opera, nei suoi
ingredienti e funzionalità (autoconcepimenti) essenziali.
Non sa da dove scaturisce, chi l'alimenta, non sa come
sia possibile che abbia un'intelligenza operativa così
sofisticata,
come l’attività autopoietica, presente negli atomi, nelle cellule,
ci mostra inequivocabilmente. Non sa da quali processi si è
evidenziata la prima molecola di DNA, ancora viva e veicolata
di padre-madre in figlio, la Y,
il triangolo, la triade ampiamente rappresentata in
varie forme
nell’Oikos autopoietico.
Di solito, l'essere umano, di questi principi attivi
autopoietici, presenti e operanti come campo localistico e non
locale ovunque, percepisce, attraverso l’autocoscienza
acquisita soltanto la manifestazione sensibile. Ciò che muove
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